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"Sanità a Orvieto: quello che c'è e quello che manca. Tempo di bilanci"

giovedì 26 giugno 2025

La seduta della Commissione Sanità e Sociale di martedì 24 giugno ha rappresentato un’occasione importante per fare il punto sulla condizione della sanità orvietana. All’incontro è intervenuto il dottor Piero Carsili, direttore generale dell'Asl Umbria 2 uscente, accompagnato dalla dottoressa Ilaria Bernardini e dal dottor Massimo Marchino.

L’analisi, pur tra segnali positivi e investimenti confermati, ha evidenziato ancora criticità rilevanti. Da un lato, progetti strutturali di rilievo: il miglioramento sismico dell’Ospedale, con 7 milioni di euro già stanziati,l’aggiunta di 6 posti letto di semi-intensiva e il nuovo cronoprogramma per la Casa e Ospedale di Comunità in Piazza Duomo (7,6 milioni di euro), che punta al completamento entro il 31 marzo 2026, scadenza imposta dai fondi PNRR. Scadenza sicuramente ambiziosa anche alla luce della scelta, non ideale e contestata, di utilizzare una ubicazione storica e logisticamente complessa. A questo si aggiunge la progettazione dell’ampliamento del Pronto Soccorso, attualmente escluso dai fondi PNRR ma in attesa di valutazione per il finanziamento regionale dopo la finalizzazione del progetto esecutivo prevista per settembre.

Tuttavia, alle opere in muratura non corrisponde un rafforzamento del capitale umano, che resta la vera emergenza. Le carenze di personale sono trasversali: mancano 5 primari essenziali per la gestione dell’Ospedale e per attrarre medici. Due soli i concorsi di primariato che si sono svolti, entrambi senza esito: il primariato di Cardiologia e’ attualmente fermo per ricorso al TAR e quello di Ortopedia annullato per candidati non idonei. Nulla si muove per Ginecologia/Ostetricia, Oculistica, Pediatria. Da anni Urologia è ferma e vuota, assente in una citta’ che ha il piu’ alto tasso d’invecchiamento della Regione: la sua assenza comporta il trasferimento di pazienti che necessitano di cure e consulenza all’ospedale di Foligno per poi essere ritrasferiti ad Orvieto, con notevoli disagi per i malati e aggiunta di costi notevoli per il sistema sanitario. Infine nessuna novità concreta su concorsi per infermieri, OSS e tecnici.

Molto si è detto sulle difficoltà nell’attrarre medici, ma senza un’offerta lavorativa competitiva e organizzata sarà difficile invertire la rotta. La situazione retributiva in Umbria è già penalizzante rispetto a regioni confinanti, come il Lazio: una variabile che incide pesantemente sull’attrattività del sistema. Inoltre dovrebbe essere valutata nell’insieme la copertura dei posti vacanti, assicurando una equa distribuzione di personale tra le varie realtà territoriali.

In sostanza, avremo un ospedale più sicuro e forse una nuova Casa di Comunità, ma resta aperto un interrogativo cruciale: chi garantirà i servizi se mancano le persone? La Regione ha annunciato 700 assunzioni: quanti operatori arriveranno davvero a Orvieto? Forse è giunto il momento di coinvolgere direttamente i rappresentanti regionali e i responsabili del nuovo Piano Sanitario, perché non si può più attendere. La salute dei cittadini non può restare sospesa tra buone intenzioni e vuoti di personale.

Per questo rivolgiamo un appello forte e unitario al Sindaco, al Presidente della Commissione Sanità e a tutti i Consiglieri comunali, di maggioranza e opposizione, affinché si facciano promotori di un incontro con la Regione Umbria. Serve un confronto concreto, pubblico e trasparente sulle criticità della sanità orvietana e sul futuro che vogliamo costruire per la nostra comunità in visione del nuovo Piano Sanitario. Perché senza un impegno collettivo, senza risposte chiare e investimenti nel capitale umano, ogni progetto rischia di restare soltanto sulla carta.

Roberta Palazzetti (Proposta Civica) e Stefano Biagioli (Orvieto per il Bene Comune)

 

Gli esiti dell'audizione del direttore generale dell'Usl Umbria 2 in Commissione Sanità

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