politica

Le reazioni dei politici locali alla Legge Gelmini

mercoledì 29 ottobre 2008
Nella giornata di oggi, giovedì 29 ottobre, è stato approvato il decreto Gelmini sulla riforma scolastica. Le reazioni dei politici locali non si sono fatte aspettare. Il capogruppo regionale di An-Pdl a Palazzo Cesaroni, Franco Zaffini, plaude alla conversione del decreto sulla pubblica istruzione: “Il sì del Senato da finalmente il via libera ad una legge che è solo il primo passo verso una riforma più incisiva, volta a riqualificare il mondo della scuola e dell’università”. Secondo l’esponente del Pdl il decreto “di cui molti studenti, strumentalizzati da partiti e sindacati, non conoscono neanche i contenuti" ha coniugato due esigenze improrogabili del paese: "Quella di eliminare gli sprechi della pubblica amministrazione e quella di restituire dignità all’istruzione, ai docenti validi e agli allievi meritevoli. E le disposizioni contenute nel testo che porta il nome del ministro Gelmini – aggiunge - riveleranno molto presto effetti benefici senza mandare a casa nessuno, come strumentalmente propagandato da una sinistra felice di cavalcare l’‘onda’ ”. Per quanto riguarda l’università, a Zaffini: “ appare 'strano' che il mondo degli studenti, abbindolato dai poteri delle baronìe, entri in rivolta ora, per contestare un decreto che non li riguarda affatto. Gli unici provvedimenti, infatti, in materia di università sono contenuti nel decreto Tremonti, legge dello Stato già dallo scorso luglio, che si limita a dettare le linee guida per la gestione della spesa nel mondo accademico”. Il Pd invece da : “Pieno sostegno alla manifestazione di domani a Roma”. “Una mobilitazione giusta, pacifica e costruttiva. Domani in piazza-dichiara Gianluca Rossi- a Roma, a difendere la scuola pubblica dall’attacco del Governo, ci saranno insegnanti, studenti e famiglie: il Partito democratico è al loro fianco in questa battaglia di civiltà”. Gianluca Rossi, capogruppo del PD a Palazzo Cesaroni, esprime solidarietà ai manifestanti, sottolineando come “la Gelmini e Tremonti, tra tagli e proposte pedagogiche strumentali, stiano di fatto svilendo la scuola pubblica”. Sulla stessa linea sono i Verdi che con Oliviero Dottorini ritengono che: “Non si può pensare di far cassa sul futuro e sull'educazione delle giovani generazioni. Quella approvata stamattina è una controriforma che taglia fondi e risorse umane, riducendo a zero le aspirazioni e le speranze di studenti ricercatori che si vedranno costretti ad emigrare altrove per poter proseguire il proprio percorso. Saremo a fianco di quanti vorranno opporsi con ogni strumento democratico a questo atto frettoloso e privo di una visione strategica. Se necessario, affronteremo la via referendaria, avviando la raccolta di firme assieme alle altre forze di centrosinistra”.

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