cultura

Arte, storia e fede a San Giovenale. Presentato il restauro della chiesa più antica di Orvieto

domenica 19 ottobre 2014
di Davide Pompei
Arte, storia e fede a San Giovenale. Presentato il restauro della chiesa più antica di Orvieto

"Uno scrigno dell'arte del XIV secolo, carico di storia e ricco di fede. Componenti che non vanno mai scisse, ma armoniosamente tenute insieme. Grazie a tutti coloro che, in forme e con competenze diverse, hanno restituito questo gioiello alla città, in concomitanza con il biennio giubilare che sta per concludersi. La comunità parrocchiale di San Giovenale, per un lungo periodo, è stata privata della bellezza di questa aula celebrativa. Il suo recupero è stato delicato e ampio, ma ce l'ha riconsegnata in ottimo stato. Gli adeguamenti all'area del presbiterio, con la rimozione di due balaustre, e dell'ambone dove si celebra il mistero eucaristico tengono conto della nuova sensibilità che il Concilio ha restituito attraverso una maggiore partecipazione tra celebrante e assemblea. A Orvieto spetta ora il compito di mantenere e custodire un simile patrimonio".

Ha esordito così, il vescovo Benedetto Tuzia in occasione dell'annunciata presentazione dei lavori di restauro artistico e architettonico della Chiesa di San Giovenale, tenutasi venerdì 17 ottobre - alla presenza, tra gli altri, del parroco don Enrico Bartoccini, che ha affidato il suo saluto a una benedizione, e don Danilo Innocenzi, il primo a celebrare messa nei locali rinnovati in occasione della festività di Sant'Antonio - e seguita dall'originale iniziativa di recupero della memoria promossa dall'omonimo Comitato festeggiamenti, che ha raccolto ricordi, foto e racconti legati a quella che è la chiesa più antica della città.

"Dopo la ricollocazione della statua di San Michele Arcangelo sulla facciata del Duomo e l'inaugurazione del Giardino dei Lettori nella Nuova Biblioteca Pubblica 'Luigi Fumi' – ha fatto eco il sindaco Giuseppe Germaniapponiamo un altro prezioso tassello nel percorso di valorizzazione delle bellezze cittadine. Il ringraziamento va alle maestranze, ai tecnici e a tutti coloro che stanno lavorando per Orvieto. È un grande momento. Ridiamo a questa chiesa lo splendore che merita, anche attraverso il progetto di realizzazione del limitrofo Orto Medievale che confidiamo possa vedere luce quanto prima. Per chi ci vive e per chi vi arriva. L'aumento del 21% delle presenze turistiche è merito anche di una città che lavora e che lascia una sensazione in chi la visita".

"Sono stupito – ha ammesso il soprintendente ai beni storici artistici Fabio De Chiriconel riscoprire l'incredibile architettura di questa torre quasi militare che accoglie i fedeli, devoti al culto di San Giovenale, i cui luoghi sono prospicienti mura e fossati. Qui, si ripercorre la storia architettonica e pittorica di Orvieto. Siamo di fronte a un manuale di storia dell'arte illustrato, un museo liturgico aperto dove si racconta la storia della fede attraverso l'arte. L'intervento finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con il fondo otto per mille dell’Irpef devoluto dai cittadini alla diretta gestione statale per l’anno 2007 sotto la direzione della Soprintendenza, è durato oltre tre anni. Ma ha permesso di scoprire importanti brani di affresco fino a ieri celati e donare, nella restituzione al culto di questo luogo, un nuovo assetto alla zona presbiteriale. Lavoriamo adesso per vigilare e mantenere. I cittadini non sono solo fruitori, ma anche custodi di questo bene per il quale d'ora in poi inizia una nuova storia da raccontare".

Nel merito dei lavori di restauro architettonico è entrata l'architetto Valeriana Mazzasette della Soprintendenza ai Beni Architettonici dell’Umbria. "Il primo progetto di restauro – ha ripercorso – nasce nel 2007. Da sopralluoghi e verifiche conservative è presto emersa la necessità di una nuova distribuzione spaziale. La volta centrale e i pilastri circolari presentavano le maggiori criticità legate soprattutto alla presenza di umidità. È stata, quindi, necessaria una serie di interventi propedeutici e complementari, con iniezioni, ripristino delle cerchiature metalliche e interventi strutturali sulle volte a crociera della navata destra dove erano evidenti deformazioni e distacchi. Si è intervenuti per riparare e risarcire lesioni, procedendo al completamento degli intonaci. E poi le colonne del presbiterio e la cappella del sacramento. Interventi di manutenzione straordinaria sono stati indirizzati a trovare le cause dell'alto tasso igrometrico del manufatto. In particolare, la scarsa esposizione all'irraggiamento solare e l'inefficienza dello smaltimento delle acque piovane, il cui ruscellamento è frenato dalla porosità dei blocchi di tufo. Per mitigare questi fenomeni, è stato previsto anche un impianto di riscaldamento a pavimento, collocando una serie di pannelli a secco. Nel monitoraggio microclimatico e igrometrico, si andrà verso una correzione graduale della temperatura ideale per il mantenimento degli affreschi. Completato anche l'impianto elettrico sulla base del progetto di illuminotecnica curato dall'architetto Ferruccio Della Fina".

Altrettanto dettagliata, la relazione di Margherita Romano della Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici nell'illustrare gli interventi effettuati sugli affreschi, avvalendosi della documentazione fotografica realizzata da Massimo Achilli. "Già nel 1632 – ha spiegato – l'allora priore descriveva l'urgenza di conservazione del soffitto e del campanile. Nel tempo, San Giovenale ha subito gravi amputazioni con i bombardamenti della guerra. È del 1948 il restauro del tetto, della parte terminale delle murature e probabilmente anche della cappella delle storie cristologiche con i fondi azzurri trasformati in malachite. Grigiore diffuso, colature di cera e sporcizia nel basamento danneggiavano invece l'altare maggiore mentre da molti affreschi erano stati asportati i volti. Mancante quello dell'angelo nell'Annunciazione ed asportato perfino quello di San Giovenale. È stata ricollocata una piccola vetrata e scoperta una croce in una nicchia. Nel 1926 vennero staccati gli affreschi vicino alla porta e ricoverati nei locali dell'Opera del Duomo. San Leonardo abraso ha recuperato incisività. Interessante, la presenza di un'edicola parallela a quella esistente appartenente a due famiglie di Orvieto molto importanti. Grandi assenze, la pala del 1495-7 ora conservata presso l'Opera del Duomo e il portale creato nel 1497 che favorisce l'ingresso laterale a scapito di quello centrale".

A fronte dei 470.000 euro complessivi investiti, rimane la volontà di promuovere un bene inserito nell'itinerario preposto alla valorizzazione di edifici di culto, realizzato dall'associazione "Pietre Vive" sotto il coordinamento di Giovanna Bandinu dell'Ufficio beni culturali della Diocesi. Per l'occasione è stata prodotta anche una nuova mini-guida che accompagna la visita alla chiesa di San Giovenale – aperta tutti i giorni dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19 – censendo una sessantina di elementi e decori su cui porgere l'attenzione nell'osservare un simile gioiello tornato a brillare.