cronaca

Cobas interviene sul viaggio a Basovizza e le dichiarazioni di IeT

martedì 12 febbraio 2019
Cobas interviene sul viaggio a Basovizza e le dichiarazioni di IeT

"Dopo aver visitato la Mostra "Testa per Dente. Crimini fascisti in Jugoslavia '41-'45" presso la Biblioteca comunale di Orvieto, in virtù degli articoli comparsi ieri sulla stampa in merito al viaggio di studenti e docenti a Basovizza/Trieste, e alle dichiarazioni del consigliere comunale di "Identità e Territorio" ci sembra importante condividere le seguenti considerazioni.

Il primo articolo (firmato M.P.), testimonia l'interesse degli istituti scolastici per gli eventi storici e come tale è apprezzabile lo sforzo (anche economico immaginiamo) di portare studenti e docenti in determinati luoghi. Nonostante ciò, nutriamo più di qualche dubbio sulla reale consapevolezza delle persone immortalate dietro le bandiere, sul significato delle bandiere stesse, nonché sugli eventi "pre" e "post" bellici che fecero accrescere nelle popolazioni di quelle terre l'inimicizia contro gli italiani e i nazi-fascisti occupanti, autori delle peggiori nefandezze tra il 1920 e il 1943.

Se ci è consentito, cogliamo quindi l'occasione per invitare gli stessi docenti, gli stessi ragazzi e la loro Dirigente scolastica, a visitare la mostra allestita presso la Biblioteca comunale. Siamo certi che, visto il loro interesse, avranno modo di apprezzare anche lo sforzo degli organizzatori nel documentare e diffondere fonti bibliografiche più che riscontrabili che, se vorranno, potranno approfondire ulteriormente. 

Nel secondo articolo, il consigliere di "Identità e Territorio", non nuovo a figuracce del genere, riesce a dimostrare unicamente la sua faziosità e nulla più. Forse nel tentativo di "spaventare" la gente ed invitarla implicitamente a non visitare la mostra ? Oppure saranno semplicemente biechi giochetti pre-elettorali ? Chissà. Francamente ci interessa poco. Se non nella misura in cui è bene ricordare al consigliere e alla cittadinanza tutta che: 

1) la mostra in questione non tratta di foibe, bensì dei crimini perpetrati da italiani e tedeschi nei territori della ex Jugoslavia dal '41 al '45; 

2) come tale, riferendosi a questi temi e non ad altri, non intende negare nulla, altresì fornisce strumenti per l'approfondimento storiografico e bibliografico; 

3) la Legge 115/2016 definisce abbastanza bene il negazionismo quale reato. In virtù del fatto che la mostra allestita presso la biblioteca comunale non solo non nega nulla, ma si riferisce a ben altri tragici eventi, forse sarebbe opportuno che coloro che intendano ancora misurarsi con l'argomento, si informino meglio sulla differenza che passa tra "diffamazione" e "calunnia", perché a nostro avviso le associazioni organizzatrici della mostra avrebbero tutte le ragioni per tutelarsi nelle sedi opportune.

Da ultimo, ma non per importanza, ci piace sottolineare il concetto espresso in una frase del primo articolo a firma M.P. - "(...) Non servono a niente la Memoria e il Ricordo, infatti, se non si indirizzano le nuove generazioni al bene, ai valori della persona, al diritto alla vita e alla libertà (...) - perché siamo certi che furono gli stessi valori che sostennero a suo tempo, nello spirito e nell'azione, i partigiani liberatori della ex Jugoslavia dalle atrocità perpetrate dalle belve nazi-fasciste".

Fonte: Confederazione COBAS - Comitati di Base dell'Orvietano

Foto: "Rispettivamente del Giugno 1996 e Giugno 1997, rispetto alle quali invitiamo a verificare le cifre in basso a sinistra (livello originario), dove come si può vedere sono state apportate correzioni, e che testimoniano ulteriormente il fatto che ad oggi ci siano ben poche certezze a riguardo". Seguono altri documenti storici.

Per ulteriori informazioni: cobasorvietano@gmail.com