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cultura

"Il mondo nella mia penna. La Serpara immaginata" - 16

sabato 4 agosto 2018
"Il mondo nella mia penna. La Serpara immaginata" - 16

L'OPERA: "LATTE DI ROCCIA", di Bruno Ceccobelli, opera in cemento, acqua, pompa idraulica

Stavo camminando per il giardino quando sentii una voce che mi chiamava. Andai a controllare, era una statua. A primo impatto mi venne in mente mia madre perché le somigliava tanto. Era collocata davanti ad un laghetto ad ammirare il paesaggio. Era colorata di un grigio scuro quasi tenebroso. Il corpo assomigliava quasi a un serpente. Sotto di lei si trovava un laghetto pieno di animali che la guardavano quasi come fosse la loro madre e delle piante che crescevano per proteggerla. Chissà perché si trovava lì? E perchè le usciva acqua dal seno? Mi avvicinai e cominciò a raccontarmi la sua storia. Si chiamava Maria, era sposata con Gianluca e aveva un figlio che si chiamava Giacomo. Suo marito era un famoso pittore francese che faceva statue per grandi personaggi della musica. Un giorno stavano passeggiando nel giardino, perché a lei piacevano le sculture che lui creava, ma ad un certo punto Maria cadde e morì. Allora suo marito decise di costruire la sua statua nel luogo in cui morì e per ricordarla anche a suo figlio decise di ricordare questo momento facendo uscire dal seno acqua come il latte. Da allora Gianluca ogni volta che sente la mancanza di sua moglie va lì.

COSMINA DANIELA STAN, Classe 1C Scuola Media "Luca Signorelli", Orvieto

L’oggetto che descriverò è una statua bellissima, che rappresenta una donna che prega, senza vestiti. Dal seno le esce l’acqua, come se fosse latte per i bambini. Tiene le mani con cui prega in mezzo al seno, come se voglia qualcosa dal cielo. La donna, secondo me, è una madre, che ha avuto una vita molto lunga: tanti figli e un marito. Era felice finché uno de suoi figli morì di peste, morì poi il secondo. Poi il terzo. Il quarto… morirono tutti. Arrivata ai 90 anni, morì anche il marito e la donna rimase sola. La donna si deprimeva, pensava a quando era giovane, bionda, alta, bella… E a come era diventata: la pelle, le rughe, i problemi alle ossa. Le medicine. Poco dopo la donna morì, di vecchiaia, e andò a fare compagnia alla sua famiglia in paradiso. Poi un suo amico, Giovanni, essendo più giovane, e uno scultore, gli fece una statua. Nel bellissimo giardino della Serpara.

ADRIANO MISCIATTELLI BERNARDINI, Classe 1D Scuola Media "Luca Signorelli", Orvieto

 

 

IL PROGETTO, LE PUNTATE PRECEDENTI

1. PULPOPUGNO

2. FEUERPALAST MIT 21 SAULEN

3. PICCHIO PINOCCHIO

4. MANTRA

5. DAMMI UNA MANO

6. FRUTTA PER LA SERPARA

7. ALBERGO GOLDONI

8. BOROPHRYNE

9. BETONBANANA

10. MISS

11. MUSEO DEL FUMETTO

12. PORTA

13. RESPIRO VOLANTE

14. SOTTOFUOCO

15. FEUERKRÖTE