Lei è nata, e rinata, almeno quattro volte, indipendentemente dal lockdown che ha costretto tutti a rimettersi in gioco. Da Bari a Bologna e poi ad Arco, fino a Pievelunga, il borgo a pochi chilometri da Parrano, dove ora ha scelto di trascorrere un periodo della sua vita combinando lavoro e progetti con l'indispensabile contatto con la natura. Nel cuore verde d'Italia tutto colline, agriturismi e cammini mistici in cui perdersi per ritrovare se stessi, ce n'è uno più autentico, lontano da ogni stereotipo da cartolina.
Con l’ideazione del brand e movimento "Sinergie per il Benessere", Paola Rizzitelli, autrice del fortunato libro "Il Marketing del Benessere. Il cambiamento necessario per una nuova economia", con prefazione di Claudio Pagliara, medico oncologo e presidente dell'Associazione "La Medicina Olistica", presentato di recente sia ad Orvieto che nella vicina Città della Pieve, ha deciso di occuparsi dei settori della Wellness Economy, usando il marketing e la comunicazione come veicoli di abitudini sane.
L'obiettivo è la creazione di una rete in crescita che intende collegare centinaia di imprenditori e professionisti che si impegnano a migliorare il benessere delle persone, andando di conseguenza a migliorare le proprie aziende. "Parlo di qualcosa – spiega – che ho visto e vissuto sulla mia pelle. Dal benessere aziendale al personal care, ho sperimentato e praticato il cambiamento, occupandomi dapprima di benessere solo ai fini del profitto aziendale, per poi renderlo invece il motore e il fine del mio lavoro. Credo molto nella sinergia.

E nel fatto che non esista un modo universale per far star bene le persone. Questa consapevolezza, se applicata al territorio e al turismo, può tradursi sicuramente in un elemento di forza e di collaborazione reciproca tra attività, lontano da logiche di concorrenza. Nel 2015 ho deciso di smettere di lavorare per qualcun altro e di iniziare a farlo insieme a segmenti di professionisti che, in qualche modo, potevano migliorare e arricchire il mio percorso che intendo condividere".
Non a caso, il cosiddetto "Turismo del Benessere" è uno dei dieci settori del nuovo trend della Wellness Economy che, proprio sull'onda della pandemia, ha subito un'accelerazione. "E che – suggerisce Rizzitelli, da oltre dieci anni, impegnata nello sviluppo di un marketing volto al miglioramento della qualità della vita delle persone – può rappresentare una grandissima opportunità. A partire dalla concezione di salute, non come generica assenza di malattia. Ma anche come nuovo modello di benessere, non strettamente economico.
Dobbiamo ambire al benessere non come evasione momentanea dalla realtà, ma come pratica quotidiana, fatta di piccoli gesti di prevenzione. La società contemporanea, i suoi ritmi e le sue mode hanno spostato l'attenzione lontano da noi stessi. La farmacologia aumenta e la stessa figura del medico è messa in discussione da un incauto fai da te. Il digitale, se utilizzato con coscienza, può migliorare le condizioni di vita e non intossicare le persone da iper-connessione, può essere utilizzato in maniera equilibrata, lasciando spazio al respiro lento e alla connessione con la natura.

Mettendo in sinergia le fonti di benessere. Fisica, mentale, relazionale, emozionale e ambientale. In questa ottica, il turismo esperienziale può rimanere attuale se viene rivisitato alla luce della consapevolezza, senza temere di perdere e dare prima ancora di ricevere, ancorando i luoghi alle esperienze per arricchire il viaggiatore, senza puntare a riempirne il tempo morto". Se ne parlerà in autunno nel corso interattivo in partenza alla Fondazione per il Centro Studi Città di Orvieto.
Una realtà in grado di proporsi come "polo formativo di ricerca, marketing e comunicazione, offrendo nuove opportunità di rilancio al territorio, specie in questo momento. Insieme abbiamo deciso di avviare un percorso che approfondirà processo e tecniche di marketing e branding dell'area, prima in modo generale, mettendo a fuoco i vari segmenti che possono essere intercettati, e poi concentrandosi in maniera più specifica su salute, turismo, personal care.
L'Umbria non ha montagna, né mare, ma è un territorio tutto da scoprire. Da una serie di incontri avuti in questi giorni, emerge la voglia di creare una visione unica e policroma in grado di promuovere la propria identità. Questo è avvertito in particolare nella Valle del Chiani con Orvieto e Città della Pieve che sono sì, realtà attrattive, ma ancora di un turismo mordi e fuggi. Di qui l'importanza di fare rete, soprattutto tra le realtà più piccole, secondo una nuova visione.
Puntando ad un vero circuito di strutture ricettive per ampliare la proposta e rendere i viaggiatori più consapevoli. La nuova frontiera è imparare a vivere la vacanza non più come una distrazione ma come fonte generatrice di benessere percepito, tangibile e quantificabile, in modo tale che l’esperienza turistica si vesta di consapevolezza e possa persino creare un nuovo stile di vita che prolunghi gli effetti benefici del soggiorno".
Per ulteriori informazioni:
https://sinergieperilbenessere.com