advertising
cultura

"Il mondo nella mia penna. La Serpara immaginata" - 14

martedì 24 luglio 2018
"Il mondo nella mia penna. La Serpara immaginata" - 14

L'OPERA: "SOTTO FUOCO" di Reini Rühlin, opera in mattone e tegole

Due camini, che di solito si trovano sul tetto delle case, spuntano da terra. Sono alti quasi due metri e poco distanti l’uno dall’altro. Sono fatti in mattoncini con il tetto spiovente di tegole. Immagino che un tempo, in questo luogo, esistesse una specie di casa con due semplici camini: invece di essere eretta sul terreno, questa “abitazione” si trovava sottoterra e solo i due camini emergevano all’esterno per permettere al fumo di fuoriuscire. La casa apparteneva ad un nobile feudatario del 1200 d.C. circa che era assai spietato e avido di ricchezza. Sottoponeva tutti i suoi schiavi e lavoratori a delle regole molto rigide che richiedevano degli orari e dei modi di lavoro molto faticosi. Chi non rispettava queste regole veniva portato nella casa sotterranea e bruciato vivo davanti ai suoi amici come esempio. Da lontano si vedeva questo fumo, ma nessuno poteva immaginare una tale atrocità. Ho cercato di vedere l’entrata, ma non ci sono riuscito. Chissà, forse questo passaggio dopo tanti anni è stato chiuso e ricoperto con la terra, come per cancellare quella brutta storia. Solo i due camini restano come una tomba in un cimitero a ricordare quelle povere vittime.

RICCARDO BELLAGAMBA, Classe 1C Scuola Media "Luca Signorelli", Orvieto

Proprio oggi sono andata alla Serpara, un luogo, secondo me, pieno di vivacità, colore e magia. E oggi devo descrivere due specie di torrette molto alte. Queste due belle sculture sono fatte in mattoni ed è un materiale che mi ricorda qualcosa di molto vecchio, legato a mio nonno, perché aveva la casa interamente in mattoni e io segnavo la mia altezza su un muro della casa ogni volta che crescevo. Mi può anche ricordare un antichissimo tempio greco perché in cima ha delle colonne ed un tetto spiovente ed è proprio questo che, guardandole, mi fa credere di essere tornata indietro nel tempo. Però se fissi per tanto tempo quelle torrette, ti trasmettono un po’ di solitudine perché è come se fossero due innamorati seduti sull’erba fissando il cielo e aspettando non so cosa… anzi so cosa, sperano in un amore eterno e molto profondo. E forse si sono detti quanto si amavano e cosa avrebbero fatto insieme in futuro. E che avrebbero voluto ancora continuare a passare il resto della vita insieme. E visto che era una bellissima giornata di primavera, erano usciti insieme ed erano andati in un posto magico: era una sorpresa per la ragazza, e restarono lì tutta la serata ad ammirare la luna e le stelle, come fanno tutti gli innamorati in giorni bellissimi. Queste due belle statue mi suscitano anche un po’ di mistero perché mi chiedo: come è mai che sono state messe proprio qui? Forse perché volevano costruirci una casetta per gli uccellini o forse perché i padroni di casa facevano un falò dentro quelle casette per riscaldarsi. Chi sa?

MARGHERITA CECCHITELLI, Classe 1D Scuola Media “Luca Signorelli”, Orvieto

 

 

IL PROGETTO, LE PUNTATE PRECEDENTI

1. PULPOPUGNO

2. FEUERPALAST MIT 21 SAULEN

3. PICCHIO PINOCCHIO

4. MANTRA

5. DAMMI UNA MANO

6. FRUTTA PER LA SERPARA

7. ALBERGO GOLDONI

8. BOROPHRYNE

9. BETONBANANA

10. MISS

11. MUSEO DEL FUMETTO

12. PORTA

13. RESPIRO VOLANTE