politica

Un patto civico per la città: varate le linee del Sindaco. Lodi a destra, astensione con riserva a centro sinistra

mercoledì 9 dicembre 2009
di laura
Un patto civico per la città: varate le linee del Sindaco. Lodi a destra, astensione con riserva a centro sinistra

Passano, come previsto con l'astensione dei gruppi di Sinistra e Libertà e del Partito Democratico, le linee programmatiche del Sindaco Toni Concina, argomento chiave del Consiglio Comunale del 9 dicembre. Centro destra presente in massa e compatto, centro sinistra debole e di fatto passato in minoranza, per l'assenza dei consiglieri Belcapo, Meffi e Mortini e, al momento della votazione, di Loriana Stella chiamata fuori Orvieto da un altro impegno; assente, probabilmente per il lutto che ha colpito la sua famiglia con l'improvvisa scomparsa di Giampietro Piccini – che il Consiglio Comunale ha ricordato con un minuto di silenzio – il consigliere del PdCI Carlo Tonelli.

Il Sindaco Concina ha illustrato con pacatezza e con volontà di confronto e apertura le direttrici principali delle sue linee, soffermandosi in particolare su Energia, Casermone - come ama chiamare la ex Caserma Piave - e Turismo, settori dai quali dipenderà, ha detto, il successo dell'azione amministrativa: linee da manager più che da politico, in ogni caso aperte alle sollecitazioni e in continuo divenire,  ha ribadito, conscio di quello che potrebbe sembrarne il limite, ma fermamente convinto che si debba privilegiare la concretezza e il senso del lavoro. "Sono contro i dogmi e le chiusure ideologiche - ha affermato tra l'altro -  aperto al dialogo e alle innovazioni. Nel testo non ci sono troppi futuri né promesse demagogiche, molti dossier sono da affrontare e da approfondire. Finora è stata apprezzabile la maturità politica e istituzionale del Consiglio, spero che si continui su questa strada". E, proprio appellandosi a questo senso di responsabilità di fronte alla difficile situazione del momento, ha lanciato, in chiusura, un generale appello alla condivisione e alla concertazione: "La città si aspetta chiarezza - ha concluso - trasparenza, serietà, impegno costruttivo".

I passaggi più salienti e precisi sono stati quelli sul Turismo - campo nel quale un esperto come Vittorio Ravà, ex direttore del settore pubblicitario di Fiat, sta affiancando a titolo gratuito l'assessore Sciarra in un progetto di marketing territoriale - e sull'Energia. Pur ritenendo un errore la localizzazione a Orvieto dell'impianto di smaltimento rifiuti delle Crete, Concina è convinto che, nell'ormai inevitabile permanenza del sito, bisogna trarne il maggior vantaggio possibile per l'amministrazione comunale, cercando di ottenere, dallo sviluppo di Sao-Acea in campo energetico, qualcosa in più dell'attuale 0,1%. Il Comune di Orvieto vuole insomma essere parte attiva di questo sviluppo industriale e, a questo fine, come Concina ha esplicitato nel suo programma, è prevista l'istituzione della figura di un "energy manager". Un passaggio  anche sulla ex Piave, dove le linee del Sindaco se la cavano con le sole 14 righe più volte contestate dai consiglieri di centro sinistra "perché - ha spiegato Concina - mentre non cesso di chiedere consiglio a eminenti urbanisti, le scelte dipenderanno dall'apertura delle buste del bando". Apertura che avverrà, come proprio in Consiglio il Sindaco ha annunciato - il 16 dicembre alle ore 11,00.

Nonostante il voto di semplice astensione, molto dura la replica del capogruppo del PD Giuseppe Germani, che passando al setaccio i vari punti delle schede del Sindaco le ha tacciate di vaghezza e genericità: "Sul bilancio - ha affermato tra l'altro - giusto quattro slide, poco si dice sul deficit, poco di come si reperiranno altre entrate; si parla vagamente di energia, ma non si dice se si fa o no il terzo calanco alle Crete; sul CSCO si fa, in alcuni punti, un doppione dell'attività professionale della Provincia, c'è il solito copione sulla Cultura, nessun nuovo disegno sui Lavori Pubblici, solo 14 righe sul Casermone. A Concina mancano non solo i numeri ma anche le idee". Insomma, documento ritenuto molto insufficiente. Ciononostante, come ha messo in evidenza Germani, conscio delle proprie responsabilità il gruppo PD ha voluto proporre un patto civico per la città, chiamando a raccolta non solo il Consiglio ma la società orvietana: per l'elaborazione di un progetto che guardi al mondo che cambia, e faccia leva, per riportare la città fuori dal baratro, sulle potenzialità autoctone.

Piuttosto duri e critici anche gli altri interventi dei consiglieri di centro sinistra, da Stella a Mocetti, Bugnini, Mariani e Annulli. "Dal 21 settembre (giorno del riequilibrio di bilancio, ndr) abbiamo guardato più agli interessi del Comune che a quelli del partito - ha detto quest'ultima - ma ora bisogna capire meglio cosa si intende fare per questa città: in maniera chiara e alla luce del sole, su progetti condivisi. Se non ci sarà maggiore condivisione, è l'ultima volta che voterò in un certo modo". E Gialletti, per Sinistra e Libertà, ha a sua volta insistito sulle proposte generiche e su un coinvolgimento insufficiente del Consiglio: "Il Consiglio è sovrano - ha affermato tra l'altro - mentre alcune cose sono state fatte più con la Stampa che con il Consiglio".

A convinto sostegno del programma di Concina, invece, gli interventi del centro destra. Entusiasta sia del Sindaco che delle sue linee di mandato (da non confondere con i programmi elettorali, ha detto) Pier Luigi Leoni a nome del PdL; soddisfatta Orvieto Libera, decisa, come ha illustrato il capogruppo Ranchino, a contribuire alle linee per arricchire i successivi dettagli, anche ascoltando i cittadini che si mettono a disposizione per il bene comune, anche raccogliendo l'invito al confronto del PD. In sintonia anche Pier Giorgio Pizzo per l'UDC, che ha citato un articolo scritto da Toni Concina sul mensile "La Città" per "aggiungere alle 58 schede del programma - ha detto - la 59esima che forse manca, quella del sentimento".

Un Consiglio molto, forse troppo "passato per la stampa", dunque - proprio come ha fatto notare il consigliere Gialletti - che per certi versi può preoccupare per la confusione di luoghi e di ruoli. Poiché proprio io ho parlato, nel mio precedente articolo, dell'anima e della passione che da troppo tempo mancano alla politica, mi sento in dovere, alla luce di quanto esplicitato da Pizzo, di un'ulteriore puntualizzazione: ben vengano le esternazioni e le prese di posizione su carta, etere e, per chi lo pratica, sul web; ma grave sarebbe se questi luoghi-non luoghi svuotassero di funzione e significato quelli ufficiali e deputati. La seria passione che ho in mente, infatti, è proprio in questi luoghi deputati, in quelle carte ufficiali che lo permettono che non bisogna avere timore di trasferirla: per renderli più veri e umani, più appetibili e ospitali.

Un patto civico per la Città: la proposta del gruppo PD esplicitata dal capogruppo Germani