cronaca

Pagnotta: UJWinter si farà, ma con la Ceprini è guerra totale

mercoledì 29 giugno 2016
Pagnotta: UJWinter si farà, ma con la Ceprini è guerra totale

"Umbria Jazz Winter si farà ad Orvieto. Il programma sarà annunciato a tempo debito, in accordo con le istituzioni. Siamo abituati a parlare con loro, non con i privati”. Lo ha detto Carlo Pagnotta, sulla Rupe non tanto per presentare gli attesi ospiti della 24esima edizione, già annunciata dal 28 dicembre al 1 gennaio 2017, quanto come iniziativa personale per togliersi più di un sassolino dalle scarpe rispetto al terremoto che, in questi giorni, ha travolto l'associazione Te.Ma.

“Il festival si deve fare e si deve fare a Orvieto – ha ribadito Pagnotta, incontrando la stampa – perché il sindaco Giuseppe Germani, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto Vincenzo Fumi e gli orvietani lo vogliono. Mi sono anche preso qualche antipatia dicendo che preferisco l'edizione 'decentrata' di Orvieto a quella di Perugia, dove siamo pronti a partire”. I malintesi nati di fronte a problemi di consuntivo si sono trasformati così in vere e proprie bordate all'indirizzo della presidente della TeMa, l'imprenditrice Sabrina Ceprini.

“Ci siamo sempre fidati – ha detto Pagnotta – e ci fidiamo della TeMa, da quando il suo presidente era l'assessore alla cultura. Lì dentro c'è gente che sa lavorare. Alla macchina organizzativa di Uj non interessano i problemi interni. Ci interessano quelli finanziari, laddove veniamo a sapere che esistono due conti correnti gestiti dalla TeMa, uno dei quali intestato ad Uj. Per organizzare un festival che è un format occorrono mesi. Avevamo consegnato a maggio il programma della scorsa edizione, ci sono stati ritardi logistici e problemi con il servizio catering, fatture non pagate da parte della TeMa. I debiti vengono da lontano e non sono una colpa della presidente”.

Tirate le somme, il direttore artistico di Ujw ha dichiarato che sull’ultima edizione, pur chiusasi con dati finanziari positivi - 3.800 euro di guadagno -  pende un debito di 157.118,014 euro, ovvero fatture da pagare a chi ha lavorato alla realizzazione del festival. Negli ultimi anni, complessivamente sono mancati 65 mila euro di budget, di cui 35 mila del main sponsor Ceprini Costruzioni Srl e 30 mila dal Ministero.

“Non prendo ordini dall'ultima arrivata - ha messo in chiaro Pagnotta - che pretende di gestire il festival come vuole e che io mi limiti a fare solo il direttore artistico. Non veniamo qui a fare gli impiegati della TeMa, né chiediamo che la TeMa lavori per noi. Non andiamo a comandare a casa altrui. Allo stato attuale, sfuggono i presupposti per proseguire una collaborazione in questi termini. Uj ha una sua storia, è un brand, una macchina da guerra trasportata a Orvieto. Continuiamo, se ci divertiamo. Altrimenti possiamo anche stare a casa. Non è una minaccia”.

Per affondare il colpo, il patron di Uj ha dato anche lettura di una mail inviatagli dalla presidente il 9 ottobre. Mail che Pagnotta non ha esitato a definire “da querela”, tanto che in un passaggio fa riferimento al fatto che "la Ceprini dice di aver 'messo' 115 mila euro per coprire il deretano del 'mio' festival. Quanto a Paolini, non ho mai fatto un incontro con lui, ha sempre delegato fino a che a febbraio Omero Tizi ha presentato le dimissioni da vicepresidente”.

A questo punto gli orvietani possono stare tranquilli sul futuro dell’edizione numero 24 di Umbria Jazz Winter. Dalla parte organizzativa, tuttavia, la serenità è meno diffusa, soprattutto per il sindaco Germani, che deve riuscire a camminare in questa “cristalleria” di posizioni uscendone fuori con una soluzione il meno ingombrante possibile.

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