opinioni

"Sul Corteo Storico di Orvieto 2014" - Atto Secondo

sabato 26 luglio 2014
di Giuseppe Andrei, decano associazione Lea Pacini
"Sul Corteo Storico di Orvieto 2014" - Atto Secondo

Una breve replica pubblica in conseguenza di quattro chiacchiere fatte qua e la in città, anche con qualcuno del Comitato di gestione, dopo il mio articolo, nonché lettera aperta, com’è l’attuale all’Associazione Lea Pacini, perché quanto sollevato secondo me è di pertinenza pubblica dei Cittadini, vista la proprietà del caso, ed anche al di la delle varie legittime Amministrazioni che si susseguono, appunto perché le Amministrazioni si susseguono, a volte con discontinuità politica partitica, mentre i Cittadini, a meno di morte o di altre cause mobilitanti, restano sempre!
In merito a quanto ho scritto in precedenza, e che pubblicamente è stato possibile leggere, affermo che non vi sono offese, ma: opinioni, osservazioni, citazioni, perplessità, divergenze, domande, possibili soluzioni, esortazioni ai più e pure riconoscimenti, pertanto riconfermo quanto ho scritto e che da molti mi è stato detto essere molto chiaro!

Riconfermo quindi anche il passo:
“Mi verrebbe da scherzare: non è che qualcuno ha scambiato il 1322 per il 1922, seppure…”  in cui si evince chiaramente che trattasi di battuta satirica ispirata da quanto visto sul campo nella recente festività del Corpus Domini a riguardo del Podestà e del suo improprio seguito!
Aggiungo che nell’Assemblea dell’Associazione, avvenuta in notevole ritardo nel 2014 quasi saltando un anno, ed in un’altra assemblea avvenuta un Venerdì sera con alcuni del Comitato di gestione, ci era sì stata prospettata una diversa uscita del Corteo Storico di Orvieto per la festività del Corpus Domini del 2014, poi approvata a maggioranza dei pochi presenti, ma non ci è stato spiegato esattamente come sarebbe stata, al di la dall’aver comunicato una uscita iniziale da tre luoghi diversi rispetto a quanto avvenuto in passato, e quindi quanto davvero deciso è stato possibile vederlo solo sul campo!!!

Infatti, anche quanto discusso prima dell’uscita a riguardo del Capitano dei Balestrieri, cioè solamente una delle cose poi accadute sul campo, lo è stato soltanto perché io ho dato un consiglio durante l’assemblea avvenuta con il Comitato di gestione e non perché è stato prima chiaramente spiegato cosa si voleva fare a tale riguardo!

Anzi, più o meno è stato più volte risposto a perplessità più volte sollevate:
lasciateci fare, poi se ne discuterà e semmai ci dimetteremo od in futuro cambieremo!
Secondo me è meglio prevenire, piuttosto che curare, è meglio parlarne, che errare e dover poi rispondere alle molte rimostranze che pure a me sono state rivolte da molti Cittadini per quanto visto sul campo, mentre è falso che io sia contrario ad ogni tipo di cambiamento, come facilmente si deduce anche da quanto ho scritto in precedenza!
Inoltre, riguardo al fatto che una maggioranza può prendere una decisione e poi tirare dritto, ciò indubbiamente può essere, ma se una maggioranza decide di sbagliare o di fare anche peggio, è chiaro che tale decisione della maggioranza può e deve non essere seguita, nonché denunciata se necessario!!!

Infatti non a caso la nostra bella Costituzione all’Articolo 67 per i Parlamentari recita ciò che può anche essere preso ad ispirazione da tutti i Cittadini nel proprio fare:
“Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.”
Aggiungo pure che desidero quanto prima una riunione dei Decani che, seppure oggi va di moda sopprimere i “Senatori”, comunque non sono solo inutili impotenti spettatori che ben poco vengono convocati e ben poco si riuniscono nell’ambito dell’Associazione Lea Pacini!!!
Ripeto, la storia del Libero Comune di Orvieto è stata molto travagliata e molto “liquida” dal punto di vista anche delle evoluzioni e degli arretramenti del suo assetto istituzionale a causa dei feroci scontri: prima fra nobili Guelfi e nobili Ghibellini e poi fra gli stessi nobili Guelfi, dopo che i nobili Ghibellini furono messi definitivamente fuori gioco, ed il tutto è avvenuto pure nell’ambito di un costante contendersi il potere fra nobili e popolani, oppure nell’ambito della volontà dei popolani di almeno partecipare al potere in modo paritario con i nobili.

In ogni caso è possibile verificare il trend generale di tale periodo storico, sapendo che attorno al 1300 la città ha vissuto un periodo molto florido ed in più o meno generale equilibrio e concordia, appunto l’immagine del Libero Comune di Orvieto restituitaci dalla Signora Lea Pacini.
E ciò può essere desunto da una letteratura storica dotata di adeguata bibliografia che si basa sui documenti Orvietani del periodo del Libero Comune ed alla quale mi sono attenuto, ma il punto è, ripeto: quale immagine si vuole dare della città, magari senza distorcerla?
Quella più travagliata, oppure quella più florida, come fatto al di la della pedissequa storicità dalla Signora Lea Pacini?

E quanto spettacolo, magari a pagamento, si vuol fare sfruttando la proprietà in realtà solo dei Cittadini Orvietani, quindi di altri ed inadatta allo spettacolo, per di più con un risarcimento spese spesso risibile rispetto ad una proprietà impegnata invece preziosa, di notevole valore economico e civile e difficile da mantenere ed ancor più da rifare? Non sarebbe meglio dire a chi chiede che per fare spettacolo servono altri nuovi adeguati costumi che hanno un costo, altrimenti non è possibile fare nulla di più di quanto fatto in passato, al di la delle possibili variazioni sul tema, come, ad esempio, uscire da luoghi diversi per far vedere meglio in modo corretto i tre poteri del Libero Comune di Orvieto?
E senza mai dimenticare che l’unico vero obbiettivo comune deve essere quello di fare il bene della nostra città di Orvieto.
Concludo con due citazioni per me finali a carattere generale ed a spiegazione del mio non volere comunque replicare oltre, se non che nell’ambito delle Assemblee dell’Associazione Lea Pacini alle quali invito caldamente i Cittadini Orvietani a partecipare, dopo essersi iscritti:
anche per i Cittadini Orvietani ed anche a riguardo dei costumi del loro Corteo Storico vale, almeno per ora, l’Articolo 1 della Costituzione:
“ L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. ”
PROVERBI 26.21

“Mantice per il carbone e legna per il
fuoco,
tale è l’attaccabrighe per riattizzar le liti.
Le parole del sussurrone sono come ghiotti
bocconi,
esse scendono in fondo alle viscere.”

P.S.: colgo l’occasione per ringraziare chi in un giornale on-line mi ha corretto, precisando che uno dei Capitani del Popolo da me citati nell’articolo lettera aperta “Sul Corteo Storico di Orvieto 2014” si chiamava Poncello Orsini e non Porcello Orsini!!!
La correzione è storicamente corretta e dovuta.
Però una breve spiegazione del relativo retroscena: in effetti io ho digitato Poncello Orsini, ma il correttore automatico si è sentito in dovere di correggere in Porcello Orsini, a lui suonava e suona molto meglio così!!!
Infatti, anche ora, mentre sto digitando, il “maledetto” continua a correggere come gli pare a lui in conseguenza del dizionario che ha in corpo!!!
Comunque, poi io ho sì riletto, ma nella foga della rilettura ho sorvolato sul Pon… diventato Por… e quindi l’errore è diventato pure mio, del che ringrazio ancora chi l’ha rilevato e corretto anche per far giustizia dal punto di vista storico.
Invece mi ero accorto di un “… a partire dall’11 Maggio 1334…..” ritrovato cambiato in “… a patire dall’11 Maggio 1334…..”, forse dovuto più ad un mio errore di battitura od ad un malfunzionamento della tastiera che al famigerato correttore automatico, ma la cosa mi è piaciuta e l’ho lasciata così com’è venuta.