cronaca

Ancora morti bianche. Articolo21: non bastano più indignazione e condoglianze

mercoledì 6 febbraio 2008
"A pochi chilometri da Orvieto, sede della redazione nazionale di Articolo21, quattro nuovi morti sul lavoro. Quanto dovrà durare questa strage quotidiana beffardamente chiamata 'morti bianche'? Non ci bastano più indignazione e condoglianze. Servono azioni concrete, ispezioni, controlli, sanzioni e un'attenzione mediatica diversa". Così dichiarano Stefano Corradino e Giorgio Santelli, direttori di Articolo21, commentando la notizia dell'esplosione della fabbrica di fuochi d'artificio "Cignelli", avvenuta questa mattina in località Le Macchie, nel comune di Castiglione in Teverina, tra Orvieto e Viterbo. Esplosione che è costata la vita a quaatro persone. "Proprio dalla nostra redazione - affermano Corradino e Santelli - abbiamo lanciato in questi ultimi due anni una incessante battaglia per frenare il bollettino di guerra degli infortuni, rilanciando gli appelli delle massime autorità istituzionali e lanciando pressanti campagne per la prevenzione in tv. Vorremmo fermare il tragico contatore presente sul sito www.articolo21.info che riporta già in questo inizio dell'anno le cifre della 'insicurezza' sul lavoro: 105 morti, 105.360 infortuni, 2634 invalidi. Per questa ragione il 12 febbraio abbiamo deciso di dedicare la programmazione del film sul lavoro di Daniele Segre alle quattro vittime di oggi". "Non sappiamo più quali parole usare per commentare queste vicende", afferma il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti. "Oramai caratterizzano ogni giorno come cronache di morti annunciate, veri e propri assassini che speriamo possano avere più rilevenza nel tempo e nella memoria dei tanti casi di cronaca nera vivisezionati dalla televisione. Non vi è dubbio infatti che è assai più facile titilllare morbosamente milioni di spettatori, che non condurre indagini e inchieste nei cantieri e denunciare le pesanti responsabilità. Per questo - conclude Giulietti - invochiamo anche dal punto di vista mediatico un'attenta ricostruzione di quanto è accaduto, affinché si faccia capire ai milioni di italiani cosa è realmente successo a Torino, a Marghera, e oggi vicino ad Orvieto. Perché non riaccada".

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