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Innamorarsi al Museo Archeologico Nazionale. Visite gratuite nel giorno di San Valentino

venerdì 10 febbraio 2017
di Davide Pompei
Innamorarsi al Museo Archeologico Nazionale. Visite gratuite nel giorno di San Valentino

Un amore antico. Anzi, eterno. Immortalato com'è su vasi senza tempo, come quelli etruschi conservati al Museo Archeologico Nazionale di Orvieto. È da qui che, nel giorno di San Valentino arriva l'invito – esteso non solo agli innamorati che celebrano la loro festa – a scoprire una bellezza sotto teca, attraverso un originale percorso.

Quello che porta a conoscere le scene d'amore presenti nelle raffigurazioni di buccheri, anfore a figure nere e reperti vari. Doppio, l'appuntamento per martedì 14 febbraio, rispettivamente alle 10 e alle 16.30, con le visite guidate gratuite a cura del personale in servizio al museo di Piazza Duomo, diretto da Luana Cenciaioli e oggetto di un recente ri-allestimento che valorizza nel presente le tracce del passato.

"Le sale – spiegano dal Polo Museale dell'Umbria – raccolgono, secondo un ordine topografico e sommariamente cronologico, i materiali recuperati durante le ricerche nelle necropoli e nei santuari a ridosso della città di Orvieto, nonché tutti i reperti rinvenuti a seguito di lavori svolti in ambito urbano, ponendosi pertanto come formidabile strumento di conoscenza della realtà sociale e culturale di uno dei centri più ricchi e importanti dell'Etruria.

Nella sala principale sono presentati materiali di antico e nuovo rinvenimento dalla Necropoli settentrionale di Crocifisso del Tufo. Notevoli alcuni corredi funerari, ricchi di oggetti, sia di importazione, sia di produzione locale, come i buccheri. La sala attigua contiene alcuni corredi recuperati nel corso dello scavo nella Necropoli di Porano, uno dei centri minori che sorgevano a corona della città sulla rupe. Le sepolture sono di livello elevato e in alcuni casi sono state impreziosite da pitture parietali, fra i pochi esempi di tale espressione artistica, almeno nell’Etruria settentrionale interna.

In un ambiente attiguo viene proposta la ricostruzione delle due tombe Golini, rinvenute alla fine dell’Ottocento, le cui pitture, staccate dalle pareti delle tombe, per evidenti motivi di sicurezza e corretta conservazione, sono state ricollocate secondo le posizioni originarie. Gli affreschi illustrano scene del banchetto funebre, ambientato nell’oltretomba, alla presenza degli dei dell’Averno. I servi, le cui funzioni sono definite da specifiche iscrizioni poste sopra i personaggi rappresentati, si affaccendano alla preparazione dei cibi. Eccellente la cura per i particolari; il suonatore di flauto doppio, che accompagna con la sua musica il lavoro degli altri, e l’altro servo, ritratto nell’atto di tritare qualcosa con due pestelli, sopra un bacile.

L’itinerario prosegue con la sala dedicata alla necropoli di Cannicella, sulla pendice meridionale della rupe orvietana, solo in parte visibile: nella zona, occupata da una necropoli di epoca arcaica, con sepolture ed organizzazione urbanistica simili a quelle di Crocifisso del Tufo, fu realizzata una importante area sacra a partire dalla seconda metà del VI secolo avanti Cristo, con un tempio decorato da importanti terrecotte e con una serie di edifici collaterali probabilmente destinati a funzioni marginali.

Anche in questo caso vengono esposte ceramiche e bronzi appartenenti al corredo delle tombe, molte delle quali furono rinvenute nel corso dell’Ottocento, a seguito di ampie campagne di ricerca. Di più recente sistemazione è l’allestimento di una sala con i reperti rinvenuti durante le fasi di scavo a Campo della Fiera, sito del Fanum Voltumnae, il grande santuario confederale del popolo etrusco".

Per ulteriori informazioni:
0763.341039