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Muroni (Leu): “Con la monocoltura più fitofarmaci e consumo della falda acquifera”

mercoledì 6 febbraio 2019
Muroni (Leu): “Con la monocoltura più fitofarmaci e consumo della falda acquifera”

“Perché la nocciola e il successo internazionale della Ferrero siano un’opportunità di sviluppo per il Viterbese è necessario rispettare alcune condizioni: contenere la monocultura, favorire la biodiversità e l’agricoltura biologica. Senza mai dimenticare che le coltivazioni vanno realizzate nelle aree vocate”.

A parlare è la deputata di Liberi e Uguali Rossella Muroni, già presidente di Legambiente, dopo l’appello di Alice Rohrwacher ai presidenti di Regione di Lazio, Umbria e Toscana per la tutela del paesaggio e dell’ambiente contro la monocoltura delle nocciole. La Muroni interviene dal suo blog sull’Huffingtonpost in merito al piano che prevede di estendere questa produzione su nuove superfici, per un totale di 20mila ettari in tutta Italia.

“Il progetto, che interessa ormai molte Regioni e in particolare l’Agro falisco e il Biodistretto della Via Amerina, rischia di rendere la produzione locale una monocoltura intensiva con pesanti conseguenze economiche, ambientali e sociali – scrive la Muroni -. Una coltura unica e intensiva è infatti accompagnata da un uso insostenibile della falda acquifera e da un uso massiccio di fitofarmaci, con conseguente impoverimento del suolo, perdita di fertilità e inquinamento delle matrici ambientali.

Scegliere un’agricoltura più sostenibile e rispettosa delle vocazioni territoriali e del lavoro degli agricoltori non è solo un problema di ambiente e salute, ma di modello agricolo. Anche per questo condivido il richiamo alle Regioni di Alice Rohrwacher. L’agroalimentare italiano è un settore cresciuto nel segno della qualità e dell’eccellenza. È su questa via che bisogna proseguire”.


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