cultura

Presentata alla Camera dei Deputati la mostra che porta Campo della Fiera in Lussemburgo

mercoledì 21 febbraio 2018
Presentata alla Camera dei Deputati la mostra che porta Campo della Fiera in Lussemburgo

E' stata presentata mercoledì 21 febbraio, come annunciato, a Roma, nella Sala Stampa della Camera dei Deputati la mostra "Le Lieu Celeste. Le Sanctuaire Fédéral des Etrusques in Orvieto - Il Luogo Celeste. Gli Etruschi e i loro dei" dedicata al sito archeologico di Campo della Fiera e ai reperti emersi dagli scavi ai piedi della Rupe di Orvieto, area sacra riconosciuta come il Fanum Voltumnae, il santuario federale degli Etruschi. 

La mostra, organizzata dall’Associazione “Campo della Fiera” Onlus in collaborazione con Ambasciata d’Italia in Lussemburgo, Musée National d’Histoire et d’Art – Luxembourg, MiBACT, Regione Umbria, Comune di Orvieto, Camera di Commercio Italo-Lussemburghese, Fondation Cavour, Istituto Nazionale di Studi Etruschi ed Italici, Fondazione per il Museo “Claudio Faina” di Orvieto, Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, Cargolud, Generali, Cassa di Risparmio di Orvieto e sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana e di Sua Altezza Reale il Granduca di Lussemburgo, sarà visitabile da giovedì 15 marzo a domenica 2 settembre, al Musèe National d’Histoire et d’Art in Lusserburgo, una delle sedi dell’Unione Europea.

La presentazione è avvenuta alla presenza del sottosegretario di Stato al Mibact, Antimo Cesaro, del direttore generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Mibact, Caterina Bon Valsassina, della presidente dell’Associazione “Campo della Fiera” Onlus e direttore degli scavi Simonetta Stopponi, del direttore del Musée national d’histoire et d’art – Luxembourg,  Michel Polfer, della direttrice del Museo Archeologico Nazionale di Orvieto Luana Cenciaioli, della direttrice Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio dell’Umbria Marica Mercalli, del direttore del Museco "Claudio Faina" Giuseppe Maria Della Fina, del sindaco di Orvieto Giuseppe Germani, dell'assessore al turismo Andrea Vincenti, del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto Vincenzo Fumi e del presidente dell'Opera del Duomo Gianfelice Bellesini.

"L'allestimento - è stato spiegato - si presenterà come una mostra di rilevanza europea con circa 1300 pezzi provenienti dagli scavi orvietani di Campo della Fiera ed esibiti per la prima volta al mondo. Il titolo allude all'identificazione, da parte degli studiosi, del sito archeologico di Campo della Fiera con l’antico “Fanum Voltumnae”, il santuario federale dedicato al dio Veltune (Voltumna o Vertumnus per i Romani) dove, come riportato dallo storico romano Tito Livio, si riunivano i rappresentanti delle dodici maggiori città etrusche per assumere importanti decisioni comuni.

L’esposizione è articolata in diciassette sezioni e seguendo un rigoroso dell’itinerario cronologico mette in luce il ruolo politico e il significato reglioso straordinario rivestito dal Fanum nel corso della storia. L’indagine archeologica avviata diciotto anni fa riguarda un vasto periodo storico, dal VI secolo a.C. al XIV, cioè dal santuario etrusco alla Chiesa di San Pietro “in vetere”. Parte dei reperti sono conservati al Museo archeologico nazionale di Orvieto e parte depositati nei magazzini della SABAP dell'Umbria a Perugia. Il “Fanum Voltumnae”, influente dal VI al IV secolo a.C., dopo la prevalenza di Roma nel III sec.a.C., riuscì a mantenere vitalità in età romana repubblica e imperiale. Trasformatosi successivamente in luogo di culto cristiano, fu anche in epoca medievale “campus nundinarum”, adibito allo svolgimento di mercati stagionali.

Un’introduzione sulla civiltà etrusca e sulla città di Orvieto presenterà l’area di scavo nella sua interezza descrivendo un sito dove sono emersi una grande via processionale e quattro templi. Tali rinvenimenti hanno dato pertanto evidenza alle fonti classiche che lo indicavano come il luogo dove i magistrati e gli abitanti d’Etruria si recavano ogni anno per celebrare riti, giochi, mercati e manifestazioni agonistiche e teatrali.

"Le scoperte effettuate - ha sottolineato la professoressa Simonetta Stopponi, presidente dell’Associazione Campo della Fiera Onlus - confermano l’importanza del sito dove in epoca etrusca facoltosi devoti dedicavano preziose offerte alle divinità e dove si discutevano nelle riunioni dei magistrati questioni di politica estera. Un luogo che ha ricevuto l’attenzione dell’imperatore Augusto, fautore di un’intensa opera di ristrutturazione e in cui le manifestazioni religiose perdurarono ben oltre la fine del paganesimo. Una lunghissima ed ininterrotta frequentazione che non lascia dubbi sulla rilevanza storica di questa grande area sacra".

Una base lapidea di statua bronzea, rapinata dai conquistatori romani, accompagnerà il visitatore nel cuore della mostra. Incisa sulla base, una lunga iscrizione in lingua etrusca databile al 510 a.C. ha rivelato il nome con cui gli Etruschi chiamavano il santuario, definito appunto “Luogo Celeste”. Il percorso prenderà quindi avvio dal periodo di maggiore fioritura, fra il VI e il IV secolo a.C., con un’ampia selezione di reperti di eccezionale qualità tra cui un braccio di grandi dimensioni appartenente a una statua di culto, teste femminili in terracotta e preziosi vasi greci.

In un’importante sezione dedicata alla Via Sacra, verranno poi mostrati altari, frammenti marmorei greci e terrecotte architettoniche.
Numerose basi in pietra documentano quanto ricordato da Plinio: il saccheggio di oltre duemila statue di bronzo da parte dei Romani al momento della presa della città e ulteriori materiali attestano la continuità di culto non solo in epoca romana, ma anche in età cristiana con testimonianze di quella che è stata riconosciuta come la Chiesa di San Pietro in Vetere, eretta fra XII e XIII secolo. L’ultimo documento che menziona la Chiesa risale al 1350, data che coincide con la deposizione multipla di vittime della peste nera del 1348. In seguito, il sito continuò ad essere sede di mercati e proprio a ciò si deve l’attuale toponimo Campo della Fiera.

Completa la mostra, l’esposizione di numerose monete rinvenute negli scavi che narrano più di 2000 anni di storia, dai bronzi premonetali di V secolo a.C. ai 10 centesimi di Vittorio Emanuele III. Oltre che un importante evento culturale, la mostra è anche una significativa occasione di visibilità internazionale per Orvieto, il suo territorio e l’intera Regione Umbria. Sarà inoltre una singolare vetrina per i prodotti enogastronomici del nostro territorio presso il Parlamento Europeo.