cultura

Alba Rohrwacher in giuria al Festival di Berlino, al cinema con Paolo Genovese

giovedì 4 febbraio 2016
di Davide Pompei
Alba Rohrwacher in giuria al Festival di Berlino, al cinema con Paolo Genovese

Un cognome, non più impronunciabile. Condiviso con la sorella Alice - di tre anni più piccola, ma non minore - che l'ha portata nel paese de "Le Meraviglie". A quelle api sono seguite almeno altre cinque pellicole. Un'altra arriverà sul grande schermo a giorni. Sui red carpet che contano, Alba Caterina Rohrwacher fa fiorire una sofisticata femminilità altrimenti occultata dall'aspetto diafano, quasi androgeno. E se proprio i femminili patinati se la contendono, lei, senza snobismo, comincia a dirsi un po' annoiata nel parlare di riconoscimenti, parentele e infanzie bucoliche.

È, però, più che mai se stessa quando, di tanto in tanto, torna a Poggio del Miglio, nel buen retiro dell'Alfina. Dalla madre Annalisa, figlia del fu sindaco di Orvieto Wladimiro Giulietti, e dal padre apicoltore Reinhard. Nel 2011, in Piazza Duomo, la grazia della sua intelligenza non aveva lasciato indifferente il pubblico del Tuscia Film Festival, compresi i suoi vecchi professori del Liceo Classico "F. A. Gualterio". Quello stesso anno aveva fatto parte della giuria della 68esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.

Italo-tedesca, con "un'attrazione infantile" per la Germania "legata a odori e suoni delle parole" giovedì 11 febbraio, porterà, invece, quei suoi tratti ora morbidi ora spigolosi e quel cognome ruvido alla Berlinale. Al Festival Internazionale del Cinema di Berlino era già stata, in concorso con l'impegnativo "Vergine Giurata". Ora, però, è stata scelta per far parte della giuria internazionale della 66esima edizione accanto a icone come Meryl Streep – sarà lei, la presidente – e Clive Owen. Con loro, anche Lars Eidinger, al suo fianco nella pellicola, Malgorzata Szumowska, Nick James e Brigitte Lacombe. Tedesco, il primo. Polacca, la seconda. Inglese e francese, gli altri.

Nazionalità, professioni e punti di osservazione diversi per valutare quale tra le 18 pellicole in concorso merita l'Orso d'Oro che sarà assegnato sabato 20 febbraio, insieme gli altri riconoscimenti. Nella stessa giornata in cui si apre il festival, nelle sale italiane intanto arriverà "Perfetti Sconosciuti", la nuova commedia di Paolo Genovese girata tra settembre e ottobre a Roma. Nel cast, accanto a Kasia Smutniak, Edoardo Leo, Marco Giallini, Anna Foglietta, Valerio Mastandrea e Giuseppe Battiston, Alba Rohrwacher interpreta Bianca.

Tre coppie e uno scompagnato. Una cena e altrettante vite svelate da messaggi, chiamate e memorie conservate su smartphone e cellulari, ossessione dei tempi moderni. Personaggio inedito, il suo, nella collezione di quelli finora interpretati, che alleggerisce i toni, le allunga i capelli e la conferma poliedrica interprete che sceglie accuratamente sceneggiature e registi. Tanto studio, prima dei tanti premi. Due David di Donatello, un Nastro d'Argento, due Globi d'Oro, tre Ciak d'Oro, la Coppa Volpi – con il film drammatico "Hungry Hearts" del compagno Saverio Costanzo – e tre Premio Pasinetti. Anche accantonando l'orgoglio territoriale, la grande bellezza permane.

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