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Palazzo Monaldeschi. "Ricorreremo verso un'assurda decisione auto-definita definitiva"

sabato 1 dicembre 2018
Palazzo Monaldeschi. "Ricorreremo verso un'assurda decisione auto-definita definitiva"

"La presente nota per manifestare il nostro disappunto e la nostra amarezza nel leggere la fredda nota dai toni più propagandistici e alquanto lacunosi dal punto di vista della mera realizzazione, dell’enfasi con la quale un assessore, che stante agli ultimi comunicati appare come il 'tuttologo' della giunta cittadina, che dichiara concluso un iter, tra l’altro mai iniziato, di sistemazione definitiva del Liceo d’Arte che ormai da otto anni vive in una sistemazione “provvisoria” e in un immobile che non ha le caratteristiche definitive di una scuola “a norma”.

Che fine ha fatto l’accordo di programma del 2014 tra Sindaco, Prefetto, Presidente della Provincia e Curia nel quale veniva ribadito con forza la determinazione a individuare di comune accordo tra tutte le parti per il recupero di un contenitore di grande valore artistico culturale estorico qual è il Palazzo Monaldeschi della Cervara al fine di poter consentire la sistemazione logistica dell’Istituto d’Arte che per lunghi anni ha legato la sua identità e la sua tradizione all’immagine del Palazzo?

Dopo oltre quattro anni e dopo che sono rimaste senza risposta gli appelli e i documenti che da febbraio abbiamo indirizzato a Sindaco, Prefetto, Vescovo, Presidente della Provincia per trovare una soluzione che veda nell’ipotetico abbattimento del canone di affitto la restituzione dell’Immobile alla sede storica del Liceo d’Arte all’interno di un alveo culturale rappresentato nel Centro Storico dalla Bibilioteca Comunale e dal Liceo Classico dobbiamo leggere di decisioni definitive in un momento in cui l’attuale Governo è in scadenza e pertanto limitato a ordinaria amministrazione, come si può decidere in modo antidemocratico, autoritario e senza condivisione alcuna ed avendo perso tutti questi anni in un nulla di fatto? Non può la città di Orvieto farsi carico ancora una volta del fallimento politico amministrativo di una giunta di governo.

Il lascito alla Curia e quindi il lascito alla città di Orvieto, la 'memoria0 di chi ha voluto e donato quell’immobile per la scuola e la formazione unito all’impegno delle amministrazioni precedenti che in un clima collaborativo, oggi totalmente assente, hanno unitamente ad altre Istituzioni presenti in città impegnato risorse economiche significative, che sono state sottratte ad altre attività, per fare in modo che quel Palazzo sia oggi il miglior immobile ben conservato della nostra città, rispettando il desiderata di tutti i cittadini di vederci una scuola, di vederci in una città d’arte millenaria come Orvieto, il Liceo d'Arte.

In un momento in cui le risorse pubbliche sono scarse il Governo Centrale stanzia ancora contributi ingenti per la messa in sicurezza degli edifici pubblici e/o privati che sono adibiti a scuola. Ricorreremo in tutte le sedi istituzionali presenti nel nostro Paese, prima fra tutte la Corte dei Conti per verificare come tale assurda decisione auto definita definitiva non porti con se uno sperpero di denaro pubblico che a questo punto non sta più a noi decidere, per impedire che la sede del Liceo d’Arte di Orvieto sia la vecchia sede provvisoria individuata nel 2011 per fare i lavori di adeguamento statico e sismico al Palazzo Monaldeschi della Cervara e che avrebbe dovuto essere impegnata per un periodo non superiore ai due anni".

Cristina Calcagni, Roberta Tardani, Taira Bocchino, Stefano Olimpieri, Gianni Mencarelli, Andrea Sacripanti, Pier Paolo Mattioni

 

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