politica

PrometeOrvieto: "Più progettazione e meno toppe nella sanità orvietana, altrimenti non si esce dall'impasse"

sabato 28 giugno 2025

Nell’ultimo incontro della Commissione Consiliare dedicata alla Sanità, è emersa con chiarezza la fragilità del sistema sanitario nel nostro territorio.
Una fragilità in parte attribuibile alla situazione demografica, ma in gran parte alla difficoltà di comprendere i cambiamenti in atto e di esercitare una lobby positiva a vantaggio dei cittadini. Cittadini, che sono stati posti al centro del nuovo piano sanitario nazionale, affidando alla medicina territoriale i servizi di prossimità ed agli ospedali la gestione delle acuzie. Soltanto implementando un efficace e coerente modello organizzativo si possono soddisfare i bisogni di salute. Da noi qual è la situazione concreta oggi?

Servizi ospedalieri

In ragione della distanza del nostro territorio dai punti di presidio, l’ospedale non può che esserci. Anche se il nostro territorio è troppo piccolo per giustificare da solo la sostenibilità di un nosocomio. Questo è il dilemma da risolvere. Necessariamente, dobbiamo attirare cittadini di altri territori e recuperare la quota di mercato oggi affidata ai privati e le prestazioni erogate in altre regioni. È semplicistico l’atteggiamento della Direzione Sanitaria, che lascia ai soli medici il compito di attrarre prestazioni. Crediamo infatti che per invertire la tendenza siano necessarie basi progettuali solide, con investimenti strumentali e di personale che producano eccellenza di prestazioni in alcuni servizi. Per capire come siamo messi oggi basta guardare il numero spropositato di chilometri che devono percorrere le ambulanze per trasferire i pazienti in altre strutture. Emblematica è la situazione del reparto di Ostetricia del nostro ospedale, citata anche dal dottor Carsili DG pro-tempore dell’Usl Umbria 2, passato dall’effettuare il 140% dei parti rispetto alle nascite nel territorio al solo 100%, in un contesto di calo costante delle nascite stesse. L’operatività di ostetricia è stata infatti mantenuta soltanto per una deroga temporanea. L’assenza dell’efficienza richiesta dal Ministero della Salute rischia di portare a un ridimensionamento, se non addirittura a una futura e catastrofica chiusura.

Medicina territoriale

È qui che si concentra il vero cambiamento previsto dalla nuova riforma: mettere il cittadino al centro e accompagnarlo nella risoluzione dei propri problemi di salute. Attraverso una corretta prevenzione e un percorso guidato, basato su protocolli certificati, si ottengono efficienza economica ed efficacia nei servizi. Per far sì che il sistema funzioni, è necessario che il fascicolo sanitario elettronico sia operativo e supportato da strumenti informatici efficienti, sfruttando anche le tecnologie più avanzate, come l’intelligenza artificiale. Di tutto questo, però, non si parla mai. Viene quindi da pensare male quando si giustifica il posizionamento della Casa e dell’Ospedale di Comunità con la sola esigenza di ristrutturare un palazzo, senza prevedere una reale accessibilità né ipotizzare i volumi di attività previsti. Dispiace sentire opinioni che sostengono che le cose si aggiustano in corso d’opera, se si trattasse di un’impresa privata il fallimento sarebbe certo. È di questo che il sistema politico locale dovrebbe parlare con la regione, tralasciando le fotografie dell’attuale che sono note a tutti coloro che hanno seguito e scritto da tempo sulla situazione. Per rendere il nuovo piano sanitario più sintetico e chiaro per tutti, compatibilmente con le nostre forze, abbiamo deciso di produrre una serie di analisi che descrivono il sistema in tutte le sue parti.

I successi si progettano, se si pensa soltanto a mettere toppe il fallimento è certo.

PrometeOrvieto

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