cultura

Le cose che pensano: gli alunni della 1H della Scuola Media Signorelli di Orvieto raccontano gli oggetti di una citta

domenica 14 luglio 2013
di Prof. Andrea Caponeri
Le cose che pensano: gli alunni della 1H della Scuola Media Signorelli di Orvieto  raccontano gli oggetti di una citta

Qualche tempo fa mi capitò di portare i ragazzi di una seconda media in giro per la città, a descrivere le persone che capitava loro di incontrare, per poi lasciar frombolare la propria immaginazione, ricostruendone la storia, i sentimenti, le passioni. Fu un esercizio molto ben riuscito, tanto che Orvietonews ebbe la bontà di pubblicarli.

Quest'anno ho voluto riprovarci, alzando l'asticella: la classe era una prima (la 1H della Scuola Media "L. Signorelli" di Orvieto, per la precisione) e il compito era ancora più difficile. In un giorno di aprile, penne e quaderni in mano, come fossero spade e scudi, ci siamo diretti al centro di Orvieto, nella breve "L" che va dal Duomo a P.zza della Repubblica. Andavamo a caccia di cose, oggetti più o meno grandi (dal pacchetto di sigarette alla Torre del Moro) da ritrarre sui nostri fogli attraverso parole, ma prima ancora oggetti da ascoltare e a cui dar voce. Cose che potevano "significare" qualcosa e, in qualche modo, dare un senso a questa città, e a chi giornalmente ci porta a passeggio un bel pezzo della propria vita.

In questa rubrica che ruba il titolo a una stupenda canzone di Lucio Battisti (periodo panelliano) pubblicheremo a puntate, ogni settimana, i risultati di quel lavoro, senza alcuna modifica se non le necessarie correzioni ortografiche e di punteggiatura: dentro vi troverete, speriamo, un piccolo ma sorprendente quadro di Orvieto, ma anche un bel pezzo di anima di questi splendidi ragazzi e ragazze di appena 11 anni, più o meno.

La torre del Moro. Quando le cose parlano

La cassetta della posta

Il cinghiale

La bandiera