politica

Il comunicato di articolo 21 a difesa della stampa locale

martedì 21 giugno 2005
Articolo 21 Orvieto: “I Ds non si possono permettere di accusare la stampa di essere velinara e falsa, né di scegliere quali giornalisti invitare alle proprie conferenze stampa”

L'Associazione Articolo 21 di Orvieto stigmatizza il comunicato stampa dell'Unione Comunale dei Democratici di Sinistra di Orvieto. Dai contenuti appare chiaro il tentativo di colpevolizzare la stampa per come riporta sulle proprie colonne dichiarazioni rese spontaneamente sotto forma di intervista dal segretario del partito Marino Capoccia e correttamente riportate dai cronisti. Articolo 21 ritiene che la stampa non possa essere accusata di far passare, come viene detto dal comunicato stampa reso noto oggi pomeriggio, veline. Riteniamo che gli operatori dell'informazione di Orvieto sappiano fare il loro dovere. Pensiamo che la politica debba esercitare il proprio ruolo e lo debba fare con massima trasparenza. Nello stesso modo la stampa giustamente informa di quel che sta accadendo all'interno del principale partito politico del territorio raccogliendo tutte le voci che di quel partito fanno parte. I due ruoli sono differenti e tali devono rimanere. I partiti possono criticare ciò che leggono ma non possono pensare di insegnare ai giornalisti il loro mestiere o, addirittura, censurare verità scomode. Ci premuriamo, comunque, di dare un suggerimento ai politici. Di fronte a nuove interviste, chi si lamenta e accusa ingiustamente la stampa, si presenti di fronte al giornalista munito di un registratore, oppure accompagnato da un collega di partito o da un testo scritto e firmato. La stampa sarà, a quel punto, libera di riportare parte di quel che si racconta.

Ad Articolo 21, infine, è giunta anche notizia che un noto politico orvietano sempre dello stesso partito e che si sta occupando della festa nazionale dell'Unità dell'agricoltura abbia scelto di non invitare alla conferenza stampa indetta per questa mattina un cronista locale. Non per dimenticanza ma per scelta, confermando questa stessa scelta anche di fronte alla giornalista che si è comunque presentata all’appuntamento e ad altri colleghi. Pensiamo che di fronte a questo episodio di illiberalità e censura il politico abbia almeno l'accortezza di ammettere il suo errore e chiedere scusa alla giornalista e alla stampa locale.

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