cronaca

Corteo Storico, Ciotti: “Solo chiacchiere, la città deve sapere come stanno le cose"

sabato 18 febbraio 2017
Corteo Storico, Ciotti: “Solo chiacchiere, la città deve sapere come stanno le cose"

Non si placano le polemiche nel Corteo Storico. L’ultima presa di posizione del presidente, Silverio Tafuro, scatena la reazione di chi, fino a poche settimane fa, aveva lavorato nell’associazione Pacini, ovvero Sandro Ciotti ex responsabile dei tamburi e tra i figuranti storici del corteo.

La reazione è affidata al commento della nota inviata dal presidente dell’associazione Lea Pacini, Silverio Tafuto, che manda un messaggio chiaro alla città: la ricostruzione dei fatti è ben diversa da quella esposta da Tafuro. Il presidente era intervenuto in seguito alle dimissioni proprio di Sandro Ciotti, insieme agli altri componenti del Comitato di gestione: Alberto Bellini, Roberto Stella e Federico Mandini.

“Intanto un saluto a tutti e come vedete io non mi nascondo dietro uno pseudonimo”, chiarisce fin da subito Sandro Ciotti. “Sono giorni - continua - che sto leggendo quello che si dice su questa situazione alquanto incresciosa e sinceramente mi ero imposto di non rispondere, proprio per non creare polemiche e ridurre il tutto a mere chiacchiere da cortile, ma evidentemente c'è qualcuno che mi ci tira dentro per i capelli, e allora qualche chiarimento lo do anch'io facendo riferimento a quanto sopra citato”.

“Innanzi tutto non credo che la città sappia perfettamente come sono andate le cose - mette in evidenza l’ex membro del comitato -, e questo, mi spiace ma verrà chiarito in luogo e tempo debiti. Per quanto riguarda, poi, le nostre dimissioni, evidentemente le nostre lettere non sono state lette, altrimenti si saprebbero i motivi per cui le abbiamo date. Ma veniamo al sodo: certo che sentire parlare da Voi di individualismi e personalismi mi fa un certo effetto (che effetto potete immagginarlo) ,certo che sentir dire da Voi che le cariche di Presidente e Vpresidente non contano mi fa un certo effetto (e che effetto potete immaginarlo), quando tutto questo trambusto nasce proprio da come Vi siete eletti, "e dico Vi", provate a spiegarglielo Voi alla Città visto che dite che sanno tutto, e ditegli anche perchè adesso fate scorrere la graduatoria in sostituzione dei membri dimissionari, come è legalmente giusto, e non lo avete fatto per sostituire il membro da Voi eletto e successivamente dimissionario, all'interno del Collegio dei Decani”.

Per chiarire la vicenda: in questo ultimo passaggio Ciotti fa riferimento al cambio dei rappresentanti del Collegio dei Decani deciso dopo le dimissioni del primo presidente eletto Franco Barbabella. La scelta dei rappresentanti dei Decani all’interno del Comitato era avvenuta in una prima riunione per elezioni e dunque le nomine avevano riguardato i primi cinque eletti. Inizialmente la seconda riunione dei Decani era stata convocata proprio per integrare un rappresentante dopo le dimissioni di Barbabella, ma in quella seduta invece di scorrere la graduatoria dei non eletti si scelse di rinominare tutti e 5 i rappresentanti dei Decani escludendo anche altri, vedi Roberto Ferrari e Tullio Scattoni, che non avevano manifestato nessuna volontà ad uscire dal Comitato. I “nuovi” cinque furono quelli che poi qualche settimana dopo determinarono l’elezione del presidente. Ora, in seno all’assemblea, senza nessuna convocazione dell’assemblea dei soci almeno per chiarire le vicende, il Comitato ha scelto di scorrere la graduatoria dei non eletti.

“Come vedete - conclude Sandro Ciotti - non è solamente per le diverse vedute di come far uscire il Corteo, anche se questo ha la sua grande importanza, ma le cose sono alquanto più importanti e significative e credemi, non siamo noi che vogliamo male al Corteo, anche perchè, per quel che mi riguarda, dopo cinquanta anni di sfilate, di cui dodici dedicati a lavorare sodo, insieme agli altri, per far uscire degnamente il Corteo, non credo di meritarmi tali critiche, ne io ne chi ha lavorato con me anche in maniera molto più gravosa. Non so se col tempo tutto questo si risanerà e tutto tornerà come prima, io credo sinceramente che restando così le cose no, ma si dice che il tempo è dottore e risana tutte le ferite… aspettiamo".

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