cultura

Il cinghiale

domenica 14 luglio 2013
di Luigi Mininni

Per le vie di Orvieto non è raro vedere teste di cinghiale appese ai muri, sbiaditi e vecchi, che compongono le case. Il "mio" cinghiale ha due enormi zanne che mi ricordano due coltelli da macellaio. Il suo nasone nero e peloso mi fa tornare alla mente il pipistrellino che era entrato dentro casa quando avevo circa due anni e con cui ho giocato con molto piacere: purtroppo poi è arrivato il babbo e l'ha scacciato. Ha il pelo ruvido, corto e crespo, mentre i suoi occhi sono stati sostituiti da occhi finti e lisci, peccato: avrei voluto toccare le sue pupille viscide e rotonde. Questo cinghiale è stato imbalsamato sicuramente molti anni fa per cui è maleodorante e perde il pelo, ha due orecchie grandi quasi quanto quelle di un asino. Il cinghiale, o meglio la sua testa, è attaccato su uno scudo di legno scuro, forse castagno che a sua volta è appeso al muro di una salumeria. A questo punto mi vengono delle domande: chi mai l'avrà ucciso? Per quale motivo è stato imbalsamato e perché? E da quanto tempo è appeso a quel muro? Penso però di essere sicuro di sapere cosa hanno fatto dell'altra metà: sicuramente delle buonissime, profumate e gustose pappardelle al cinghiale oppure degli sfiziosi salumi, tra cui salsicce o prosciutti, spezzatini o bistecche arrosto. A questo punto sono arrivato a una conclusione: il cinghiale è brutto quanto è buono.


Questa notizia è correlata a:

Le cose che pensano: gli alunni della 1H della Scuola Media Signorelli di Orvieto raccontano gli oggetti di una citta