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Il vescovo presiede la cerimonia di apertura della causa di beatificazione di Padre Chiti

giovedì 7 maggio 2015
Il vescovo presiede la cerimonia di apertura della causa di beatificazione di Padre Chiti

Si tiene venerdì 8 maggio alle 18 nella Cappella del Corporale del Duomo di Orvieto la cerimonia di apertura della causa di beatificazione di fra’ Gianfranco Maria Chiti, servo di Dio. La messa sarà celebrata da monsignor Benedetto Tuzia, vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi. L'appuntamento fa seguito all'annuncio dei giorni scorsi e all'editto proclamato il 13 aprile, sulla scorta del consenso della Conferenza episcopale e del cardinale vicario Agostino Vallini.

In molti nelle loro preghiere si affidano al Servo di Dio Fra Gianfranco Maria Chiti. Lo venerano e sperano in una sua intercessione, sperano nel suo conforto come sapeva fare quando nel Convento di San Crispino riceveva le tante persone che ogni giorno cercavano in lui risposte e sostegno.

“Sono giunto alla determinazione di promuovere la Causa di beatiï¬Âcazione e canonizzazione del servo di Dio Fra Gianfranco Maria Chiti” scrive il vescovo della diocesi di Orvieto - Todi Monsignor Benedetto Tuzia nell’editto proclamato il 13 aprile scorso.

“Sacerdote professo dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini - continua il Vescovo Tuzia -, nato a Gignese (VB) il 6 maggio 1921 e morto a Roma ne1l’Ospedale Militare “del Celio” il 20 novembre 2004 in fama di santità. A questo scopo il Postulatore, legittimamente deputato, ha rivolto a me, a norma del Diritto, la formale richiesta di iniziare l’Inchiesta diocesana sulla vita, virtù e fama di santità del predetto Servo di Dio”.

“Avuto il consenso della Conferenza Episcopale - prosegue l’editto -, espresso nella Sessione del 15 aprile 2013 Prot. N. 017/13, il consenso di Sua Eminenza Reverendissima il Cardinale Agostino Vallini, Vicario di Sua Santità per la Diocesi di Roma a istruire il Processo presso questa Diocesi in data 5 novembre 2013 Prot. N. 428/20/S, ritengo opportuno, per la gloria di Dio, che è mirabile nei suoi Santi, di accogliere tale richiesta e di procedere in conformità alla Costituzione Apostolica Divinus Perfectionis Magister del 25 gennaio 1983 e delle rispettive Normae servandae emanate dalla Congregazione per le Cause dei Santi il 17 febbraio 1983”.
Pertanto

Le disposizioni di Monsignor Benedetto Tuzia prevedono che: “Quanti sono a conoscenza del Servo di Dio e conservano signiï¬Âcativi ricordi e documenti utili alla Causa, ne diano relazione alla Nostra Curia Vescovile, indicandone le fonti della propria conoscenza e apponendo alla stessa relazione la ï¬Ârma, la data e il proprio indirizzo. Chi ritiene di conoscere qualcosa che sembri contraria alla fama di santità del servo di Dio, è tenuto ugualmente a notiï¬Âcarla”.

Inoltre si chiede che “Tutti coloro che sono in possesso di Scritti di qualsiasi genere sono invitati a consegnarli quanto prima alla medesima Curia Vescovile, in originale o in fotocopia, debitamente autenticata dal nostro Cancelliere o dal proprio Parroco”.

L’editto, per stessa disposizione del vescovo sarà “portata a conoscenza del clero, dei religiosi e venga aï¬Â‚issa alle porte delle parrocchie della nostra Diocesi”.

 

I vescovi dell‘Umbria in pellegrinaggio alla Sacra Sindone.

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