politica

Garbini (InAzione Orvieto): "Rosati chieda scusa alla memoria dei Martiri delle Foibe"

martedì 10 febbraio 2015
di Umberto Garbini - InAzione
Garbini (InAzione Orvieto): "Rosati chieda scusa alla memoria dei Martiri delle Foibe"


Inaccettabile il post condiviso dal Consigliere Comunale di Sinistra Ecologia e Libertà, Tiziano Rosati, sulla sua pagina Facebook. Nell'articolo viene data giustificazione alle aberranti azioni dei titini, compiute contro gli Italiani della Dalmazia e dell'Istria. Fare demagogia o insinuazioni politologiche su stragi non è certo corretto e rispettoso nei confronti di tutti coloro che hanno perso la vita in quei territori solo per essere Italiani.

Il consigliere Rosati dovrebbe trovare il tempo per fare un bel viaggio a Trieste e in particolare alla Foiba di Basovizza dove sono raccolti più di cinquecento metri cubi di ossa. Prima di sparlare e di esprimere pensieri fantasiosi e irrispettosi, il consigliere dovrebbe studiarsi un po' di storia e leggere la vicenda di Norma Cossetto, la ragazza violentata da ufficiali e soldati delle truppe di Broz Tito.

Rispetto per i martiri di qualunque eccidio è doveroso per chiunque. Non esistono differenze tra gli ebrei vittime della furia omicida di Hitler, gli internati nei Gulag sovietici, gli Italiani gettati nelle cavità carsiche o le vittime di qualsiasi altro massacro. Alimentare polemiche o insinuazioni è vergognoso, ma Rosati come molti di Sinistra Ecologia e Libertà, esempio il Vice-Sindaco di Roma Nieri, non sono nuovi ad atteggiamenti di tal genere.


Un poeta americano ricordava sempre "tempus loquendi, tempus tacendi", per questo consiglierei sommessamente al consigliere Rosati di tacere in determinate circostanze. Il Consigliere Rosati prima di fare certe insinuazioni dovrebbe ricordarsi che ormai non è più un giovane “rivoluzionario” comunista, ma ricopre un ruolo istituzionale e amministrativo, che a quanto pare non si addice alla sua persona viste le posizioni negazioniste e revisioniste da lui sostenute in sfregio alla memoria degli esuli Istriani e Dalmati.

"In Istria, Fiume e Dalmazia anche le pietre parlano italiano"


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