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cultura

"Occhi allo Specchio"

lunedì 26 giugno 2017
"Occhi allo Specchio"

Quelle che state per leggere sono parole di studenti delle scuole medie, nella fattispecie della 2D del “L.Signorelli” di Orvieto e della 1C e 2C del “M.Buonarroti” di Montecchio. Ma sono strani testi, diciamolo subito. Strani perché non vengono dai banchi di scuola: sono stati scritti in strada, in piazza, in un angolo, al mercato, ai giardini, in un negozio, al bar. Fuori. In precario equilibrio. Strani perché abbiamo chiesto ai nostri alunni di descrivere persone di un’altra città: i ragazzi di Montecchio sono andati sulla rupe a cogliere gli orvietani, e viceversa. Strani perché gli abbiamo detto di provare a non farsi vedere, a osservare la vita dall’esterno, a nascondersi tra le zolle (diceva qualcuno), impicciarsi degli altri e immaginare quello che i sensi non riescono a percepire. Insomma, a diventare scrittori. Che è un po’ diverso da fare un semplice esercizio scolastico. Ecco, questo è il risultato di queste due sedute scambievoli di descrizioni dal vero. Leggendole, noi ci siamo a volte divertiti e a volte commossi. Sempre ci siamo sentiti orgogliosi di questi ragazzi. Buona lettura!

Prof.ri Alessandra Bennati e Andrea Caponeri

"SINDACO" (Simone Bocchino, II D - A.S. 2016/17 - "L. Signorelli", Orvieto)

Sono arrivato alla fine della mia ricerca e la mia preda è un ragazzo seduto al bar, da solo, che sembra molto pensieroso con il telefono in mano.
Penso abbia trenta anni, ha i capelli neri, molto folti e tutti tirati dal gel, in modo uniforme, la barba nera che gli copre la maggior parte del mento.
Proprio in questo momento gli si avvicina una persona che per attirare la sua attenzione urla “SINDACO!”. Mi avvicino per ascoltare la loro conversazione…. ecco perfetto: mi sono seduto al tavolo accanto.
Riesco a capire alcune frasi: “Come va, signor Sindaco?” “Bene, e a lei come va, Federica?” “Bene, a parte i soliti problemi di casa e in famiglia” “Le offro qualcosa” “No, grazie, io ora vado, ché devo andare a casa dai figli”. Così la donna si allontana e si salutano gentilmente.
Ora torniamo a noi: questo ragazzo, da come mi pare di aver capito, è il sindaco, nonostante la sua età.
E’ vestito molto elegantemente con camicia celeste con le maniche tirate su, visto il caldo, cravatta blu scuro e calzoni neri molto attillati come quelli che mettono tutti i ragazzi: da notare i risvolti ai pantaloni e i mocassini ai piedi, marroni, molto lucidi ed eleganti.
Ha un fisico molto allenato che subito attira lo sguardo delle mie compagne di classe che lo hanno definito “BONAZZO!!!!”
Non riesco a capire il colore degli occhi, visto che indossa gli occhiali da sole neri, molto scuri… Ora gli squilla il telefono e incomincia a parlare: riesco solo a sentire “Ciao Mario!”, poi il ragazzo si alza, si allontana e va verso la sua macchina, una Fiat Panda gialla, così, accendendo il motore, se ne va.

"TRA AMICHE" (Andrea Altomare, II C - A.S. 2016/17 - "M. Buonarroti", Montecchio)

Verso le 11.00 del 30 maggio 2017 mi trovo vicino a Piazza del Duomo alla ricerca di qualcuno da descrivere, ma non riesco a trovare il mio tipo ideale.
Passati dieci minuti però rimango colpito da una donna non molto anziana che avrà circa una cinquantina di anni. Potrebbe essere una persona sposata visto che porta la fede al dito ed avere anche dei figli. Da come parla con la sua amica sembra
una persona seria: non fa neanche un sorriso né una battuta; oppure stanno parlando di un argomento triste.
Mi hanno colpito il suo modo di vestire e i suoi occhiali da sole molto grandi. Ha un viso freddo, rugoso e squadrato; le guance, invece, sono rosee e con le fossette; le mascelle sono forti e decise; i capelli marroni sono lisci, lunghi e mossi. Gli occhi non si possono vedere perché sono nascosti dagli occhiali. Il naso è aquilino, lungo e all’insù. Mentre parla con l’amica si intravedono i denti ingialliti, forse a causa del fumo, e si sente una voce roca e cavernosa che parla in dialetto romano. Forse viveva a Roma ed è stata trasferita per lavoro qui ad Orvieto. Dal suo aspetto sembra una persona gentile, sensibile e cortese. Indossa una maglia a fiori blu, a maniche corte, essendo una bellissima e caldissima giornata, pantaloni lunghi blu eleganti, scarpe nere con dei tacchi non molto alti. Noto una collana di perle al collo, forse comprata dal venditore ambulante che ho visto poco fa, invece al polso indossa un bracciale in oro molto elegante. Essendo ora di pranzo, la donna si alza dalla panchina su cui era seduta, probabilmente per andare a casa. Saluta la sua amica con un bacio sulla guancia e riprendono appuntamento per il giorno dopo alla stessa ora e nello stesso posto per scambiare due parole e stare in compagnia.
E qui finisco, perché la signora se n’è andata. Missione compiuta. Passo e chiudo.