La relazione della Consigliera Mortini
Con grande soddisfazione e orgoglio ci apprestiamo alla approvazione dell'adesione da parte del nostro comune della Carta Europea per l'uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale.
La nostra Amministrazione è bene sottolinearlo sarà tra i primi Enti pubblici in Umbria a formalizzare l'adesione alla carta e questo era il primo obiettivo che c'eravamo prefissate di raggiungere come donne dell'amministrazione insieme alle associazioni che hanno partecipato al tavolo per le politiche feminnili e le pari opportunità istituito a fine anno dal Sindaco.
E questo non può che onorare tutti noi dimostrando quanto comunque sia sempre alta l'attenzione del nostro comune alle tematiche che arricchiscono la qualità della vita nel nostro territorio.
La Carta europea per l'uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale approvata ad Innsbruck il 12 Maggio 2006 degli Stati generali del Consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa è stata redatta a conclusione del progetto "La città per l'uguaglianza".
E' un documento estremamente virtuoso che si rivolge agli enti locali e regionali in quanto chiaramente rappresentano i livelli di governo più vicini ai cittadini, affinchè venga messo in atto un impegno serio per il raggiungimento di un'uguaglianza reale delle donne e degli uomini nella vita locale. Sottolineo reale perché molti diritti in questo senso sono stati riconosciuti formalmente negli ultimi anni ma purtroppo la constatazione di fatto è che esiste un netto discostamento tra il diritto formale e il concreto esercizio dello stesso; prova ne è l'incredibile quantità di stereotipi presenti nella famiglia, nei mezzi di comunicazione, nel mondo del lavoro,nell'organizzazione complessiva della società e quindi le discriminazioni e i pregiudizi che ne conseguono.
Un impegno serio che nel lungo periodo porti al raggiungimento di una serie di obiettivi:
- Aumento del tasso di occupazione femminile (in Italia attualmente e del 46% ben al di sotto degli obiettivi di Lisbona che prevedevano il raggiungimento del 60% entro il 2010)
- Stabilizzazione delle donne nel mercato del lavoro
- Eliminazione delle discriminazioni retributive (16% Eurispes , 23% Banca d'Italia)
- Rimozione degli ostacoli che impediscono la piena realizzazione di pari opportunità di lavoro e nel lavoro tra uomini e donne
- Lotta alla tratta di esseri umani e alla violenza contro donne e bambini
- Rispetto delle parità nella composizione delle liste elettorali di qualsiasi consultazione
L'adozione della Carta comporterà quindi da parte del nostro Ente il dovere di comunicare l'adesione al Consiglio Europeo dei comuni e delle regioni e l'elaborazione entro due anni di un piano d'azione nel rispetto delle linee guida individuate nella terza parte della Carta stessa, linee guida che toccano tutti gli aspetti dell'azione di governo coinvolgendo trasversalmente settori diversi rivisti sulla base di due principi essenziali:
Gender mainstreaming: ovvero l'integrazione del punto di vista di genere nelle politiche governative
Gender budgeting: o bilancio di genere che consiste nell'elaborazione di bilanci pubblici secondo la prospettiva di genere, una ristrutturazione delle entrate e delle uscite al fine di promuovere l'uguaglianza tra i sessi.
Il Comune firmatario deve promuovere la parità adottando provvedimenti che garantiscano grande attenzione ai tempi della città e delle varie problematiche legate alla conciliazione tra lavoro e famiglia, adeguata assistenza sanitaria e sociale tenendo conto delle diverse necessità, pari accesso alla formazione professionale continua alle opportunità culturali, sportive e di tempo libero, diritto alla sicurezza a alla fruizione di spazi pubblici, un grande impegno per l'eliminazione di ogni forma di violenza e abuso fisico, sessuale, economico, psicologico sulle donne , e contro la tratta di esseri umani,
il rispetto dei principi dello sviluppo sostenibile nella pianificazione e nello sviluppo di strategie per la conservazione del territorio che includano la necessità di promuovere e realizzare la parità tra donne e uomini.
Inoltre il Comune come Pubblica Amministrazione dovrà mettere a verifica l'organizzazione del lavoro, analizzando la condizione femminile interna all'Ente , favorendo la conciliazione tra i tempi di lavoro e di vita rimuovendo forme esplicite e implicite di discriminazione.
Mentre quale rappresentante democratico della Comunità il Comune deve impegnarsi ad assicurare la rappresentanza e la partecipazione delle donne in ogni ambito delle discussioni politiche e pubbliche.
Ciò che dovremo prevedere non è una semplice parità giuridica ma una trasformazione culturale che ci farà ripensare le forme simboliche e relazionali del rapporto tra uomini e donne.
Mettendo insieme la visione di città con la questione dell'uguaglianza di genere restituiamo la centralità alle persone arricchendo la democrazia con la creatività delle differenze.
Siamo consapevoli che questo sia un piccolo ma importante passo e che spetterà a chi ci succederà a Giugno il compito di proseguire questo importante cammino.
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