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cultura

"Occhi allo Specchio". Descrizioni dal vero Orvieto-Montecchio - 8

martedì 8 agosto 2017
"Occhi allo Specchio". Descrizioni dal vero Orvieto-Montecchio - 8

Quelle che state per leggere sono parole di studenti delle scuole medie, nella fattispecie della 2D del “L.Signorelli” di Orvieto e della 1C e 2C del “M.Buonarroti” di Montecchio. Ma sono strani testi, diciamolo subito. Strani perché non vengono dai banchi di scuola: sono stati scritti in strada, in piazza, in un angolo, al mercato, ai giardini, in un negozio, al bar. Fuori. In precario equilibrio. Strani perché abbiamo chiesto ai nostri alunni di descrivere persone di un’altra città: i ragazzi di Montecchio sono andati sulla rupe a cogliere gli orvietani, e viceversa. Strani perché gli abbiamo detto di provare a non farsi vedere, a osservare la vita dall’esterno, a nascondersi tra le zolle (diceva qualcuno), impicciarsi degli altri e immaginare quello che i sensi non riescono a percepire. Insomma, a diventare scrittori. Che è un po’ diverso da fare un semplice esercizio scolastico. Ecco, questo è il risultato di queste due sedute scambievoli di descrizioni dal vero. Leggendole, noi ci siamo a volte divertiti e a volte commossi. Sempre ci siamo sentiti orgogliosi di questi ragazzi. Buona lettura!

Prof.ri Alessandra Bennati e Andrea Caponeri

L’UOMO CON IL CANE

Sto cercando qualcuno da descrivere, ma non trovo nessuno. Finalmente ho trovato un soggetto interessante: ha un cane grande e striato che sbava molto, gli occhiali da sole, una camicia a quadri e i jeans. A prima vista sembra un tipo duro, poi, però, vedo che ha dei sandali rossi. Al polso ha un Rolex d’argento e porta i capelli grigi buttati all’indietro come il professor Giustelli. Dal suo abbigliamento pare un tipo losco, ma che si gode la vita. Adesso mi sta guardando e io mi allontano per qualche minuto; dopo ritorno e sento la sua voce, cupa e forte, che parla inglese.
Noto che ha uno strano borsello viola, giallo e arancione acceso e così credo che gli piacciano i colori. Ha un'espressione neutrale, la faccia allungata e un po’ rettangolare, il mento ricurvo verso l’esterno, il naso aquilino con delle grandi narici e labbra fini e violastre, forse per il caldo. E’ magro ed ha la pelle piena di rughe, probabilmente non è molto giovane, avrà intorno ai settant'anni.
Chissà...forse ha un cane così grande perché tempo fa gli sono entrati i ladri in casa e adesso lui vuole difendersi!
Accanto a lui si è seduta una donna che non me lo fa più vedere; all'improvviso è sparito, però il suo cane è ancora lì, la donna ha preso il guinzaglio e se n’è andata con il cane. Credo glielo abbia rubato...

Mattia Magnolo, I C
A.S. 2016-2017
"M. Buonarroti", Montecchio

UOMO AL LAVORO

Girando per Montecchio non ho incontrato tante persone... fino a che non vedo questo uomo anziano bassetto con una ferita sulla testa, chissà come se la sarà procurata, forse lavorando o forse quando era piccolo, giocando. Indossa dei pantaloni verdi militare e una giacca abbinata. Mentre mi siedo su un muretto per osservarlo più da vicino, il signore aggiusta una cassetta della posta per una casa di riposo gestita da delle suore. Prende gli attrezzi dalla macchina, forse non sa quello che sta facendo, perchè ogni volta che aggiusta un pezzo ne casca un altro. Nel frattempo parla con tutte le persone che passano in questa via, insomma è un uomo gentile e disponibile con tutti.
Nella mano, mentre prende i suoi oggetti da lavoro, ha una fede: mi piace pensare che forse la moglie, mentre lui lavora, lo sta aspettando con dolcezza per pranzo.
Mentre sto lì, insieme ad altri miei compagni, il signore ci chiede cosa stiamo facendo, e noi naturalmente gli diciamo che dobbiamo descrivere il paesino, così inizia a raccontarci delle curiosità su Montecchio. Mentre parla, io lo osservo e subito capisco che è un uomo davvero simpatico. Una volta finito di raccontarci, si allontana e comincia a parlare con un altro uomo: io mi avvicino per sentire un po' quello che stanno dicendo, ma riesco a capire soltanto: “Sappi che io lavoro: la gente mi compatisce!”

Caterina Manca, II D
A.S. 2016-2017
"L. Signorelli", Orvieto

 

 

 

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