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Melania Mazzucco torna a "Il Libro Parlante" e presenta "L'Architettrice"

mercoledì 11 dicembre 2019
di Davide Pompei
Melania Mazzucco torna a "Il Libro Parlante" e presenta "L'Architettrice"

"Tirar su una casa. Scegliere le tegole del tetto e il mattonato del pavimento. Immaginare facciate, logge, scale, prospettive, giardini. Per quanto ne sapevo, una donna non l'aveva mai fatto". Scartabellando tra documenti archivistici, manoscritti e libri a stampa, la scrittrice Melania Gaia Mazzucco, Premio Strega nel 2003 con "Vita", consegna al lettore 568 pagine, intense ed appassionanti, che arrivano a tre anni di distanza da "Io sono con te. Storia di Brigitte".

"L'Architettrice" è, invece, il titolo del nuovo romanzo pubblicato da Einaudi, che sarà presentato sabato 14 dicembre alle 18 nell'Atrio del Palazzo dei Sette nell'ambito della 24esima edizione della rassegna ad ingresso libero "Il Libro Parlante" promossa dalla Libreria Giunti al Punto con il patrocinio del Comune. Un appuntamento che segna anche un ritorno a Orvieto e al romanzo storico, alla passione per l'arte e i suoi interpreti per la "grande inquietante contastorie romana".

È proprio sullo sfondo della Roma dei Papi, che narra di fasti, intrighi, violenze e miserie. Testimonia il fervore di un secolo insieme bigotto e libertino. E regala il ritratto di Plautilla, straordinaria donna del '600, abilissima a non far parlare di sé e a celare audacia e sogni per poter realizzare l'impresa in grado di riscattare una vita intera: la costruzione di una originale villa di delizie sul colle capitolino, disegnata, progettata ed eseguita da lei stessa, prima "architettrice" della storia moderna.

Misteriosa pittrice nel torbido splendore barocco, contribuiranno a renderla tale, gli insegnamenti del padre che nel maggio del 1624 l'accompagnerà sulla spiaggia di Santa Severa, dove si è arenata una creatura chimerica, una balena. "Esiste anche ciò che è al di là del nostro orizzonte", la lezione più grande. Come grande è il ritratto tratteggiato da Mazzucco. Quello di una donna di umili origini che fatica ad emergere in un ambiente dominato da Francesco Bernini e Pietro da Cortona.

L’incontro con Elpidio Benedetti, aspirante scrittore prescelto dal Cardinal Barberini come segretario di Mazzarino, finirà per cambiarle la vita. Con la complicità di questo insolito compagno di viaggio, diventerà molto più di ciò che il padre Giovanni Briccio, "bizzarro cane randagio in un’epoca in cui è necessario avere un padrone", genio plebeo osteggiato dai letterati ed ignorato dalla corte, aveva osato immaginare educando la figlia alla pittura e lanciandola nel mondo dell'arte come fanciulla-prodigio, imponendole il destino della verginità.