"Adamo ed Eva" di Luca Signorelli traslocano sull'Agenda della Diocesi di Orvieto-Todi

Nel 2015, il "Riposo durante la Fuga in Egitto", l'olio su tela conosciuto anche come "Madonna delle Ciliegie", proveniente dalla sacrestia della Nunziatina di Todi e conservato nelle stanze del Palazzo Vescovile di Orvieto. Nel 2016, la "Madonna dei Raccomandati", nota anche come "Madonna della Misericordia" o "del Mantello" collocata in Duomo sul lato destro della Cappella del Corporale. Quest'anno, invece, è un particolare della raffigurazione del Paradiso, affrescato da Luca Signorelli, nel lato sinistro della Cappella di San Brizio, l'immagine scelta per la terza edizione dell'agenda, realizzata dalla segreteria della Diocesi di Orvieto-Todi e rivolta prevalentemente a presbiteri, diaconi, religiosi e fedeli, segnalando loro i momenti quotidiani di un itinerario comune, distribuiti nell’arco di un anno, dilatato da venerdì 25 novembre 2016 a domenica 7 gennaio 2018.
E su un territorio esteso per una superficie di 1310 chilometri quadrati, popolato da 90.473 abitanti e articolato in 6 vicarie, 21 unità pastorali, 92 parrocchie dislocate nel territorio di confine di due regioni – Umbria e Lazio – e tre provincie - Perugia, Terni, Viterbo. Oltre all’agenda 2016-2017 che ripropone e riorganizza alcuni dei materiali in parte reperibili sul sito ufficiale è presente anche il calendario liturgico diocesano e le linee pastorali per l’anno in corso. Menzionate Conferenza Episcopale Italiana, Conferenza Episcopale Umbra e gli uffici diocesani con annesse basiliche, chiese, aggregazioni laicali, associazioni, movimenti, cooperative e gli orari degli uffici di curia. Completa il tutto l’annuario del clero diocesano, con i riferimenti di presbiteri, religiosi superiori e a servizio della diocesi, diaconi, seminaristi, istituti di vita consacrata maschili e femminili ma anche monasteri, istituti religiosi, comunità, strutture ricettive.
Nel presentare la soluzione grafica che isola la coppia su cui aleggiano due cherubini, Benedetto Tuzia attinge "alla raffinata ricchezza culturale, religiosa ed umana, custodita ad Orvieto e che si respira particolarmente nella sua Cattedrale, attraverso il linguaggio della bellezza e della creazione artistica". Un'immagine che "canta il culmine della vita dell'umanità" e allo stesso tempo riconduce all'origine di essa. "Siamo di fronte – annota il vescovo, ravvisando collegamenti con l'Amoris Laetitia, la seconda esortazione apostolica di Papa Francesco – all'uomo e alla donna, capolavoro della creazione di Dio, splendenti nella loro bellezza anche corporea, che evidenzia il primordiale stato regale al quale furono elevati Adamo ed Eva al principio della loro creazione, nell'Eden terrestre, ed al quale ognuno di noi è chiamato a ritornare".
Richiama i versi del Canto XIV del Paradiso della Divina Commedia di Dante, Giuseppe Maria Della Fina nell'illustrare il particolare dell'affresco realizzato tra il 1499 e il 1504 nel ciclo del Giudizio Universale che fa splendere la Cappella Nova. "Non c'è cappella in Italia, forse chiesa, che abbia gli uomini e le donne, con il loro spirito e il loro corpo, e l'umanesimo altrettanto presenti". E ancora: "Due personaggi – un uomo e una donna – un poco isolati dagli altri e posti in apertura del quadro dedicato alla Glorificazione degli Eletti. Una tradizione vuole che vi siano da riconoscere Adamo ed Eva, testimoniati anche in due statue in marmo da attribuire a Fabiano Toti e collocate ai lati dell'ingresso della medesima cappella. Sono tra gli Eletti, un angelo posa una corona sulla testa di Eva. Sì, proprio di Eva". Nudi, i corpi. Statuari, i fisici. Bellezze da calendario, pardon da agenda.

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