cronaca

Soccorso Alpino e Speleologico Umbria, il bilancio della stagione estiva

venerdì 21 settembre 2018
Soccorso Alpino e Speleologico Umbria, il bilancio della stagione estiva

E’ appena terminata l’estate ed il Soccorso Alpino e Speleologico Umbria (SASU) traccia il bilancio delle proprie attività durante la passata stagione e che, dal primo gennaio ad oggi, conta ben 90 interventi. Come noto, il SASU - che è un servizio regionale del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS) e svolge servizio di pubblica utilità con finalità ben definite dalla legge -, oltre ad occuparsi di soccorrere e recuperare gli infortunati, i pericolanti in ambiente montano, ipogeo e nelle zone impervie ed ostili, contribuisce anche alla prevenzione ed alla vigilanza degli infortuni nell’esercizio degli sport e delle attività nelle stesse zone ed, inoltre, in cooperazione con le strutture della Protezione Civile della quale è braccio operativo, concorre al soccorso in caso di calamità (anche al di fuori dell’ambiente montano).

Nel quadro di queste competenze, durante la stagione estiva appena conclusa, i tecnici, operatori e sanitari del SASU hanno effettuato 42 interventi di emergenza urgenza tecnico sanitaria, a fronte dei quali sono state soccorse/recuperate 90 persone, si aggiungono 6 interventi per la ricerca di persone disperse che hanno permesso il salvataggio/recupero di 9 persone ed infine una falsa chiamata, per un totale di 700 ore/uomo.

I tecnici del SASU, non solo hanno operato in Umbria, ma le loro specifiche competenze li hanno portati anche fuori regione, ad esempio in supporto dei colleghi della Lombardia, per la ricerca della bambina scomparsa a Serle (BS), oppure gli speleologi ed i disostruttori andati in Friuli per le operazioni di soccorso e recupero dello speleologo all'interno della Grotta Frozen (Monte Canin), o, ancora, i forristi impiegati in Calabria per le attività di ricerca e soccorso delle vittime dell’esondazione all'interno delle Gole del Raganello (Monte Pollino).

E proprio per mantenere le competenze e garantire una professionalità qualificata, gli operatori del SASU, contemporaneamente alle “ordinarie” attività di soccorso, sono stati impegnati nella imprescindibile attività formativa ed esercitativa: le squadre Alpina, Speleo, Forre e Cinofile hanno effettuato ben 5.790 ore/uomo.

Spesso gli incidenti sono frutto di poca conoscenza dei territori o di comportamenti inadatti agli ambienti impervi e montani, pertanto, è da molti anni che il SASU dedica particolare attenzione e tempo all’attività di prevenzione ed informazione, attraverso iniziative didattiche ove vengono illustrate le regole base per la sicurezza in altura e simulate operazioni di ricerca con l’ausilio delle unità cinofile, un esempio per tutti della trascorsa stagione estiva è “Sicuri sul sentiero”.

Va anche segnalato il permanere dell’impiego del SASU nelle zone colpite dal terremoto, con particolare attenzione alla frazione di Castelluccio di Norcia dove, grazie anche all'aiuto del Soccorso Alpino e Speleologico Lombardo, il SASU ha collocato un presidio di pronto intervento sin dal 1 aprile, a beneficio dei lavoratori locali (agricoltori, allevatori, operatori economici), ed anche dei frequentatori dell’area dei Sibillini trovandosi in un punto, tanto logisticamente impervio quanto strategico, per agire tempestivamente. Il tutto per oltre 150 giornate per un totale di 2.400 ore/uomo.

Anche se i soccorritori del SASU si dedicano all’attività in maniera professionalizzata, questa viene svolta su base volontaristica e, dunque, fa sempre un certo effetto quantificare il tempo che queste persone rivolgono alla missione: per l’estate 2018 si parla di 8.890 ore/uomo e, considerando una normale attività lavorativa di 8 ore giornaliere, sono state impegnate 111,25 giornate con l’impegno quotidiano di 12,34 tecnici, operatori e sanitari al servizio della popolazione.

Per l’autunno appena iniziato, stagione ove, oltre alle attività di montagna, si registra una maggiore frequentazione dei boschi e delle zone circostanti impervie da parte di cercatori di funghi e cacciatori, si raccomanda a questi ultimi particolare prudenza. Lo scorso anno sono stati registrati numerosi interventi di soccorso di persone che si sono avventurati in aree ostili con attrezzature inidonee o che hanno tenuto comportamenti imprudenti. E’ di vitale importanza munirsi di abbigliamento ed attrezzatura appropriati e mantenere un atteggiamento attento e ponderato rispetto a ciò che si sta facendo. Suggerimenti adeguati si possono trovare consultando la pagina facebook del Soccorso Alpino e Speleologico Umbria e www.sicurinmontagna.it per restare sempre aggiornati con le attività e con i consigli utili.


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