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cultura

"Piazza, bella piazza. Indagine di uno spazio" - 2

giovedì 27 giugno 2019
"Piazza, bella piazza. Indagine di uno spazio" - 2

IL SISIFO DELLA CANDELA
Quando siamo andati in Piazza del Popolo, mentre il professore spiegava, un oggetto attaccato al muro mi ha incuriosito: io abito a Orvieto e sono andata mille volte a Piazza del Popolo, ma non mi ero mai accorta di quell'oggetto. Dopo ho guardato meglio anche il resto della piazza e mi sono accorta che su molti muri ce n’è uno uguale. La piccola costruzione è in metallo ormai arrugginito e rovinata dal tempo. Guardo il piccolo oggetto, e penso all'uso che molti anni fa poteva avere, il motivo del perché ce ne sono molti, e altre mille storie che potrebbero raccontare. Immagino Piazza del Popolo oscura, perché ormai le tenebre erano calate. Un uomo anziano e goffo, che ormai da molti anni abitava vicino alla Piazza, ogni giorno prima di andare a dormire camminava a passo lento lungo il vicolo che porta alla grande piazza con in mano una busta piena di candele. Arrivato, faceva come sempre lo stesso giro iniziando da sinistra e continuando a destra e metteva una candela, che poi accendeva in ognuna delle piccole costruzioni, così che la piazza si illuminava. Dopo di che, l'anziano tornava a casa da sua moglie che ormai stanca dormiva nel letto, perché non era riuscita ad aspettare il marito che doveva tornare a casa. Il giorno dopo il buon uomo faceva la stessa cosa, ignaro di ciò che sarebbe successo quando tornava a casa: un gruppo di ragazzini annoiati, ogni sera andava a spegnere tutte le candele, così che il lavoro e la fatica che il pover uomo faceva ogni sera prima di dormire diventassero inutili.
CAMILLA NOELIA CANEPUCCIA, classe 1D, a.s 2018-’19

IL POZZO SACRO
L'oggetto che sto per descrivere è il pozzo a Piazza del Popolo. Ha un colore grigio, è molto grande e robusto perché è costruito in pietra. Questo è come lo vedo adesso, ma mi immagino che prima era esternamente dorato e internamente argentato. All'interno c'erano delle monete appartenenti al re, e, come tradizione, chiunque vi avesse buttato qualche moneta sarebbe  stato fortunato. Il re, furbo, ogni settimana svuotava il pozzo e ci rimetteva l'acqua, infatti facevano delle feste proprio per questo pozzo divenuto sacro. Oltre alle monete ci sono dei pesci, e tra questi c'è uno di colore dorato: tutti avrebbero dato i loro averi per prenderlo, ma il re l'avrebbe donato solo all' uomo giusto per sua figlia.  Il re lo cercò molto al lungo ma non lo trovò e perciò si suicidò strangolandosi nel pozzo. Il pozzo mi ricorda un bambino abbandonato da tutti e da se stesso, perciò è molto triste e arrabbiato (con se stesso) per il suo aspetto. Spero che questo pozzo verrà conservato per molti anni
LODOVICO STOPPONI, classe 1D, a.s 2018-’19

SANPIETRINO ROSA
In questo momento sono seduta sul pozzo che si trova al centro della Piazza del Popolo a Orvieto.  Vagando ho notato fin da subito che, sparsi qua e là, fra i sanpietrini si trovano dei mattoncini diversi dagli altri, di un color rosa antico ricoperto da dei sassolini, contornati da del cemento biancastro. Quello che sto descrivendo si trova di fronte a me e vedo che ha una forma diversa dagli altri, perciò mi sorge spontanea una domanda: perché è così differente dal resto dei sanpietrini? Magari prima era grigio come gli altri, ma poi in qualche modo si è tolto e al suo posto hanno messo quest' altro. A guardarlo mi fa un po' pena lì, da solo, certo non è l'unico, ce ne sono anche altri, ma molto distanti da lui, perciò non ha amici. Magari adesso mi sta guardando chiedendosi cosa ci faccia una ragazzina davanti a lui con un foglio in mano, non immaginandosi che lo sto descrivendo. Nonostante la sua diversità, lo trovo affascinante perché secondo me nasconde una storia quel mattoncino, una storia curiosa che penso in pochi sapranno. Un'ipotesi che mi viene in mente, è che potrebbe esser stato messo lì per indicare qualcosa, per esempio molti anni fa lo usavano come unità di misura. Magari hanno deciso dove costruire il pozzo proprio così, hanno preso le misure e, trovato il centro, lo hanno costruito.
NICOLETTA CERNAT, classe 1D, a.s 2018-’19

IL PROGETTO, LE PUNTATE PRECEDENTI
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