cultura

Dal Mibac 185.550 euro per ridare nuova vita al borgo di Salci

mercoledì 4 settembre 2019
di Davide Pompei
Dal Mibac 185.550 euro per ridare nuova vita al borgo di Salci

Un piccolo borgo medievale dal grande potenziale, presente e futuro. Per l'abitato (assai poco) dimenticato (mai completamente) di Salci, posto nel Comune di Città della Pieve, sembra iniziare quel percorso di recupero che in tanti auspicano da tempo. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha, infatti, destinato al consolidamento e agli interventi antisismici da attuare sulla Chiesa di San Leonardo un finanziamento di 185.550 euro.

Si tratta del primo tassello importante salutato con cauto entusiasmo dagli ex abitanti che, nonostante tutto, continuano a mantenere un legame affettivo fortissimo con quel luogo dove sono nati e cresciuti. E così ogni tanto si ritrovano per ricordare, rivivere storie e cercare di cambiare la sorte del borgo Salci, che negli ultimi anni sembrava ormai destinato all'abbandono. Uno di questi tradizionali incontri si è svolto nei giorni scorsi nella zona di Villalba.

Tra i partecipanti, anche il nuovo sindaco di Città della Pieve, Fausto Risini, e il colonnello Mario Giuliacci, popolare meteorologo e divulgatore, qui nato nel 1940. Oltre ad essere motivato dal senso di appartenenza e dal desiderio di condividere i ricordi, l'incontro è stato anche una sorta di riunione operativa, dal momento che il primo cittadino ha riferito delle intenzioni dell’Amministrazione Comunale riguardo al borgo che negli ultimi anni ha destato attenzione in vari ambienti.


Foto: Walter Moretti

Ne sono un esempio il progetto dell’Istituto Professionale "Italo Calvino" che ha pubblicato il libro "Salci nel ricordo dei suoi abitanti" o l’iniziativa del Fondo Ambiente Italiano che ha reso Salci "Luogo del Cuore" su segnalazione dell’attore e regista Carlo Verdone. Italia Nostra, invece, lo ha inserito nella Lista Rossa dei beni da difendere, mentre la presidente, Mariarita Signorini, vi ha fatto visita con giornalisti e operatori per un servizio di Tg2 Dossier, non ancora andato in onda, sulla salvaguardia dei borghi italiani in pericolo.

Non manca poi l'interesse della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell'Umbria e quello del Gruppo Ecologista "Il Riccio" che, insieme ai salcesi più attivi, sta tentando di non far calare il livello di attenzione su un gioiello in pietra, che necessita di essere tutelato in tempi brevi per non andare completamente perduto. "L’augurio – auspicano dall'associazione – è che, a questo intervento, seguano presto altri e si vada avanti con ben altri lavori dal carattere risolutivo, che possano concretizzare l’affetto che i salcesi sparsi nel mondo nutrono per il loro borgo natio.

Un affetto che non aleggia solamente tra le vecchie mura diroccate di Salci, ma che, travalicando questo territorio, sta riavvicinando alle loro radici anche molti che sono andati via e hanno ormai il loro presente altrove come, ad esempio il nutrito gruppo di quelli che giusto un secolo fa 'emigrarono' a Chianciano, facendosi pionieri-imprenditori del fenomeno turistico termale che lì iniziò nel primo ventennio del ‘900".