cultura

"Colloquia. Come la musica salvò Orvieto", un canto per le generazioni future

giovedì 4 luglio 2019
"Colloquia. Come la musica salvò Orvieto", un canto per le generazioni future

Come annunciato, è andato in scena giovedì 13, venerdì 14 e sabato 15 giugno presso la Sala del Carmine di Orvieto nel contesto del Festival Internazionale di Arte e Fede, per la regia di David Ostwald (versione in lingua inglese) e David Zarko (versione in lingua italiana), lo spettacolo "Colloquia. Come la musica salvà Orvieto" interpretato da Paul Spera, Jonathan Heidley, Bojka Esteban e Riccardo Vianello. Molto apprezzato, il testo originale di David Zarko, tradotto in italiano da Andrea Brugnera. La produzione dell’Associazione Culturale Kamina, con la consulenza organizzativa di Natsuko Tomi ancora una volta si è confermata vincente.

Il contributo economico di produzione è stato organizzato e offerto dal gruppo degli amici di "Brava! Orvieto" alla città, con il patrocinio del Comune. Presenti alla rappresentazione, monsignor Benedetto Tuzia, vescovo della Diocesi di Orvieto-Todi, Manfred Lersen, figlio del colonnello Lersen con la sua famiglia e eredi del maggiore Richard Heseltine. L'opera di David Zarko rappresenta, per quanto riguarda la presa di coscienza da parte del pubblico orvietano sugli eventi fondamentali che contrassegnarono la storia della città, nel periodo che va dal gennaio al giugno 1944, un notevole punto di arrivo. Un punto di arrivo raggiunto grazie alla creazione di un testo drammaturgico di grande importanza e di alta poesia, riunendo in unico ciclo le vicende salienti del territorio nel momento più critico del Secondo Conflitto Mondiale.

Quelle dell’avvicinarsi del fronte, del bombardamento del Ponte di Allerona con la conseguente perdita di molti prigionieri alleati; della strage di Camorena e infine della proclamazione di Orvieto come Città Aperta. Tutti questi fatti – sinora ignorati dalla stragrande maggioranza dei cittadini, specie i più giovani – sono stati riuniti in una sapiente narrazione che rasenta lo stile epico e diviene universale nella contrapposizione dei suoi protagonisti. Le figure di monsignor Francesco Pieri e dell'oberstleutnant Alfred Lersen, rispettivamente comandante di piazza e vescovo in quei tragici mesi, sono qui a un tempo protagonisti e vittime, ma anche voci e testimoni di uno dei più grandi accadimenti vissuti dalla città in tempi moderni. Si trattò nientedimeno che della sottrazione della Cattedrale e della Rupe (con le sue vite e con le sue fortune) a un destino probabilmente analogo a quello che travolse Montecassino…la distruzione totale ad opera della guerra.

Come dire che con David Zarko, regista californiano già operativo a New York e nello Stato della Pennsylvania, drammaturgo e maestro di teatro che ormai da anni ha eletto Orvieto quale suo luogo di residenza, la città è giunta finalmente in possesso di un proprio canto, di un potente poema drammatico, che esprime in termini umani, storici, estetici il suo millenario valore locale e interculturale. Questo "dialogo fra nemici" mette a confronto uomini simili e distanti, improvvisamente vicini perchè schiacciati dal turbine della guerra e delle sue spietate esigenze. Sono individui rivestiti di inaccessibili ruoli, ma che riescono a spogliarsi nell’anima a tal punto da mostrar l'uno all’altro un proprio percorso esistenziale, profondamente umano, che li condurrà a scoprire la comune via di salvezza (materiale come spirituale) per sé e per le generazioni (siamo noi?) a venire.

La loro è una recitazione che fluisce a filo d’acqua, quasi dimessa, ricca di cose piccole e immense a disvelarsi… E’ una relazione fra personaggi che lievita sul piano delle sfumature e delle fragilità; dove le maschere della guerra e del potere vengono minuziosamente, sommessamente dismesse e distrutte; e dove l’insopprimibile legge dell'anima che è in noi, la fratellanza, può esprimersi al più alto livello soltanto a mezzo dell’armonia. Ecco perchè alla fine la musica salva Orvieto. In una quasi rinnovata metafora di trinità, sopra i doni del vino e della Parola, la musica salva Orvieto. La salva insieme al suo Duomo meraviglioso, alle profondità delle sue grotte nascoste, alla sua natura e bellezza sopra le note per organo di Johan Sebastian Bach.

In un passaggio saliente e suggestivo, il personaggio del colonnello Alfred Lersen dice: "La passacaglia di Bach in Do Minore ascoltata in Duomo, è stata l’esperienza più straordinaria della mia vita. Quello che descrivete che capita a voi mentre celebrate la messa: un fondersi, un perdersi nella vastità; più vasto ancora di un grande ideale e di ogni sforzo bellico – questa immensità che si offre senza prezzo, e in sé è un valore superiore a qualunque cosa uno abbia mai toccato, assaggiato, visto. (Pausa) si è trattato di un'esperienza preziosa, ma anche di una straordinaria scocciatura: come posso portare avanti una guerra, ora, dopo aver ascoltato la musica delle sfere?".

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