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Nasi all'insù, Babbo Natale e gli Elfi si calano dalla Torre del Moro

sabato 17 dicembre 2016
di Davide Pompei
Nasi all'insù, Babbo Natale e gli Elfi si calano dalla Torre del Moro

Alla Befana rimasta in panne con la propria scopa prima sul Palazzo del Capitano del Popolo, poi sul campanile della Chiesa di Sant'Andrea, adiacente al Palazzo Comunale, da qualche anno Orvieto si è piacevolmente abituata. E i più piccoli, l'attendono già, per vederla finire la sua corsa in Piazza della Repubblica a bordo di un'autoscala dei Vigili del Fuoco.  Per "La Notte della Befana", la manifestazione patrocinata dal Comune e realizzata con la collaborazione della Protezione Civile di Orvieto che lo scorso anno ha visto in azione alcune unità del personale specializzato Speleo Alpino Fluviale del Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Orvieto e del Comando Provinciale di Terni, bisognerà attendere venerdì 6 gennaio.

Attesa finita, invece, per la vera novità di quest'anno. Ovvero la discesa di Babbo Natale dall'alto dei 47 metri della Torre del Moro. Merito del Gruppo Speleologico del Club Alpino di Orvieto – che, quest'anno, nell'ambito della propria attività dopo aver "riscoperto" l'antica Officina Netti, ha finalmente convinto l'anziano signore vestito di rosso a far felici quanti lo attendono. Al suo fianco, ad aiutarlo nella spettacolare discesa, un paio di elfi. L'appuntamento con "Arriva Babbo Natale", è per domenica 18 dicembre intorno alle 18.30. Per la verità, il fermento inizia almeno un paio d'ore prima. Ne sanno qualcosa alla Sede della Sottosezione CAI di Orvieto, in Piazza Cahen. Aiuteranno ad ingannare l'attesa, le letture animate per bambini sul tema "Ma Babbo Natale non sarà un alieno?" che il Collettivo Teatro Animazione propone alle 17.30 in Piazza Fracassini.

Dal Gruppo Speleologico preferiscono non svelare altro ma in stretto contatto con Babbo Natale promettono una discesa, in totale sicurezza, che "farà rimanere a bocca aperta". Provvidenziale, allora, la pioggia di dolcetti e caramelle che saranno dispensate dall'alto a quanti ne reclameranno a gran voce, l'arrivo. "Soprattutto – sottolineano – bambini e famiglie. È con loro e con l'intera città che vogliamo fare festa". Unendo, per una volta, le tante anime che all'ombra della Torre del Moro – elegante elemento architettonico, orientato secondo i quattro punti cardinali e dotato di quattro orologi, due campane civiche installate nel 1875 e una storia lunga secoli – vivono e discutono, ma che hanno fatto di essa un agevole punto di riferimento per i loro incontri.

Posta a cerniera delle due ali principali del Palazzo dei Sette funge, infatti, da spartiacque del tessuto urbano medievale e i quattro quartieri in cui esso si snoda. Dall'alto – affrontati i 240 gradini – regala uno sguardo panoramico a 360 gradi. In basso, lo stemma e l’emblema del Capitano del Popolo, i simboli delle 25 arti e il sigillo del popolo orvietano. E, incisi sull'iscrizione, i celebri versi danteschi: "Vieni a veder Montecchi e Cappelletti, Monaldi e Filippeschi, uom sanza cura, color già tristi, e questi sospetti!".