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cultura

"Il mondo nella mia penna. La Serpara immaginata" - 4

venerdì 1 giugno 2018
"Il mondo nella mia penna. La Serpara immaginata" - 4

L'OPERA: "MANTRA" di Thorsten Kirchhoff opera in binario, legno e vernice

Li ho visti. Sono dei binari, pronti a ritornare ad essere attraversati da un treno imbestialito che ha fame di fermate di qua e di là, senza limite. Nei binari si leggono delle scritte che ti fanno incuriosire ancora di più e ti danno la voglia di informarti su di loro. Vicino, c’è un cartello con scritto: “Pericolo, pericolo. Attenti al treno”.
Forse molto tempo fa, qui dove adesso c’è un prato, c’era veramente un treno, e quei binari rimasti lì forse sono binari che non si riuscivano a togliere. Ho provato a pensare ad un treno di adesso, mischiato a dei binari antichi, di molti anni fa: probabilmente non andava alla grande, oppure andava, ma molto lentamente. Magari per frenare bisognava rallentare almeno venti minuti prima, con il rumore assordante dei binari che non smetteva più, mentre i passeggeri dentro al treno cercavano di tapparsi le orecchie, inutilmente. Arrivate alla prima fermata, le persone scendevano subito, anche quelle che dovevano scendere alla fermata successiva. Arrivati? Nessun fastidio.

AMIN SOUIHI, Classe 1C Scuola Media "Luca Signorelli", Orvieto

L’opera che andrò a descrivere è una ferrovia, dal nome Mantra, installazione realizzata da Thorsten Kirchhoff che si trova all’interno del Giardino della Serpara, giardino di scultura contemporanea di Paul Wiedmer, scultore svizzero, nei pressi di Civitella d’Agliano.
La ferrovia di cui parlo non è sicuramente paragonabile a quella delle stazioni ferroviarie, è sicuramente più bella e interessante e inoltre estremamente più allegra.
Lungo il binario ferroviario di circa dieci metri, si possono notare numeri e scritte non ben decifrabili ma la scritta Mantra spicca molto bene, inoltre l’artista posiziona dei cartellini, dove sono scritte delle frasi che recitano più o meno cosi:
“Uno, apri gli occhi”
“Due, ti senti bene leggero e riposato”
“Tre, hai venduto la tua casa”
“Quattro, hai venduto la tua auto”
“Cinque, hai buttato il cellulare e staccato internet”
“Sei, hai chiuso il conto in banca”
“Sette, non hai più i documenti”
“Otto, la tua mente e limpida e concentrata”
“Nove, sei pronto”
“Dieci, e adesso vai e fai quello che devi fare”
Non so bene cosa volesse esprimere e trasmettere, ma credo che questa opera rappresenti un viaggio, un modo per lasciare tutte le cose materiali che ci circondano, e poter essere liberi senza aver bisogno del cellulare, dei soldi e sgomberare la mente ed essere pronti per nuove esperienze senza avere paura né timore di cambiare.
Infatti, credo che la ferrovia rappresenti l’opportunità di partire, magari l’artista, facendo un viaggio, è stato ispirato per questa rappresentazione.
Mi è piaciuta molto, non conoscevo questo tipo di arte contemporanea rappresentata da installazioni, parole: è come se fosse in movimento, e potesse cambiare. Per me la ferrovia rappresenta la strada verso la pace, la serenità e la felicità. Il Giardino della Serpara è un luogo incantato dove poter ammirare queste opere e dove poter rilassarsi in un modo speciale trovando la pace interiore, la serenità e l’ispirazione.

SASHA ZANIER, Classe 1D Scuola Media “Luca Signorelli”, Orvieto

 

IL PROGETTO, LE PUNTATE PRECEDENTI

1. PULPOPUGNO

2. FEUERPALAST MIT 21 SAULEN

3. PICCHIO PINOCCCHIO