politica

Gli ambientalisti bocciano l'incontro con il ministro Orlando

giovedì 11 luglio 2013
Gli ambientalisti bocciano l'incontro con il ministro Orlando

Riceviamo e pubblichiamo una nota delle associazioni ambientaliste e dei comitati di cittadini dell'Orvietano e della Tuscia viterbese, all'indomani dell'incontro con il Ministro dell'Ambiente Orlando nell'ambito della Festa nazionale del turismo in corso ad Orvieto.

"Alla festa del PD il Ministro dell'Ambiente Orlando ha presenziato una serata che aveva come tema il turismo ed il suo rapporto con l'ambiente. All'evento erano state ufficialmente invitate le associazioni ambientaliste ed i comitati di cittadini impegnati in numerose ( e purtroppo necessarie) iniziative di tutela e sviluppo coerente del territorio ed erano presenti numerosi sindaci del Comprensorio Orvietano-Viterbese lì convenuti per presentare una loro petizione contro impianti sperimentali di geotermia (numerose sono le proposte nell'intero comprensorio) che potrebbero indurre sismicità a livello locale e problemi sulle falde acquifere che alimentano i nostri acquedotti.

La serata è subito partita male perché affidata al direttore del Giornale dell'Umbria che ha cominciato, fuori tema , a parlare della necessità di sviluppare in Umbria il manifatturiero con una visione, come i rumori del pubblico gli hanno fatto notare, piuttosto datata se non ottocentesca e si è conclusa peggio con l'intervento di Karl Schibel, presidente dell'Alleanza per il Clima, del quale mentre erano ancora apprezzabili alcune dichiarazioni sulla importanza del dialogo con i cittadini ( tema ripreso da Sergio Gentili, Coordinatore Forum Politiche ambientali del partito, proprio sulla problematicità tutta non risolta dal PD di rapportarsi con i comitati di cittadini sorti dal basso), non era certo condivisibile la sua affermazione di quanto sarebbe bello vedere le torri eoliche del Peglia dal Duomo di Orvieto (!!). Dopo scontate quanto noiose e spesso, a nostro avviso, poco documentate affermazioni sui vantaggi delle energie rinnovabili seguite a rotazione dal palco, si è tentato- da parte degli organizzatori- di chiudere la serata senza permettere, come inizialmente promesso, i brevi interventi delle associazioni invitate né quelle dei sindaci del territorio colà convenuti per esprimere al Ministro problematicità proprio connesse con alcune energie rinnovabili come l'eolico e la geotermia.
Si è così scatenata una vivace reazione del pubblico presente e sbigottimento dei sindaci che non hanno avuto modo di leggere la loro petizione al Ministro. Comunque qualche intervento c'è stato, pur se non autorizzato, rubando letteralmente il microfono, ma in un clima di diffidenza e di forte contrapposizione reciproca. La serata, dal punto di vista organizzativo e soprattutto politico, è stata quindi un disastro, ma importante per la matura partecipazione di tanta gente interessata agli argomenti che avrebbero dovuti essere trattati. Un'occasione persa per il PD, che come ormai tutti i partiti, hanno soggezione del confronto diretto con la cittadinanza che vorrebbero rappresentare.
Un'occasione persa anche per un sano confronto sulle energie rinnovabili che, a causa di inusitati quanto mal calibrati incentivi statali, stanno stimolando frotte di "investitori" a lanciarsi in una nuova forma di industrializzazione a danno del territorio e del paesaggio. Se la cementificazione ha subìto un rallentamento non per tutela da parte della politica, ma per la crisi economica, la politica, obbedendo evidentemente alle pressioni dei portatori d'interesse, sta lasciando carta bianca agli installatori di pale eoliche senza vento e di geotermia a rischio sismico. Si perpetra insomma la filosofia del Presidente della Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci, strenuo difensore delle supercostose (per i cittadini che le pagano in bolletta) "rinnovabili all'italiana"e al contempo relatore di un disegno di legge, già presentato dall'On. Lupi (PdL), in cui si è cercato di favorire la cementificazione anche di aree vincolate, purché sottoposte a maggiori oneri di urbanizzazione: una nuova "vendita delle indulgenze" in chiave ambientalista.
Questo incidente ci rafforza ancora di più nella convinzione della necessità di continuare a difendere il territorio insieme ai cittadini a quegli amministratori seri (e ve ne sono!) che vogliono ricostruire un rapporto democratico con gli elettori, a partire dalle loro vere esigenze, lasciando che i partiti chiusi nelle loro torri di avorio si dissolvano".