sociale

Voto in Umbria: l'analisi del Prof. Carnieri

mercoledì 6 marzo 2013

La partecipazione al voto
Può essere utile analizzare la partecipazione al voto nelle diverse elezioni (per la Camera dei Deputati e per le ultime due elezioni regionali):
2013 (Camera dei Deputati): 543.881 2005 (Regionali): 531.529
2008 (Camera dei Deputati): 580.801 2010 (Regionali): 466.670
2006 (Camera dei Deputati): 601.686

Come si vede la differenza tra le diverse elezioni è notevole con una prevalenza di votanti che si ritrova anche nelle altre precedenti elezioni parlamentari.
Ci si può soffermare su questi dati:
1) Tra le politiche del 2008 e le regionali del 2010 c'era stata una differenza in diminuzione dalle prime alle seconde di 114.131 voti.
2) Tra le politiche 2008 e le politiche del 2013 c'è stata una diminuzione di 36.920 voti.
3) Tra le politiche 2013 e le regionali del 2010 c'è stato, a sua volta, un aumento di 77.211 votanti.
4) Si può utilmente ricordare quel livello record di 601.696 votanti raggiunto nel 2006.

Le forme di protesta nel voto (schede bianche più nulle), oltre la non partecipazione, in Umbria sembrano costanti, seppure con un picco nel 2005: 15.173 (2006); 15.917 (2008); 28.705 (2005); 16.888 (2010). E anche questo è un dato da tenere fortemente presente.
Nelle elezioni del 2013 le bianche sono state 4.790 e le nulle 12.638, per un totale di 17.428.
Come si vede si tratta di un dato largamente stabile.

Un'analisi per grandi blocchi

Il Partito Democratico
Riportiamo di seguito i risultati delle quattro vicende elettorali parlamentari e regionali prima di quelle del 2013: nel 2006, candidato alla Presidenza del Consiglio Romano Prodi, con l'Ulivo, il risultato umbro fu di 229.847 voti; nel 2008, candidato Walter Veltroni, con il simbolo del Pd che si era formato pochi mesi prima, 250.641. Nel 2005 con la candidatura alla Presidenza della Regione di Rita Lorenzetti e con l'Ulivo 207.417; nel 2010 con la candidatura di Catiuscia Marini e con il simbolo del Pd 149.219. C'è da aggiungere, per avere tutto il quadro, che, al Senato, nel 2006, Ds e Margherita si presentarono separatamente arrivando insieme a 195.046 voti (146.130 ai Ds e 48.916 alla Margherita). Nel 2008 i voti al Senato del Pd furono 231.612.
Nel 2013 i voti riportati dal Pd sono stati 168.820, con una diminuzione di 81.813 sulle medesime elezioni parlamentari del 2008 e un aumento di 19.601 sulle regionali del 2010.
Si può ricordare che nel 2008 il voto umbro al Pd era il 2,072% dei voti riportati nazionalmente dallo stesso partito e nel 2013 è l'1,95%.
In questa area si può collocare il voto di Sel (Sinistra ecologia e libertà) che, presente per la prima volta alle elezioni regionali del 2010, aveva preso 13.980 voti (3,39%) e nel 2013 16.872 (3,20%).

Il centro destra
Anche in quest'area la progressione storica dei risultati elettorali è chiara. Nel 2006 alla Camera quest'area ottenne 193.856 voti (F.I. 104.552; A.N. 89.304); nel 2008, alla Camera, il Popolo delle Libertà ottenne 194.749 . Alle Regionali del 2005, candidato alla Presidenza Pietro Laffranco quest'area ottenne 125.383 (F.I. 72.480; A.N. 62.903). Nel 2010, con la candidatura di Fiammetta Modena alla Presidenza della Regione, il Popolo delle Libertà ottenne 133.531.
Nelle elezioni parlamentari alla Camera dei Deputati del 2013 il Pdl prende 102.462 voti, con un calo di 92.287 voti sulle elezioni parlamentari del 2008 e un calo di 31.069 sul 2010.
Come si vede il rapporto con le elezioni regionali del 2010 mostra una dinamica diversa da quella del Pd, che invece avanza sulle medesime elezioni di 19.601 voti.
Si può sottolineare che nel 2008 il Pdl in Umbria rappresentava l'1,42% del totale dei voti raccolti in Italia e ora è sceso all'1,39%.

Le leggere modificazioni delle percentuali del Pd e del Pdl sui rispettivi totali nazionali mostrano quanto in queste elezioni si siano espresse, anche per le caratteristiche della legge elettorale, grandi tendenze nazionali.
Si possono aggiungere in quest'area i risultati della Lega nord.
La Lega nel 2013 ottiene 3.077 voti (0,58%), nel 2008 erano stati 9.407 (1,67%). Nel 2010 (regionali) erano stati 17.887 (4,4%). Dunque la Lega registra un calo sul 2008 di 5.330 voti.
Si possono aggiungere sempre in quest'area i risultati di voto della Destra più "classica". Nel 2013 Fratelli d'Italia e la Destra di Storace prendono rispettivamente 14.573 e 5.544 voti (20.117 in totale). Nel 2008 la stessa area con la sigla La Destra-Fiamma tricolore aveva ottenuto 20.105 voti. Nel 2010 alle elezioni regionali non era stata presente.
Si tratta dunque di un'area che esprime nel tempo un orientamento molto stabile.

L'Udc e l'area di centro
E' questa una delle aree più storicamente stabili del sistema politico regionale. L'Udc nel 2006, alla Camera, ottiene 38.246 voti; nel 2008, a rottura consumata con Berlusconi, 25.558; alle elezioni regionali del 2005 i voti furono 22.645 e alle elezioni del 2010, 18.072 con un voto a Paola Binetti che arrivò a 22.576.
Nel 2013 quest'area era presente con tre liste: Scelta civica che ha ottenuto 41.410 voti; l'Udc che ha ottenuto 6.805 e Fl (Futuro e Libertà) che ha ottenuto 2.368, per un complesso di 50.583 voti.
Si può notare chiaramente la perdita di voti dell'Udc (meno 18.753 voti tra il 2013 e il 2008) e la modestia del risultato di Fl in una regione che pur aveva manifestato, in altre elezioni, un forte peso degli orientamenti tradizionali della destra.
Nel complesso quest'area (2013 su 2008) guadagna 25.025 voti e rappresenta l'1,40% del totale raggiunto nazionalmente.

A sinistra del Pd: i soggetti della lista Ingroia - Rivoluzione civile
Seguiamo la stessa metodologia di ricostruzione storica. Nel 2006 alle elezioni politiche (Camera) questo blocco ottenne 66.269 voti (R.C. 46.523; C.I. 19.746). Nelle stesse elezioni "Rosa nel pugno" (laici, socialisti e radicali) ottenne 19.347 voti e 8.016 i Verdi. Nel 2008 la Sinistra Arcobaleno che cercò di rappresentare una nuova strada nella aggregazione della sinistra, ottenne un risultato modesto con 19.888 voti alla Camera e con 20.644 al Senato. Per capire un'eventuale dinamica della stessa area si potrebbero aggiungere, in una logica solo quantitativa, i 7.703 voti ottenuti da Sinistra critica e dal Partito Comunista dei Lavoratori. E' evidente: siamo ben lontani nel 2008 dalla forza del blocco elettorale di due anni prima. Si può arguire bene e l'analisi dei flussi lo dimostrò, che una parte importante di questa area, storicamente forte nella regione, scelse, nel 2008, la strada del "voto utile" verso il Pd. 

La dinamica dei risultati alle due elezioni regionali indica lo stesso percorso. In quelle del 2005 quest'area ottenne 66.549 voti (R.C. 42.473; C.I. 24.086). Nelle elezioni regionali del 2010 ottenne 28.331 voti, mentre Sel, che si presentava per la prima volta, ottenne 13.980 voti.
A queste dinamiche si sono collegate nel 2013 quelle dell'Idv e delle liste Di Pietro. La dinamica storica dell'Idv in Umbria è chiara: alle politiche del 2006 la Lista Di Pietro ottiene in Umbria 7.995 voti alla Camera e 10.444 al Senato; nelle elezioni del 2008 il risultato alla Camera arriva a 16.943 voti . E' nel 2010 che quel risultato si fa ben più forte arrivando a 34.393, pari all'8,34% .
Nel 2013 la lista Rivoluzione civile conquista 13.324 voti.
Tale risultato rappresenta l'1,74% del totale dei voti presi dalla lista a livello nazionale.
Nel 2008 il complesso dell'area era rappresentato da 19.888 voti (Sinistra Arcobaleno) e da 16.943 voti della lista Di Pietro. In totale dunque 36.831.
Rispetto al 2008 la lista Ingroia perde 23.507 voti
Se il paragone si fa sulle elezioni regionali del 2010, considerando il forte risultato della lista Di Pietro (34.393) e i 28.331 di R.C./C.I. per un totale pari a 62.724 la perdita è di 49.400 voti.

Il Movimento 5 stelle
Occorre considerare che in Umbria il Movimento 5 stelle si è presentato per la prima volta, a differenza di altre aree territoriali nelle quali è stato presente alle elezioni del 2011 e del 2012 (prevalentemente comunali).
Il movimento 5 stelle ha preso in Umbria nel 2013 143.004.
Si può ulteriormente notare che il risultato umbro è l'1,64% dei voti totali presi dal movimento in Italia.

In conclusione, nel confronto con le elezioni parlamentari del 2008:
1) Ci sono 36.920 votanti di meno
2) Il Pd perde 81.813 voti
3) Il Pdl perde 92.287 voti
4) La Lega nord perde 5.330 voti, mentre la Destra ("classica") mantiene la propria consistenza
5) Rivoluzione civile perde 23.507 voti sulla somma dei partiti che hanno determinato la nuova formazione politica
6) Sinistra ecologia e libertà non presente nel 2008 ottiene 16.672 (occorre ricordare che nel 2008 Sinistra Arcobaleno aveva ottenuto 19.888 voti)
7) L'area di centro aumenta di 25.025 voti
8) Il Movimento 5 stelle non presente nel 2008 conquista 143.004 voti

Nota bene
Se dunque sommiamo in una valutazione sommaria le perdite del Pd, del Pdl, di Rivoluzione civile e della Lega in queste elezioni agli oltre 22.000 voti di liste presenti alle elezioni del 2008 e non in quelle del 2013 (224.659) e le confrontiamo con i 564.884 voti validi delle elezioni del 2008 ne consegue che circa il 40% (39,77%) di quella popolazione elettorale ha cambiato, nel 2013, la propria scelta.

 


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