Come e perché nasce (1991) e ri-nasce la Galleria Sovena
Venti anni fa, il Comune accettò una ricca donazione testamentaria composta di libri, quadri, sculture e arredi di pregio, disposta dal Prof. Enrico Sovena in favore della nativa città di Orvieto. Unica condizione dettata dall'illustre medico scomparso: che il Comune provvedesse "raccogliere e ad esporre quanto sopra menzionato in uno o più edifici in Orvieto per consentirne la visione al pubblico".
Libri e riviste non scientifiche entrarono subito a far parte del patrimonio della Biblioteca, per espresso desiderio di Sovena. Quadri, sculture e arredi, in attesa di ricevere autonoma collocazione, sono rimasti esposti per due decenni nelle prestigiose sale del Palazzo Comunale e in analoghi edifici aperti al pubblico. L'intera collezione di quadri e sculture viene ora ricomposta all'interno della Biblioteca, sede culturale funzionalmente più adeguata, oltre che cornice d'indiscutibile prestigio. Gli allestimenti espositivi sono frutto, invece, del generoso contributo di Giorgio Pernazza, già maestro arredatore della notissima Bottega Michelangeli.
Con questa nuova realizzazione, la fisionomia conservativa della Biblioteca guadagna una specifica aggiuntiva: il servizio, già tra i più notevoli nel contesto degli Istituti Bibliotecari regionali, si qualifica anche come prima Pinacoteca cittadina.
L'evento registra, quindi, un triplice risultato:
1) l'adempimento migliorativo delle disposizioni testamentarie di Sovena,
2) la nascita della Pinacoteca di Orvieto,
3) la già apprezzatissima Biblioteca Fumi guadagna una nota speciale di prestigio, comprendendo opere di grande interesse artistico come quelle della Donazione Sovena, in grado di richiamare esperti, critici, studiosi e appassionati.
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