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L’indegna scelta di vendere parte della ex Piave. Ricatti e speculazioni, ora basta!

giovedì 14 luglio 2011

Una sola parola viene da pronunciare di fronte alla notizia, che rivela la volontà decisionale del Sindaco Concina e della sua Giunta, di mettere in vendita la "palazzina comando" della ex Caserma Piave: "Indignazione e, ancora, Indignazione".

Indignazione, perché se è vero che le precedenti Amministrazioni hanno peccato di incapacità gestionali, è ancor più vero che l'attuale Amministrazione si atteggia da nemica giurata della città di Orvieto.
Una città, la nostra città, non può essere amministrata con le sole leve del ricatto politico e della speculazione immobiliare, volendo disporre a proprio piacimento, uso e consumo dei residuali beni pubblici che sono stati, sono e dovranno restare, anche per il futuro, nel patrimonio disponibile degli Orvietani e non di quel o quell'altro Sindaco.

È possibile che agli occhi del Dr. Concina, presentatosi come Sindaco del buon governo, non baleni un seppur flebile dubbio che vendendo, meglio sarebbe dire svendendo, tutto il vendibile si pregiudica in modo definitivo e irreversibile l'avvenire della presente e delle future generazione di Orvietani?
Considerato come si sta procedendo, la risposta sembrerebbe negativa, e allora?
Allora, fallito il buon senso e affermatasi invece la cocciuta ostinazione, non resta che la chiamata a raccolta di tutti gli Orvietani, singoli e associati, a difesa strenua di ciò che è di loro spettanza e non di altri.


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