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Geotermia, le richieste dei sindaci al ministro Orlando

mercoledì 17 luglio 2013
Geotermia, le richieste dei sindaci al ministro Orlando

In occasione dell'incontro tenutosi alla Festa nazionale del turismo di Orvieto, già criticato da alcune associazioni ambientaliste, è stato consegnato al Ministro dell'Ambiente Andrea Orlando un documento sottoscritto dai sindaci di Orvieto, Castel Viscardo, Castel Giorgio, Allerona, Acquapendente e Montefiascone relativo alle richieste di installazione di impianti geotermici pilota nell'area dell'Orvietano e della Tuscia Viterbese. Di seguito il testo integrale.

Egr. Sig. Ministro Andrea ORLANDO,
ci permettiamo di approfittare della Sua gradita presenza nel nostro comprensorio per manifestarLe le nostre perplessità e gravi preoccupazioni a seguito di un progetto di impianto energetico che potrebbe danneggiare le nostre peculiarità paesaggistiche, ambientali e culturali ma, soprattutto, la sicurezza dei cittadini.  Dopo aver per anni difeso i nostri territori da un fotovoltaico industriale, speculativo e dannoso per le altre economie preesistenti e dall'eolico fuori scala e remunerativo grazie solo alle contribuzioni statali, ci vediamo oggi insidiati da una grave minaccia dovuta alla proposta di impianti di produzione elettrica utilizzando la risorsa geotermica del sottosuolo.

Egregio Signor Ministro, non stiamo prendendo una anacronistica posizione contro le nuove fonti di energia stiamo solo difendendo i territori da noi amministrati, e vogliamo farlo con forza, verso nuovi speculatori che, allettati da troppo generose incentivazioni pubbliche, si lanciano in spericolate richieste di perforazioni profonde che, tecnici indipendenti e di grande esperienza da noi consultati, ci dicono poter essere foriere di alterazioni geologiche tali da generare scosse sismiche, con conseguenze non prevedibili allo stato dell'arte, come pure produrre pesanti compromissioni delle nostre falde idropotabili. Studi e prove di re-iniezione operate da tecnici ENEL negli anni passati hanno evidenziato con chiarezza la delicatezza della questione sismica, proprio nei nostri territori.
In alcuni casi società prive di esperienza, lusingati da introiti economici resi faraonici grazie al "conto energia", si apprestano, se autorizzati, ad intervenire su tutti i potenziali siti geotermici italiani, a cominciare proprio da quelli compresi fra l'Orvietano ed il Viterbese. Riteniamo infatti che problematiche geologiche di elevata complessità e potenzialmente pericolose per il territorio non possano essere lasciate nelle mani di società finanziarie e New Company, disinteressati alla qualità della vita dei residenti e delle attività turistiche già in essere e legate all'ambiente ed alla cultura di questi luoghi.

Pensiamo comunque sia positivo svincolare gli approvvigionamenti energetici del Paese da un'economia basata sulle sole fonti fossili e non rinnovabili ma, riteniamo altresì, che una eccessiva "deregulation" sul mercato degli incentivi favorisca società di capitale internazionali che si troveranno ad investire in paesi della terra dove, grazie gli incentivi pubblici, si garantiscano i migliori ritorni finanziari. E' già successo con il fotovoltaico in tutto il mondo ed in Europa in particolare. Chiediamo pertanto al Sig. Ministro che vengano poste serie restrizioni a questo tipo di attività produttiva, che si obblighino le aziende a negoziare con i Comuni la partecipazione a Consorzi obbligatori misti qualora si vogliano sfruttare le risorse del sottosuolo, specialmente nel caso di incentivi pubblici e che vengano riconosciuti ai sindaci i poteri di interdizione anche nelle iniziative, come in questo nostro caso, ritenute "pilota" a livello nazionale, ricordando che non ci può essere nulla di più strategico, per ogni comprensorio ben amministrato, della condivisione di un corretto e realistico modello di sviluppo. Chiediamo cortesemente inoltre che si faccia promotore presso il Governo, al fine di salvaguardare ambiente, paesaggio e cultura italiani, per giungere ad una critica revisione degli incentivazioni previste per le energie rinnovabili. Incentivazioni che devono essere di supporto ad un investimento produttivo nel settore e non la principale finalità dello stesso. Certi di aver suscitato il Suo interesse e la Sua attenzione alle problematiche sollevate, restiamo in attesa di un Suo riscontro e ci diciamo disponibili, a Sua richiesta, a partecipare ad un confronto sulle tematiche sollevate.

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