Sabato 24 saranno migliaia le donne, i cittadini, associazioni e istituzioni che sfileranno al corteo a Roma per dire
no alla violenza sulle donne. Il corteo, in cui sfileranno anche Barbara Pollastrini, Alfonso Pecoraro Scanio e Paolo Ferrero, partirà da piazza della Repubblica alle 14 per giungere alla conclusione in piazza Navona. L’iniziativa è stata organizzata in occasione della
giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne indetta per domenica 25.
Numerose le associazioni, enti e istituzioni che nel week end saranno impegnati, in tutta Italia, in eventi culturali e sociali, da mostre fotografiche a spettacoli e concerti, per ricordare, sostenere, aiutare le donne vittime.
Paola: violentata
Sara: uccisa da un amico
Hina: accoltellata dal padre
Laura: stuprata
Mirella: vittima di maltrattamenti familiari e costretta ad un’identità sconosciuta
Ragazza del Ghana: costretta ad un rapporto sessuale in pieno centro a Pordenone.
Violenza: la prima causa di morte e di invalidità permanente per le donne tra i 25 e i 44 anni nel mondo, un dato traumatico che arriva da una ricerca inglese ma che raccoglie dati e ricerche svolte in ogni parte del pianeta.
1 donna su 5 nella sua vita ha subito abusi fisici o sessuali da un uomo secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della sanità.
Canada e Israele: più facile che una donna venga uccisa dal proprio compagno che da un estraneo.
Gran Bretagna: ogni anno una donna su dieci viene picchiata a sangue dal partner.
Stati Uniti: ogni 15 secondi viene aggredita una donna.
Russia: uno su cinquanta omicidi è compiuto dal marito sulla moglie.
Italia: più di
6 milioni e mezzo di donne ha subito nella sua vita, almeno una volta, violenza sessuale, fisica, psichica.
Italia: nei primi sei mesi del 2007:
62 donne uccise;
141 tentati omicidi;
1.805 abusi e violenze sessuali;
10.383 vittime di lesioni e maltrattamenti.
Dati che preoccupano, che sconvolgono, che fanno riflettere ma soprattutto che terrorizzano ogni singola donna. Dati che ci mostrano una violenza endemica, nei paesi industrializzati come in quelli in via di sviluppo, che non conosce differenze sociali, culturali o religiose. La violenza contro le donne è un fenomeno in continua crescita che dissemina vittime dagli ambienti domestici ai luoghi di lavoro o di studio, che sparge terrore nell'intimo e nel privato, spesso dalle mani di uomini che le donne stesse scelgono.

Per questo nella
Giornata mondiale della violenza contro le donne, le numerose campagne di sensibilizzazione, spot, video, manifestazioni e cortei cercano di rompere il silenzio sulla verità, crudele e amara, per indurre a smettere di spezzare e compromettere la vita di molte giovani e meno giovani donne.
Una violenza che a volte, o troppo spesso, rimane impunita ed è proprio per questo che continua a perpetuarsi e trasmettersi.
Credo importante e fondamentale costruire una
NON VIOLENZA e una cultura su questa parola. Ogni singolo giorno dovremmo essere uniti, collaborare alle migliaia di associazioni che provano a combattere questo crimine, unanimi nell’educazione dei figli e nella formazione, per dare esempio di
non violenza. Comunicare per una
non-violenza, abbattere le barriere di genere:
uomini e donne uniti, senza contrapposizioni per debellare questa incombente piaga.
Spesso, purtroppo, agli uomini non interessa e tante altre donne, forse non vivendolo, non danno la giusta importanza al fenomeno; invece, la violenza sulle donne, e quella in generale, deve essere combattuta, spezzata, fatta a brandelli da ogni essere umano che si definisca tale.