cultura

Un convegno di grande spessore su web e responsabilità dei contenuti. Nuove leggi? No grazie, basta solo comprendere e "assestare" quelle esistenti

venerdì 12 febbraio 2010
di laura
Un convegno di grande spessore su web e responsabilità dei contenuti. Nuove leggi? No grazie, basta solo comprendere e "assestare" quelle esistenti

Promosso da Akebia, azienda di servizi internet tra l'altro editrice dei quotidiani online Orvietonews.it e Perugianews.it, il Convegno "L'informazione sul web. Quali regole per un nuovo luogo" è stato realizzato in collaborazione con il Tribunale e la Procura di Orvieto, rappresentate al tavolo dei relatori dal Presidente Dott. Edoardo Cofano e dal Procuratore della Repubblica Dott. Francesco Novarese. Una collaborazione, questa, di grande rilievo, sia per il coinvolgimento diretto del Procuratore, che ha permesso di avere tra i relatori figure di grandissima competenza in ambito giuridico, quali il Professor Giuseppe Corasaniti e l'Avvocato Guido Scorza, sia per l'interesse e la sensibilità dimostrate verso temi legati all'ambito della nuova comunicazione online e per aver riaffermato, affrontando argomenti di grande attualità - i cui risvolti penali e civili stanno invadendo non solo il web, ma anche le aule dei tribunali - quella volontà di avvicinamento ai cittadini, alla città e alle problematiche sociali dalle quali è attraversata che il Presidente Cofano e il Procuratore Novarese hanno manifestato fin dal primo momento del loro arrivo a Orvieto. Un ulteriore momento di confronto con la città si avrà giovedì 18 febbraio, giorno in cui il Presidente e il Procuratore hanno fissato l'annuale incontro con i cittadini. Nel loro saluto introduttivo il Presidente e il Procuratore hanno sottolineato il valore culturale e sociale di iniziative di questo tipo, rallegrandosi della presenza delle più giovani generazioni. Sono poi intervenuti nel corso del dibattito con diverse sollecitazioni e, specie nel pomeriggio, con varie considerazioni di tipo giuridico.

Il Convegno, che è stato trasmesso in diretta anche su Orvieto.TV ed è stato seguito da vari luoghi d'Italia, ha avuto l'inatteso onore di ospitare il Presidente della Corte d'Appello di Perugia, Dott. Salvatore Medoro, che si è complimentato per l'importanza e lo spessore dell'iniziativa, "la prima del genere organizzata in Umbria - ha detto nel suo saluto - , e anche per questo non ho voluto mancare l'appuntamento". Significativa anche l'adesione dell'Ordine degli Avvocati di Orvieto, che oltre a concedere il patrocinio all'incontro, ha partecipato con la quasi totalità dei suoi iscritti, il Presidente Sergio Finetti in testa, accreditando il convegno con tre crediti formativi.

Molti gli ospiti illustri in sala: il Questore di Terni, Domenico Gregori, il Comandante della Guardia di Finanza di Terni, Colonnello Solfaroli Camillocci, il dirigente della Polizia Stradale di Terni, Francesco Falciola, il direttore della CRO, Luigi Mastropasqua; e ancora tutti i responsabili delle forze dell'ordine cittadine: il Dott. Federico Sciaudone, il Sostituto Commissario Stefano Spagnoli, il Capitano Andrea Lachi e il Tenente Giambattista Fumarola, il Tenente Renato Nava, il M.llo Fausto Corradini. Presenti anche Valentino Filippetti del Corecom Umbria e il Dott. Enzo Letizia, Presidente nazionale dell'Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, che ha patrocinato l'evento e con la quale si sta considerando l'opportunità di pubblicare gli atti del convegno. Hanno assistito ad alcuni momenti del convegno alcuni amministratori: il Sindaco Concina per il saluto, l'Assessore Barberani e il Presidente del Consiglio Comunale Marco Frizza; lo hanno seguito invece per intero con grande interesse il Vice Presidente del Consiglio Comunale Guido Turreni, coinvolto anche in qualità di Avvocato, e la consigliera Loriana Stella.

Molto significativa, nella sessione mattutina, la presenza degli Istituti Superiori di Orvieto, Liceo Scientifico, Liceo Classico e d'Arte e Istituto Tecnico-Professionale, con alcuni docenti e i Dirigenti Mario Gaudino e Antonio Galati. Studenti e studentesse hanno seguito con molta attenzione la lunga sessione mattutina, che nel denso incedere dei saluti e dei quattro interventi previsti non li ha certo risparmiati, ma che ha fornito loro molti spunti utili per meglio comprendere i meccanismi, le potenzialità positive ma anche i rischi di piattaforme web su cui navigano e inseriscono contenuti ogni giorno: con grande disinvoltura, ma quasi sempre senza conoscerne a fondo le molte, talvolta rischiose implicazioni.

Si è rivelata coerente e ben congegnata la scala degli interventi del mattino, tutti di grande spessore: la precisa e sintetica introduzione a carattere sociologico e giornalistico di Massimo Mantellini (I nuovi attori dell'informazione. Gli utenti diventano protagonisti); l'intervento di tipo più tecnico di Alessandro Scoscia, che ha analizzato la tipologia dei contenuti che gli utenti possono generare, le molte e insospettabili strade che sul web essi possono prendere (attraverso aggregatori di notizie, feed Rss, motori di ricerca e quant'altro), e come il web, a giusto titolo considerato il più libero dei media, possa anche essere orientato a determinati fini e comportamenti dai grandi gruppi di business che vi operano, a cominciare da Google; la relazione del Vice Questore della Polizia delle Comunicazioni Sabrina Castelluzzo, che ha informato sulle varie tipologie di reati sul web, su come la Polizia Postale opera e sui risultati che consegue, soffermandosi in particolare su quelli che interessano più da vicino, come soggetto passivo o attivo, il mondo giovanile. La chiusura del cerchio di Roberto Castaldo, che grazie al suo carisma di formatore e al notevole interesse del suo intervento ha saputo catturare l'attenzione del pubblico nonostante l'ora tarda, è stata la giusta conclusione critica di una mattinata dedicata soprattutto al mondo della scuola: usare Wikipedia, mitica certezza degli studenti del nuovo millennio, certo, ma ben consapevoli di quanti e quali errori possa contenere e senza rinunciare ad altri approfondimenti fuori e dentro il web, dove non ci si dovrebbe limitare alle prime voci dei motori di ricerca (e quindi ovviamente a Wiki), ma si dovrebbero confrontare altre e quante più numerose fonti possibili.

Più strettamente editoriale e giuridico il pomeriggio, in cui si sono susseguiti gli interventi di Marco Di Maio, Presidente dell'Associazione Nazionale Stampa Online, e quelli dei Professori Giuseppe Corasaniti e Guido Scorza. Marco Di Maio ha parlato di alcune urgenti problematiche relative all'informazione online, ancora senza un proprio status nel mondo dell'editoria e del diritto, e a torto e ambiguamente equiparati alla carta stampata quando, proprio a causa dei contenuti generati dagli utenti e dall'interattività anche automatica del web, sono un ambiente profondamente diverso. Necessario, dunque, definire lo status di quotidiano on-line, che dovrebbe essere riconosciuto e definito dal nostro ordinamento legislativo e no di certo liquidato e assimilato alla carta, per di più insieme a ogni altro "sito internet editoriale", quindi non necessariamente un giornale, con le incredibili due righe della proposta Costa Pecorella (L'Art. 1 della legge 8 febbraio 1948, n. 47 si applica anche ai siti internet aventi natura editoriale); in secondo luogo occorre definire la responsabilità effettiva dei direttori responsabili, che non sempre interviene rispetto ai contenuti generati dagli utenti.

Dal punto di vista delle responsabilità penali relativamente ai reati dell'informaziopne sul web, magistrale è stato l'intervento di Giuseppe Corasaniti (docente universitario e magistrato) che, rifacendosi alla normativa vigente e all'importante direttiva europea sul commercio elettronico, ha mostrato come, a saperle ben applicare e ben conoscendo l'ambiente del web, nella maggior parte dei casi leggi e norme esistono già, basta solo saper indirizzare le indagini correttamente e giudicare di conseguenza. Brillantissimo, oltre che di estrema competenza, l'intervento di Guido Scorza. Docente universitario e avvocato, dopo aver sottolineato che il "nuovo luogo" del web è fatto soprattutto di persone e di relazioni tra le persone, ha passato in rassegna i disegni di legge in Parlamento che tentano di "regolare" l'informazione sul web, in particolare il disegno di legge della leghista Lussana sul diritto all'oblio e il decreto Romani: così assurdi, ha evidenziato con la sua serrata e dimostrativa eloquenza Scorza, che o sono stati approntati da chi sa poco o nulla dell'ambiente web o, viceversa, da chi lo conosce bene e vuole depotenziarlo e affossarlo. Un'operazione molto dannosa e miope - e questa è la nostra opinione, oltre che quella di Guido Scorza - perché lungi dal mettere regole che già esistono e basterebbe appena assestare, è solo antidemocratica, anticulturale e antieconomica, dato che al web sono strettamente legate la nuova economia e le nuove professioni. Il mondo "del futuro", non facciamo che dire nel nostro lento e faticoso Paese, senza pensare che è già da tempo quel presente che molti occhi - purtroppo anche quelli dei nostri politici, amministratori e legislatori - non sanno vedere con la giusta prospettiva e la giusta attenzione.

Nel mondo del web, lo spazio di relazione è il mondo: il web, dunque, potrebbe anche non avere necessariamente bisogno di Orvieto. Ma Orvieto, che già nel 2006 ha ospitato un eccellente convegno di ANSO, anche allora con ospiti di grande spessore e importanza, su quella che al tempo era la grande discussione tra blogger e giornalisti, tra l'informazione "deputata" e il citizen journalism; Orvieto, che in un tiepido Premio Barzini ha ospitato la prestigiosa figura di Marco Revelli, ideatore di Agoravox Francia e Italia, senza sapergli tributare l'attenzione e l'onore che avrebbe meritato; Orvieto, che usa molto il web nella sua quotidiana comunicazione, oltre che nel diritto dei cittadini ad informare e ad essere informati, potrebbe fare, anche di questo filone, un elemento della sua naturale vocazione ad essere Città della Cultura? Come scrive Luca Sofri su Wired... ci stiamo provando, ci stiamo provando, fratello... Ci stiamo provando a cambiare il mondo da qui.

Dichiarazione di Marco Di Maio in margine al Convegno di Orvieto: "Riformare il sistema dell'editoria includendo l'informazione on-line"