cultura

Nuovo allestimento al Museo Archeologico. "Gli Etruschi d'Oro" in mostra in Comune

mercoledì 28 settembre 2016
di Davide Pompei
Nuovo allestimento al Museo Archeologico. "Gli Etruschi d'Oro" in mostra in Comune

Vetrine, pannelli espositivi, didascalie. Una diversa e migliore disposizione dei reperti per valorizzare nel presente, le tracce di un passato antico che continua ad affascinare. In concomitanza con l'edizione 2016 delle Giornate Europee del Patrimonio, è stato presentato sabato 24 settembre al Museo Archeologico Nazionale di Piazza Duomo, il riallestimento della sezione dedicata ai materiali della Necropoli Etrusca di Crocifisso del Tufo, a cura di Luana Cenciaioli e Marco Sofia.

"Un lavoro – ha sottolineato la funzionaria archeologa del Mibact, che oltre al museo di Orvieto è direttrice anche del Museo Archeologico Nazionale dell'Umbria e del Museo Archeologico Nazionale e Teatro Romano di Spoleto – svolto grazie a due giovani stagisti della Soprintendenza, Marco Sofia e Ludovica Savio, che per sei mesi hanno verificato materiali, realizzato nuovi cartellini e riorganizzato l'allestimento. Un primo passo, in un periodo in cui non ci sono fondi".

"In alcuni casi – ha spiegato Marco Sofiasi è trattato di togliere dalle vetrine alcuni corredi per esporne altri. Nella sala dedicata alla Necropoli di Crocifisso del Tufo si è dato risalto anche agli scavi di Cannicella eseguiti dall'Università di Perugia nel 1977-78, inserendo un corredo proveniente da due tombe e connotandola così come Sala delle Necropoli Urbane. Oltre alla selezione dei materiali, sono state inserite le didascalie mancanti per agevolare i visitatori".

Ceramiche attiche, monili in oro. Materiali, straordinari per bellezza e valenza storica, che vanno dalla metà del VII secolo alla prima metà del V secolo avanti Cristo. Una storia, tutt'altro che morta e finita. Nuovi ritrovamenti, infatti, sono venuti alla luce anche in occasione della seconda campagna di scavo in concessione triennale, conclusasi ad agosto, che ha interessato l'ampia area cimiteriale posta sulla pendice settentrionale, a ridosso della rupe tufacea di Orvieto.

"Ci sono le aspettative di carattere scientifico ma non solo – ha spiegato l'archeologo Claudio Bizzarri, direttore degli scavi – per andare avanti almeno altri tre anni. Sono stati, infatti, recuperati materiali importantissimi dell'ultima fase dell'Età del Bronzo, tra cui un frammento che ritrae un cavallo. Quest'anno ci siamo dedicati a quattro monumenti funerari. Trincee esplorative e cunicoli, indagati nell'800 con i metodi dell'800 e la relativa dispersione dei corredi.

Vasi neri e oggetti scartati perché ritenuti 'di niuno conto', come si legge nei diari di scavo del XIX secolo. Supportati dal trust di scopo Sostratos, stiamo operando in un sito aperto al pubblico, reso maggiormente fruibile dalla presenza di cinque pannelli bilingue. Particolare interesse suscita la tomba circolare che è stata ripulita. Si è scesi al livello del sarcofago, all'esterno. Esplorando le tombe a camera, sono stati recuperati alcuni frammenti. Ventitre vasi, solo in una.

Nelle nuove planimetrie, sono visibili alcune tombe, ripulite e meglio mappate. Per il restauro dei bronzi ci si è avvalsi del prezioso lavoro della dottoressa Vilma Basilissi dell'Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro. Il cantiere, inoltre, ha ospitato la partecipazione di studenti internazionali e di due imprese di Orvieto: Italmec Srl e Speleotecnica Srl che hanno deciso di investire in cultura, partecipando al piano di recupero".

Tra i partner anche Comune di Orvieto, Soprintendenza Archeologia per l’Umbria, Parco Archeologico Ambientale dell’Orvietano, Saint Anselm College – Institute for Mediterranean Archaeology, Arizona in Italy. Alcuni dei reperti più importanti, venuti alla luce durante la campagna di scavo, andranno ora in mostra nella Sala Unità d'Italia del Palazzo Comunale, per iniziativa di Comune e Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell'Umbria.

Un'esposizione eccezionale e temporanea che per tre giorni renderà visibili, all'interno di apposite teche sigillate e nella massima sicurezza e sorveglianza, tre oggetti di rara fattura che, al termine, torneranno nei depositi della necropoli che li ha restituiti. Si tratta di una coppia di orecchini d'oro a bauletto e il finale di una collana in oro e pasta vitrea azzurra. In mostra, anche pannelli illustrativi per raccontare ai visitatori gli scavi e un filmato che ne documenta i passaggi.

"Gli Etruschi d'Oro" – questo il titolo dell'evento patrocinato da Mibact, Sostratos e Paao – sarà inaugurato venerdì 30 settembre alle 16, alla presenza, tra le altre autorità, del sindaco Giuseppe Germani, dell'assessore regionale alla cultura Fernanda Cecchini e della soprintendente per archeologia, belle arti e paesaggio dell’Umbria Marica Mercalli, da poco insediatasi. L'esposizione resterà aperta fino alle 20. E poi sabato 1 ottobre, dalle 10 alle 23.30 e ancora domenica 2 ottobre, dalle 10 alle 18.30.

"Il progetto espositivo – spiega, al riguardo, l’assessore alla cultura Vincenzina Anna Maria Martino - è finalizzato alla restituzione, tutela e valorizzazione dell’enorme patrimonio archeologico che caratterizza il territorio e la città di Orvieto e fa parte del più complesso progetto 'Orvieto Caput Etruriae' avviato lo scorso anno sul percorso di 'Experience Etruria', che oltre ad essere un viaggio nel mondo degli Etruschi, è anche un elogio al fascino di Orvieto nella storia.

Il progetto è il risultato di un lavoro intrapreso in questi anni dal Comune che, dopo una lunga interruzione delle indagini archeologiche nella Necropoli del Crocifisso del Tufo ha ottenuto dal Ministero la concessione per la ripresa degli scavi unendo forze e competenze varie. L'autorizzazione della Soprintendenza ad esporre i reperti è un ulteriore segno dell’importanza delle ricerche e di incoraggiamento nella direzione della valorizzazione del patrimonio, che interessa il perimetro della rupe di Orvieto".

Le indagini archeologiche nella Necropoli Etrusca di Crocifisso del Tufo