cronaca
Esplode la fabbrica di fuochi d'artificio Cignelli. Una famiglia falcidiata: 4 morti e 1 ustionato grave. Castiglione proclama il lutto cittadino
mercoledì 6 febbraio 2008
E' esplosa questa mattina verso le 10,30 la fabbrica di fuochi d'artificio della ditta Cignelli, in località S. Egidio di Madonna delle Macchie, nel Lazio ma a poche centinaia di metri dal confine con il territorio umbro di Orvieto. E' nel comune di Orvieto che si trova, logisticamente, il capannone della stessa, per cui era stato il Comune di Orvieto a rilasciare, nel 1992, la licenza edilizia. La fabbrica, che aveva le prescritte autorizzazioni, era intestata a Renato Cignelli, che la portava avanti con una gestione familiare ma esperta e scrupolosa. Tutte della stessa famiglia, dunque, le quattro vittime: Renato Cignelli, di 44 anni, la moglie Rosanna Abatematteo, di 31, Fiorenzo Cignelli, 58, e sua moglie Elisabetta Tirinnanzi, 53, tutti residenti di Castiglione in Teverina Nel capannone, al momento dell'esplosione, si trovava anche un loro nipote, Giandomenico Cignelli, 26 anni, che ha riportato ustioni gravi sul 35% del corpo ed è stato trasportato al centro grandi ustioni dell'Ospedale Sant'Eugenio di Roma. Con i Cignelli, abitualmente lavoravano altri tre operai, che questa mattina non si trovavano, fortunatamente per loro, sul posto.
Sul luogo della terribile esplosione, che ha provocato il crollo del tetto del deposito e un inevitabile incendio, si sono recati immediatamente le squadre dei vigili del fuoco di Amelia, Terni ed Orvieto, il questore di Terni Gianfranco Urti, il dirigente della squadra mobile Luca Sarcoli, personale della scientifica e del Commissariato di polizia di Orvieto. Immediato anche l'arrivo del Sindaco di Orvieto, Stefano Mocio, del Vice Sindaco Marino Capoccia, insieme ai tecnici del Comune e agli uomini della Protezione Civile orvietana per partecipare al vertice tecnico convocato sul luogo dal Prefetto e dal Questore di Terni, a cui ha partecipato il Sottosegretario alla Salute, Gianpaolo Patta.
Poi, via via, autorità cittadine e delle istituzioni laziali e umbre, e semplici cittadini castiglionesi e delle zone limitrofe presi dallo sconforto per la tremenda disgrazia. La ditta Cignelli, infatti, è la più nota dei territori limitrofi e i proprietari erano molto popolari e amati non solo a Castiglione, ma in molti dei vicini paesi di Lazio e Umbria.
Il Comune di Castiglione in Teverina ha proclamato il lutto cittadino. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Orvieto, stanno cercando di fare luce sulle cause dell'esplosione.
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