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Antonio Colasanto, alcuni scritti per ridare un senso alle parole

mercoledì 6 febbraio 2019
di Davide Pompei
Antonio Colasanto, alcuni scritti per ridare un senso alle parole

Un sistema impazzito, come quello mediatico. In un tempo confuso, come quello attuale. Con sistemi e tempi comunicativi sempre più istintivi che, sempre più spesso, atrofizzano le relazioni e anestetizzano la capacità di pensiero. Sferzata dalla pioggia battente di continui relativismi che frantumano e vanificano la costruzione di un senso, c'è un'intera categoria – quella di giornalisti e operatori della comunicazione – in perenne crisi d'identità.

E umana difficoltà a orientarsi, a saper discernere. Di qui, l'importanza di fermarsi a riflettere e approcciarsi con la giusta consapevolezza alla Parola, di cui farsi tramite e intermediari, senza frapporre filtri ma fornendo strumenti utili ad orientarsi in un flusso continuo come quello delle parole che viaggiano. Naviga da tempo questo mare comunicativo con la saggezza di chi per anni è stato non solo timoniere ma anche appassionato studioso di rotte, Antonio Colasanto.

Prima di essere direttore dell'Ufficio Comunicazioni Sociali e dell'Ufficio Stampa della Diocesi di Orvieto-Todi, il giornalista-scrittore è stato coordinatore della Pastorale Vocazionale, collaboratore della redazione del Settimanale "La Voce" e ancora docente incaricato di Psicologia della Comunicazione e di Scienza dell'Opinione Pubblica presso istituti universitari e centri di ricerca e autore de “La Nota” che offre un digest di catechesi, omelie, discorsi e messaggi del Santo Padre.

Nel 2018, in occasione dell'80esimo compleanno del professore, un gruppo di volontari tra cui gli amici Alberto Del Piero, Pasquale Coppola e Raffaeale Giuliano ha dato vita ad un'interessante ricerca che ha permesso di eseguire un'accurata ricognizione degli scritti più significativi conservati nelle biblioteche. Un elenco prezioso di una decina di titoli, per forza di cose parziale che copre un arco temporale di almeno vent'anni e rimanda al periodo “partenopeo”, la cui lettura è già di per sé sufficiente a comprendere la profondità di analisi. Questi, i più significativi in bibliografia:

Consolidiamo la democrazia, Edizioni Diec, pp,76, Napoli 1972.
"L’uomo della strada è totalmente frastornato e rischia…di lasciarsi nuovamente inquadrare in una sudditanza in contrasto con i tempi e con le sue aspirazioni…".

La rivincita del mito, Edizioni Diec, pp.38, Napoli 1974.
"Il mito come si è detto, si esprime sempre attraverso il linguaggio: mito e linguaggio sorgono insieme".

San Gennaro non fa più miracoli, Guida Editori, pp.243, Napoli 1974 (in collaborazione con Armando Papa)
"Una spietata analisi del problema napoletano e meridionale, un discorso smagato che vuole riaccendere il dibattito sul Mezzogiorno".

La pendolarità dell’opinione pubblica, Edizioni CeMM-Salesiani, pp. 117, Castellammare 1976.
"In realtà le numerose definizioni esistenti di opinione pubblica ci appaiono notevolmente discordanti e coprono un arco di giudizi che va dalla negazione di ogni significato reale all’esasperazione del suo potere".

Comunicazione umana significati e rischi, Edizioni Dehoniane, pp. 327, Napoli 1978.
"Uno studio di psicologia della comunicazione e dell’opinione pubblica".

Comunicazione umana significati e rischi, Edizioni CeMM-Salesiani, 2^ edizione, pp.328, Castellammare 1978.
Uno studio di psicologia della comunicazione e dell’opinione pubblica”.

Cattolici drogati, Edizioni Adriano Gallina, pp.151, Napoli 1980.
"Sclerosi, crisi dei partiti e dei sindacati, criminalità e violenza sono aspetti marcatamente visibili e dolorosi di un malessere generale che non viene denunciato per spirito distruttivo o apocalittico, ma per operare in chiave costruttiva un processo di crescita personale e sociale".

Pianeta Cooperazione, Edizioni Dehoniane, pp.335, Napoli 1981.
"L’obiettivo che si prefigge l’autore è quello di giungere alla presentazione della cooperazione come nuovo modello economico e come rilevante e rivoluzionario fatto sociale".

Sociologia, Edizioni Piemme Spa, pp.128, Casale Monferrato (AL) 1991.
"Il problema fondamentale in sociologia non è solo “chi o che cosa” deve essere osservato con il metodo della ricerca ma a che scopo ce ne occupiamo scietificamente".

Un contributo di Antonio Colasanto è presente anche in: Massimo Milone,  "16 Lettere a Papa Francesco", a  pag. 51,   Guida Editori,  Napoli  2015.
"Ci aiuti Santo Padre, esortando da Napoli quei battezzati che conservano la fede perché sorga un laicato maturo capace di “uscire” sulle strade e raggiungere le periferie esistenziali".


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