politica

La relazione di Michele Racanella

lunedì 15 gennaio 2007
La mia attività di sindacalista, iniziata nel mese di novembre, mi ha visto impegnato da subito nelle difficile vertenza della Tione, che fortunatamente per gli addetti che vi lavorano, ha trovato una soluzione positiva, e che insieme alla riapertura della MCO, ha portato serenità in molte famiglie del nostro territorio. Ma la soddisfazione di registrare queste note positive, si è trasformata in profonda amarezza pochi giorni dopo, quando è avvenuta l’esplosione della Umbria OLII: il 25 novembre 4 operai della ditta Manili di Narni, sono morti mentre facevano lavori di manutenzione. L’amarezza si è trasformata in rabbia, quando, partecipando all’incontro tenutosi presso il Ministero del Lavoro, per chiedere la Cassa Integrazione Straordinaria per tutti i lavoratori coinvolti nel fermo produttivo provocato dall’esplosione, abbiamo dovuto prendere atto che per due lavoratori della Manili, non era possibile attivare alcuna forma di Cassa Integrazione, in quanto assunti con contratto di collaborazione, e quindi assoggettati ad una forma previdenziale ridicola!!! Per ricordare a tutti i lavoratori e imprenditori della nostra Regione che la sicurezza dovrà essere il tema centrale della lotta sindacale per il 2007, il 16 febbraio CGIL CISL UIL hanno proclamato uno sciopero generale di 4 ore. ESISTE ANCHE UN LAVORO PRECARIO TUTELATO. E’ il caso dei lavoratori agricoli stagionali, che anche prestando la loro opera in maniera discontinua, usufruiscono dei benefici previdenziali e contributivi, che permettono loro di vivere una condizione di lavoro, che garantisce di poter usufruire di forme di sostegno del reddito come la Disoccupazione Speciale Agricola e la contribuzione figurativa per i fini pensionistici! Nella Finanziaria 2005 (governo Berlusconi), con il comma 147, si era tentato di smantellare anche questo sistema, solo gli scioperi davanti al Ministero delle Politiche Agricole, hanno fatto desistere il ministro Alemanno da questo vero e proprio colpo di mano. L’Agricoltura e il Patrimonio boschivo e naturalistico sono una risorsa fondamentale per il nostro territorio. Le grandi conquiste sociali sono passate anche dai nostri campi, attraverso le lotte di contadini che si sono battuti per l’emancipazione da condizioni di forte assoggettamento. E sono ancora molti i lavoratori impiegati nel settore agroindustriale, boschivo e soprattutto nel comparto vitivinicolo, per molti anni motore trainante della nostra economia, anche se stiamo vivendo una trasformazione, volta all’innovazione, per alcuni comparti della nostra agricoltura. Si sente parlare sempre di più di bioenergia, biomasse, produzioni innovative che trovano in aziende come Novamont (mais) e Tarkett (lino) i fiori all’occhiello della nostra Regione. Elementi centrali della politica di sviluppo economico sono il Patto per l’Innovazione e lo Sviluppo della Regione Umbria e nello specifico del settore agricolo – boschivo e agroindustriale il PSR (Piano Sviluppo Rurale 2007 – 2013) in via di definizione. Per quanto riguarda Orvieto, nel settore vitivinicolo è giunto il momento di prendere decisioni vere, senza nascondere le ormai evidenti difficoltà che sta vivendo l’ORVIETO CLASSICO, che costituisce di gran lunga, il prodotto più rappresentativo, per quantitativi, di tutte le DOC dell’Umbria! Anche le comunità montane dell’Umbria sono interessate da una profonda ristrutturazione che vedrà ridotto il loro numero da 9 a 5 e alle quali saranno assegnati nuovi ruoli e nuove competenze. Purtroppo in questa fase di transizione che ha visto un allungamento dei tempi, si sta rischiando la paralisi, la nostra comunità montana rischia di non poter pagare gli stipendi a partire dai primi mesi del 2007, chiediamo quindi come sindacato, che la politica attivi tutti i canali per evitare che ciò avvenga ! Un altro filone interessante, che riguarda lo sviluppo economico ed occupazionale del nostro territorio, è quello legato alla valorizzazione e produzione di prodotti tipici, dove a farla da padrone è ancora il vino, visto però come prodotti di nicchia, insieme all’olio, ai formaggi, alle produzioni biologiche, che trovano nell’agriturismo la naturale collocazione. La finanziaria 2006, fa registrare una forte inversione di rotta in materia di politiche del lavoro. Citare tutti i provvedimenti sarebbe un lungo elenco, vorrei ricordare tre importanti norme: l’estensione a tutte le categorie produttive del DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) nato proprio in Umbria nel settore dell’edilizia. Gli indici di Congruità La comunicazione di assunzione da effettuarsi prima di avviare al lavoro i dipendenti Il mio vissuto da lavoratore dipendente, anzi da operaio, mi porta ad essere comunque diffidente e fortemente critico, rispetto a quello che è diventata la condizione di molti lavoratori negli ultimi anni. Le responsabilità politiche non possono ricadere soltanto sui governi Berlusconi. Tra molti lavoratori il sentimento prevalente nei confronti della politica si traduce in senso di abbandono. Si è interrotto un legame forte che teneva uniti e che significava per molti IDENTITA’ E VALORI CONDIVISI. La scusa che il modello sociale di riferimento al quale deve rivolgersi questo partito sia cambiato, e che perciò dobbiamo adeguarci alle modificazioni del tessuto economico, per avere un riscontro elettorale, non regge. Esempio molto significativo è un dato elettorale sul nostro territorio, caratterizzato da una schiacciante prevalenza della sinistra, con l’eccezione del CENTRO STORICO di Orvieto, dove AN è il primo partito e dove si concentrano, guarda caso, liberi professioni e commercianti. Fa riflettere come di fronte ad una popolazione che conta diversi milioni di operai, questi non compaiano più nelle liste elettorali dei partiti. E’ emblematico anche quello che è successo a Terni in occasione della venuta del ministro Mussi, che in visita alle acciaierie di TK, non ha incontrato il consiglio di fabbrica. Mi chiedo quanti operai o quanti giovani parteciperanno ai corsi di formazione per la costruzione della classe dirigente del futuro Partito Democratico considerando che tali corsi sono a pagamento (?) e che si parte da un costo di 1000 euro! Prima di tutto il lavoro! L’aggettivo che dobbiamo aggiungere al sostantivo lavoro, è giusto: un lavoro giusto è quello che ti garantisce crescita personale, tutele, diritti, rispetto dell’ambiente e della persona. Quando scegliamo un bene di cui usufruire,da consumatori, siamo ormai abituati ad esigere prodotti o servizi di qualità. Ed ecco che prontamente, il mercato ci propone il genere alimentare di qualità (compreso il nostro vino), le automobili di qualità, la bioedilizia, l’informazione libera. Tutti termini rassicuranti per poter vendere sempre di più. Poi veniamo a sapere che i pomodori che troviamo al supermercato sono raccolti da schiavi extracomunitari pagati 8 euro al giorno, che alla FIAT di Termini Imerese si è tornati alla turnazione degli anni ’70 , che i morti sul lavoro in edilizia hanno soltanto cambiato nazionalità, e che a raccontarci tutto questo siano sempre meno giornalisti perché meno liberi di farlo. Bene ha fatto l’associazione art. 21 nel promuovere iniziative, a favore di una rinnovata attenzione alle tematiche del lavoro da parte dei MEDIA!! Il valore del lavoro, inteso come momento di superamento di condizioni di costrizione e subalternità, deve ritrovare la sua dimensione conquistata con anni di lotte sociali! Michele Racanella

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