cultura

Il caos, il caso, l'amicizia

mercoledì 17 aprile 2024

Una presentazione a Canale di Orvieto di Stanisław Lem, "Summa technologiae. Scritti sul futuro", traduzione e cura di Luigi Marinelli, Luiss Universityt Press, Roma 2023.

Metti che per un caso fortunato ritrovi un vecchio amico su uno dei social (quello più tipico di noi boomer ormai desueto per i più giovani), metti che a questo amico ti eri dimenticato di aver regalato un frac trent’anni fa (dopo che avevate fatto insieme letture teatrali di testi futuristi polacchi), metti che quest’amico presiede un’associazione culturale denominata, come lui e quelli come lui, "Estroversi", e che quest’associazione ha sede in un borghetto umbro fuori Orvieto.

Metti che dopo un anno e più di lavoro, una casa editrice accademica, ma non come penseresti (Luiss University Press) ti pubblica un libro che hai tradotto e curato (autore: Stanisław Lem; titolo: Summa technologiae; anno della prima pubblicazione originale: 1964 a Varsavia), e che questo libro comincia a girare e a incuriosire persone le più varie, perché intende parlare liberamente dei "problemi dei pronipoti dei nostri pronipoti", cioè dell’evoluzione del mondo e di noi, esseri cosiddetti umani, nel mondo.

Metti infine che l’Associazione Estroversi si mette in contatto con te e con Luiss University Press per organizzarne una presentazione per i suoi fedelissimi e affettuosi “adepti e adepte”: gente più o meno del posto con molta voglia di incontrarsi, leggere, chiedere, partecipare. E così capita che un sabato di sole, il 13 aprile, dopo una breve passeggiata a Orvieto e una sosta prolungata in Duomo a guardare il Signorelli a bocca aperta, si presenti quel libro in campagna: un libro su tecnologie (realtà virtuale e aumentata, intelligenza artificiale, neuro-robotica, creazione di mondi, esplorazione del cosmo e del cervello umano…) oggi appena agli albori, figuriamoci allora, nel 1964!



E metti che durante la discussione fra chi l’ha tradotto e curato quel volume di 430 pagine, un giovanissimo matematico dell’Università di Ginevra (Alessio Ranallo) e un meno giovane filosofo dell’Università di Siena (Giancarlo Baffo) s’incontrino e si scontrino punti di vista diversi su quel libro e sui suoi temi, stimolati, provocati e rintuzzati dallo spirito (o spiritello) benefico di Gianluca Foresi che fa da presentatore, mattatore, intrattenitore e tiene viva l’attenzione del pubblico, che gremisce perfino in piedi o sulle scale interne di casa, la saletta dell’Associazione, e che poi – nonostante le pizzette e il buon vino in attesa per il previsto aperitivo generosamente offerto dalla Casa – alla fine le domande le fa, e che domande!

“Come posso io persona semplice, affrontare questi temi tanto ‘difficili’”? "Cosa si può dire, noi popolo, del sonno culturale in cui il Potere tende a farci cadere, specie i giovani, proprio attraverso l’imposizione di un uso irresponsabile e irragionevole della tecnologia avanzatissima (le “scatolette” degli smartphone) di cui tutti possiamo, anzi, dobbiamo disporre?”.

La signora Paola, la signora Rita, la signora Patrizia portano così la discussione su un piano solo apparentemente più generale, ma esattamente quello che interessava a Lem: il rapporto fra gli uomini e le macchine: Summa technologiae è infatti un libro sul passato e sul futuro bio-tecnologico dell’umanità dal punto di vista della cibernetica, cioè visti attraverso dei modelli (e degli esperimenti mentali) logico-matematici che possano servire a migliorare, non a peggiorare le sorti del mondo.

C’è ancora un elemento ottimisticamente (illuministicamente)  costruttivo in questo libro (il cui penultimo capitolo s’intitola per l’appunto “Costruzione di mondi”), che poi via via sarebbe sparito anche in Lem, portandolo sempre più verso forse di scetticismo e a un vero e proprio “umanesimo misantropo”, a fronte dell’incurabile tribalismo, aggressività e imbecillità (in senso etimologico e letterale) degli esseri umani.

Che fare a quel punto? Finita la presentazione e la discussione, finito l’ottimo aperitivo con pizzette, tramezzini e dolcetti offerti e preparati dalle “adepte” di “Estroversi”, non resta che andare verso sera in paese a tentare di ricomporre il caos dei pensieri e delle emozioni di un bellissimo incontro di metà aprile. Il caso vuole che questo avvenga nella Cantina Foresi, dove chi scrive riincontra dopo oltre trent’anni la padrona, la bellissima ostessa nonché mamma di Gianluca: mi guarda e mi dice che si ricorda di me. Possibile? Sì. I prodigi del cosmo esistono, e il caso, in questo caso, ricompone tutto in una cena fra amici vecchi, nuovi e ritrovati, e nel bellissimo ricordo che ne rimarrà.

Luigi Marinelli
Prof. Ordinario di Slavistica - Lingua e Letteratura Polacca
Sapienza Università di Roma