cultura

Pozzo della Cava in festa per il ventennale del Ritrovamento della Sorgente

giovedì 14 aprile 2016
di Davide Pompei
Pozzo della Cava in festa per il ventennale del Ritrovamento della Sorgente

Vent'anni d'acqua, tre giorni – anzi sei – d'eventi. Nel cuore antico del quartiere medievale, la grande bellezza ha la profondità di una cisterna, la longevità di un monumento nazionale, riconosciuto tale nel 1999 e l'imprenditorialità di una storia di famiglia. Che, "non senza problemi burocratici, tentativi di boicottaggio e peripezie di vario genere", a proprie spese, è riuscita a riportare alla luce sia il Pozzo della Cava che i ritrovamenti dei sotterranei circostanti, aprendo al pubblico le prime grotte già nell'estate del 1986.

Era, invece, giovedì 25 aprile 1996 quando a 350 anni esatti dalla chiusura della struttura veniva rinvenuta la sorgente ad opera degli speleologi che ne stavano curando lo svuotamento dai detriti accumulatisi nel corso dei secoli negli ultimi 12 metri. Quel "buco profondissimo, perfetto per gettare immondizie e rottami" oltre che calcinacci è oggi tra i luoghi più visitati di Orvieto che, dal 2004 si è riappropriato anche dell'antico accesso da Via della Cava.

E di un "piccolo puteale in pietra disegnato dall’architetto Raffaele Davanzo seguendo le linee del basamento della cisterna di Piazza del Popolo, fatta realizzare da Papa Clemente VII contemporaneamente al Pozzo della Cava". Molta della sua popolarità, il complesso archeologico ipogeo la deve anche ai suggestivi allestimenti presepiali, ogni anno più arditi, che ospita.

Ma anche ad eventi e iniziative, sempre più frequenti. Dopo il percorso "Oltre la finestra" dello scorso anno, non potevano che essere "dichiaratamente inusuali", gli appuntamenti in occasione del Ventennale dello Svuotamento del Pozzo della Cava e del Ritrovamento della Sorgente, con il lancio in maniera sempre più forte della linea dei prodotti tipici di eccellenza, magistralmente realizzati non senza ironia dall'illustratrice orvietana Alessandra Roticiani, in arte "XaNa". Cinque storie legate al pozzo, ai locali circostanti e all'antico quartiere della Cava, spaziando dal Rinascimento all'Ottocento. Cinque etichette, cinque assaggi di orvietanità.

"Si tratta – dettaglia il titolare Marco Sciarradi quattro vini e un amaro con etichetta del Pozzo della Cava, legati a cinque personaggi cavajoli le cui storie si intrecciano a quelle del pozzo e del quartiere. Ovvero: Papa Clemente VII che nel 1527 ordina lo scavo del Pozzo della Cava e del Pozzo di San Patrizio abbinato all’Orvieto Classico Doc secco; Giacomo 'Mai Non Suda' e la sua casa distrutta pochi anni dopo per lo scavo del pozzo per l’Orvieto Classico Doc amabile;

il cinquecentesco ceramista Mastro Giorgio, celebre per il suo color rosso rubino, chiamato a lavorare in una delle fornaci della Cava, abbinato ovviamente al Rosso Orvietano Doc e Giovanni, uno dei fabbri della secentesca confraternita “Universitas Fabrorum” della Madonna della Cava per il passito dolce da dessert Vino Liquoroso 'Santo'.

Conclude la serie l’Amaro del Pozzo, che qualche tempo fa la rivista Class ha collocato al terzo posto della classifica degli amari e liquori italiani, con l’immagine della scaltra e procace Margherita, una delle donne che cinque ufficiali francesi hanno tentato di violentare ad inizio Ottocento, finendo miseramente nel pozzo ad opera dei mariti e dei fidanzati delle giovani cavajole".

I bozzetti originali e le prove di come si è arrivati ai disegni attuali andranno in mostra da sabato 23 a lunedì 25 aprile nell'allestimento "Un Pozzo di Storie". Nel pomeriggio di sabato 23 aprile, rispettivamente alle 15, alle 17 e alle 19 sono in programma anche le "Visite Narrate" ovvero visite guidate al pozzo e alle sue grotte, attraverso le storie illustrate da XaNa per un massimo di 25 persone per ogni turno. Senza alcun supplemento sul costo di ingresso, gratuito per i residenti. Consigliata la prenotazione al 339.6480334.

Domenica 24 aprile, l'energia dell'acqua si unisce all'entusiasmo della Compagnia delle Lavandaie della Tuscia, capitanata da Simonetta Chiaretti, che per l'occasione debutterà ad Orvieto con "Tre concate da lava'", il nuovo concerto-spettacolo itinerante di lavate-cantate, ad ingresso libero, con partenza alle 16 da Piazza della Repubblica, proseguimento lungo Via Filippeschi, lo slargo compreso tra il pozzo e la Chiesa della Madonna della Cava e gran finale al Pozzo della Cava. Con conche e catini, al seguito, a ricordo del vicino lavatoio pubblico di Piazza Malcorini, demolito negli anni '70.

Nella ricorrenza del ventennale vero e proprio, lunedì 25 aprile a partire dalle 9 e fino ad esaurimento scorte ai primi duecento visitatori andrà "Acqua di Pozzo", una piccola boccetta contenente l'acqua del Pozzo della Cava estratta nei giorni scorsi, simile a quella attualmente in vendita presso il bookshop contenente anche un frammento della riproduzione artigianale di una ciotola medievale in maiolica ritrovata nei sotterranei che costituiscono il percorso di visita al pozzo.

Suggestioni che saranno riproposte anche da venerdì 13 a domenica 15 maggio sotto forma di appendice alla quarta edizione di "Orvieto in Fiore" – a cui sta lavorando in questi giorni il rinnovato consiglio direttivo dell'associazione Comitato Cittadino dei Quartieri – quando le storie e i personaggi del Pozzo della Cava si intrecceranno con il tema della Misericordia. Da un lato, i peccati capitali rappresentati in ceramica. Dall'altro le virtù, ottenute giocando con i colori dei fiori.

Per ulteriori informazioni:
www.pozzodellacava.it