cultura

Tre anni di attività, tre giorni di eventi. A Rocca Ripesena sboccia "Il Paese delle Rose"

giovedì 7 maggio 2015
di Davide Pompei
Tre anni di attività, tre giorni di eventi. A Rocca Ripesena sboccia "Il Paese delle Rose"

Il posto delle rose, dove ogni rosa è al suo posto. Fiorisce con il sole di maggio a Rocca Ripesena, annaffiato dalla costanza e dall'impegno volontario di molti per rendere sempre più capaci di futuro le radici dell'armonia e della collaborazione. Avviato tre anni fa, il progetto "Rocca Ripesena. Il Paese delle Rose" promosso dall'Associazione Genitori di Orvieto è ora in dirittura d'arrivo. L'inaugurazione della mostra "Le rose e la loro letteratura: libri e documenti dall’archivio di Walter Branchi" allestita nel chiostro della Nuova Biblioteca Pubblica "Luigi Fumi" avvenuta mercoledì 6 maggio offre l'occasione per presentare i tre giorni di eventi itineranti in cui il borgo si mostrerà nella sua più gradevole e piena fioritura.

Merito delle centinaia di varietà di rose sparse nelle vie e nel parco che faranno di Rocca Ripesena uno dei pochi borghi d'Italia a poter vantare un simile percorso didattico che lega anche storia e fantasia, "meraviglia tra le meraviglie di Orvieto". Con tanto di piccolo museo dedicato alle rose, all'interno della sacrestia della Chiesa di S.Maria della Stella, restaurata a dicembre e due sentieri ripristinati dal CAI che portano rispettivamente a San Quirico e a Sugano.

"Quello che ci ha guidato fin dal primo momento – esordisce Monia Pieroni, presidente di A.Ge. Orvieto – è stata la collaborazione tra più soggetti, volontari dell'A.Ge., residenti della Rocca, altre associazioni ed istituzioni locali, per costruire insieme un pezzo di futuro basato sulla bellezza e l'accoglienza, per aprirsi in modo creativo. La nostra associazione è nata nel 2008 e questo delle rose rappresenta sicuramente il progetto più ambizioso che invita tutti, sopratutto i più piccoli, alla riscoperta della natura. E delle relazioni. La prima rosa è stata messa a dimora, alla presenza di sindaco e parroco, nel 2011. La collaborazione delle persone è stata fortissima. La rosa, in questo, ha funzionato da pretesto. Ogni abitante ha adottato una rosa".

"La chiave di lettura del progetto che fa di Rocca Ripesena il roseto d'Italia – conviene Pier Giorgio Oliveti, segretario generale di Cittaslow International – è proprio la collaborazione. Il patrocinio della nostra associazione è convinto e non formale. Intendiamo lanciare un club di prodotto internazionale sulla rosa, nel reciproco scambio di culture e colture. L'obiettivo è creare un gruppo di interesse sul tema della valorizzazione della rosa dal punto di vista scientifico, turistico, commerciale. Tutto ciò rispettando i canoni di Cittaslow per la difesa dell'ambiente e la messa in valori dei luoghi in modo resiliente, senza rinunciare alla bellezza".

In occasione dell'inaugurazione – attesa per sabato 16 maggio alle 11 – ci sarà un primo incontro ufficiale con due delegazioni di Cittaslow. Quella turca, presieduta dal sindaco di Halfeti Mustafa Bayram e dal presidente del consiglio comunale Nihat Özdal, poeta tradotto in 17 lingue, porterà a Rocca Ripesena la Rosa Nera di Halfeti. Sarà composta, invece, da sette amministratori ed esperti di rose la delegazione danese in rappresentanza del sindaco Mogens Jespersen che metterà a dimora la Rosa di Mariagerfjord.

Il compito di allocare in modo vegetativamente corretto oltre 400 tipi di rose in un ambito limitato è spettato all'esperto rodologo Walter Branchi che ha privilegiato la qualità, piuttosto che la quantità. "Il criterio nella realizzazione del roseto – spiega il direttore scientifico del progetto – non è stato quello di effettuare una collezione di rose. Piuttosto, combinare il fiore con il luogo, la posizione del rosaio in relazione a dove si trova. Parte tutto da un'idea impostata da Randa Romero, che ha donato anche alcune piante. Dal 2012 ho continuato questa idea con le grandi rose francesi dell'Ottocento.

Dallo scorso anno, ci siamo allargati inserendo il settore delle rose antiche classiche occidentali della tradizione europea che fioriscono una sola volta in Primavera. E poi le rose botaniche non ibridate che crescono spontaneamente da qualche parte nel mondo. Abbiamo incluso questo settore in uno piccolo spazio. Convivranno una accanto all'altra, secondo un principio di conservazione molto importante da un punto di vista ecologico. Non devo vendere niente. Gioco da una vita con le rose e ne traggo godimento. Mi diverte aiutare questa iniziativa che trovo interessante. Vado a Rocca Ripesena, respiro e medito".

In programma incontri, concerti, escursioni, mercatini, laboratori e cene di gala