cultura

Tahar Ben Jelloun

mercoledì 4 maggio 2005
E’ nato a Fès (Marocco) nel 1944, vive a Parigi ed è padre di quattro figli. Poeta, romanziere e giornalista, è noto in Italia per i suoi numerosi libri pubblicati soprattutto da Bompiani e da Einaudi, e per acuti e attenti articoli di osservazione internazionale che appaiono frequentemente su “La Repubblica”. Tahar Ben Jelloun, considerato il più grande scrittore magrebino contemporaneo, è stato tradotto in 26 lingue. Per il suo impegno civile e intellettuale ha assunto il ruolo di mediatore tra l’Occidente Cattolico e l’Islam moderato e illuminato.
Ha studiato filosofia a Rabat. Ha iniziato la sua attività letteraria collaborando con la rivista “Souffles” che raccoglieva, sotto la guida di Abdellatif Laabi, giovani intellettuali ribelli e francofoni. Dopo aver insegnato filosofia in un liceo di Tétouan, nel 1971 si è trasferito a Parigi per un dottorato in psichiatria sociale. Proprio dai suoi incontri con pazienti magrebini immigrati ha iniziato a trarre spunto per le prime opere pubblicate in Francia.
Numerose le sue opere, ma con “L’Islam spiegato ai nostri figli” – il dialogo tra lo scrittore e la propria figlia di dieci anni, provocato dalle domande che la bambina si è posta ascoltando la televisione o cogliendo i discorsi dei propri amici e degli adulti dopo i tragici eventi dell’11 settembre - Tahar Ben Jelloun è intervenuto autorevolmente in un momento drammatico in cui in Occidente si faceva molta confusione, nell’ignoranza diffusa e nella superficialità dominante che arrivava a dichiarare la superiorità della civiltà occidentale su quella araba.
Ben Jelloun ha compreso come fosse utile per i più giovani, sia arabi che europei, chiarire alcuni concetti basilari, conoscere almeno le linee generali dell’Islam, sapere anche solo qualche briciola della storia e della cultura del popolo arabo.
Dal suo rapporto con la figlia è nato anche un volumetto didascalico dell'autore marocchino, “Il razzismo spiegato a mia figlia”, che ha avuto un successo strepitoso sia in Francia che in Italia e che, in un periodo di rigurgiti razzisti, ha svolto una salutare opera educativa soprattutto nelle scuole elementari e medie.


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