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L'enigma della Torre dell'Orologio si scioglie con la visita in costume

giovedì 31 ottobre 2019
di Davide Pompei
L'enigma della Torre dell'Orologio si scioglie con la visita in costume

Una torre inaccessibile, una piazza da svelare. C'è un enigma che aleggia su Piazza Pietro Bilancini. Per scioglierlo, occorrerà lasciare alle spalle la maestosità architettonica e cogliere l'elemento razionale dell'esistenza. In altre parole, "stare attenti ai propri piedi, ben saldati a terra!". Questo, il criptico indizio trapelato dall'Associazione Filodrammatica dei Rustici di Monteleone d'Orvieto, capitanata da Alessio Stollo, che torna a proporre quello che è ormai un classico, di consensi e applausi, come la visita guidata lungo le vie e le piazze del centro storico, in costume medievale.

Il mistero avvolge ciò che avviene nell'ombra della Torre dell'Orologio che si eleva sulla piazza principale del paese, quasi come il fondale di un palcoscenico. La sua vetta è un elemento di riconoscibilità dello skyline. Un indicatore del cielo, un puntatore terreno o, forse, un semplice parametro di pendenza. Costruita in posizione centrale alla fine del 1800 su disegno dell'architetto autoctono Filidio Lemmi, con i laterizi fabbricati nelle fornaci locali, che danno alla costruzione un tono caldo ed armonioso, la torre chiusa al pubblico sarà involontaria protagonista della visita ad hoc.

Anzi a De.Co., inserita com'è nella due giorni di valorizzazione delle denominazioni comunali legate a "Le Macine degli Angeli", l'iniziativa promossa dall'Amministrazione Comunale d'intesa con la Pro Loco che contribuisce a far conoscere i frutti della lavorazione dell'olivo, pianta di benvenuto a Monteleoene d'Orvieto ed elemento naturale distintivo del paesaggio, ma non solo. Tra le iniziative più caratteristiche, in programma per domenica 3 novembre alle 15.30 con partenza dalla Porta Nord, c'è infatti anche "A spasso per Monteleone d'Orvieto".

La visita guidata – gratuita ma su prenotazione entro sabato 2 novembre al numero 339.2801957 (anche WhatsApp) – inviterà ad ammirare il quadrante del grande orologio, le cui lancette erano mosse da un'elaborata e monumentale macchina a pendolo, i cui pesi di pietra, scendendo lungo la torre, davano movimento al meccanismo. Ma anche la facciata, ulteriormente impreziosita da un bassorilievo, sempre in laterizi, che rappresenta lo stemma di Monteleone d'Orvieto, realizzato da Michele Lemmi.



In caso il maltempo decida di rovinare la festa, i visitatori saranno comunque guidati alla scoperta delle bellezze monteleonesi riparate dalla pioggia, come la Chiesa dei Santissimi Pietro e Paolo e il Museo di Sant'Antonio. Il Museo Diocesano resterà aperto sabato 2 e domenica 3 novembre dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19. Ai partecipanti, il compito di dire perché la principale piazza del centro abitato, sulla quale la Torre dell'Orologio si erge, sia "nota per la sua particolare forma a imbuto e per...".

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